La Trama
Questa Pièce vuole raccontare, in maniera comica e allegra, la storia di uno dei tanti villaggi di montagna della Valle dAosta che hanno vissuto il trauma della fuga di molte persone attratte dalla possibilità di una vita migliore nelle grandi città di fondo valle.
Raramente, questi villaggi hanno visto un ritorno stabile dei nuclei familiari originari o di nuovi abitanti, se non per qualche breve periodo di vacanza.
In questo racconto si parla quindi del desiderio di abbandono del villaggio da parte di diversi personaggi, ma anche di un loro ritorno con qualche prospettiva di migliorare la propria situazione e forse anche di quella del villaggio, con nuove iniziative.
Però, alcune di queste iniziative, in parte proposte per migliorare il paese, non sono prive di tentativi di speculazione.
La storia tenta di fornire una propria possibile morale, espressa sulla scena con una scritta su un cartello: < Ne vends pas tes biens a qui veut ta fin > ( Non vendere i tuoi beni a colui che vuole la tua fine ).
Il cartello è posto davanti al palchetto in cui si esibisce l Eco di Veladzo, una specie di "Grillo parlante" che mette un po alla berlina i vari personaggi che si presentano sul palcoscenico, svelandone i sotterfugi e/o i doppi fini.
Il villaggio, dal nome molto significativo di < Tsan-de-Trifolle > (Campo di Patate), già famoso in tutta la zona per la produzione di ottime patate gialle e rosse, ora vive un momento di crisi.
Giovani e anziani del paese non vogliono più lavorare la terra e... vagnì le trifolle ... (cioè seminare le patate ) e se ne vanno in città in cerca di avventure.
Il vecchio zoppo del paese (lo viou trampo Pantion), rimasto solo, vuole scendere in città per cercarsi una badante... giovane...
Anche alcune autorità locali: il parroco e la maestra scendono in città in cerca di alternative.
Prima Parte :
L Eco di Veladzo apre la prima parte della Pièce con la presentazione della storia del villaggio e della sua attuale situazione.
Poi, mentre l Eco si posiziona sul suo palchetto, da dove interverrà di quando in quando, si accendono le luci sulla prima scena e sui primi personaggi, quelli fondamentali della pièce (Batezar e Sesile, marito e moglie), seduti su una panca, sulla soglia di una vecchia abitazione tipica valdostana (un rascard).
Essi parlano della imminente festa del Patrono del paese e si domandano se tutto è pronto per la festa e, soprattutto, se la loro casa è stata preparata convenientemente per ricevere a pranzo il parroco, come di consuetudine.
Mentre discutono animatamente, sale sul palco Don Pierino il parroco del villaggio che, con il breviario in mano, si avvicina ai due.
Batezar e Sesile si alzano in piedi, salutano il prete e gli ricordano che è invitato a pranzo da loro dopo la cerimonia del Patrono.
Don Pierino si scusa ma ricorda che non potrà essere presente alla Festa poichè deve scendere in città per un incontro urgente col Vescovo.
I due gli chiedono il perchè di questa sua assenza nel giorno del Patrono e il parroco spiega che ormai ha bisogno di un aiuto per ammodernare la chiesa, soprattutto il campanile, e sostiene che chiederà una nuova aiutante: la
vecchia perpetua Sélestine ormai non ce la fa più...
Con grande rammarico di Batezar e Sesile, il parroco se ne va.. ma salgono subito sul palcoscenico il sindaco Justice, una donna... fin-a comme eun rèinar [ furba come una volpe ], accompagnata dal
Cavalier Casacreo, un imprenditore milanese che presenta i progetti per ricostruire lintero paese riempiendolo con nuove case, night, discoteche, campi da golf...
Sindachessa e imprenditore sono chiaramente daccordo per sfruttare le possibilità di business nel trasformare il paese in un nuovo centro turistico... con una ovvia previsione di ottenere un grande guadagno economico personale...
Vanno avanti e indietro sul palcoscenico indicando tutti i vecchi fabbricati da abbattere per sostituirli con nuove strutture, il tutto con il disappunto e le proteste di Batezar e di Sesile e con le battute ironiche dell Eco.
La sindachessa Justice assicura i due vecchi che tutto sarà fatto per la modernità del paese, ed esce di scena seguita dal Cavalier Casacreo.
Entra in scena claudicante, sostenuto da un bastone e con la schiena curva, il vecchio Pantion che avanza lentamente verso Batezar e Sesile.
Questi due gli chiedono come va e Pantion racconta che non sta bene e che, essendo solo e quasi cieco, si è persino sbagliato nel prendere le medicine.
Nel raccontare uno scambio tra pastiglie e supposte, viene presentata una scenetta gustosa e surreale che strappa sempre risate e applausi da parte del pubblico.
Alla fine anche Pantion esce di scena, dicendo che vuole scendere in città per cercare una "brava" badante e viene accompagnato dalle battute dell Eco, mentre Batezar (trattenuto a fatica da Sesile) tenta di seguire Pantion
alla ricerca della badante.
Appena il vecchio Pantion è uscito, ecco apparire la maestra Savènta, tutta trafelata e vestita con abiti da festa.
Alla richiesta dei due vecchi, Savènta dice che deve scendere di corsa in città per recarsi dai dirigenti scolastici a chiedere un maestro di sostegno.
Dice che ha una scuola formata da due scolari, ma di classi differenti, che la fanno disperare..
E decisa di arrivare fino allAssessore per ottenere un aiuto..
Anche in questa scenetta si susseguono battute esilaranti tra i tre personaggi e, alla fine, Savènta scappa via di corsa, senza nemmeno accorgersi dellarrivo di un suo vecchio scolaro Lucien che è anche il nipote
di Batezar e Sesile.
Anche lui ha fretta di scendere in città per conoscere personalmente una "ragazza" che ha contattato su Internet e che ha il nick-name (il sopranome) di: " Fragola ".
Tra Batezar e Sesile, che non capiscono nulla di computer e di Internet, inizia un dialogo divertentissimo con il nipote Lucien, sia a proposito di questo strano incontro e sia sul lavoro promesso da Lucien allo zio,
di cambiare la vasca da bagno, posizionata davanti casa e utilizzata per abbeverare le mucche, con dei bidet, ritenuti da Batezar più moderni ed eleganti.. così come hanno già fatto alcuni vicini di casa...
Dopo queste battute, Lucien esce di scena e si chiude così la Prima Parte della Pièce.
Seconda Parte :
Interviene ancora l Eco, in veste di presentatore, che ricorda che la nuova parte della Pièce è ambientata dopo qualche giorno dalla precedente.
Poi torna al suo posto...
Lintroduzione è fatta da Batezar che porta in scena un sacchetto di patate acquistate al supermercato e viene rimbrottato da Sesile per aver sbagliato il "modello" di patata.
Poi si siede di nuovo sulla panca, vicino a Sesile, mentre entra in scena don Pierino, tutto sorridente, insieme con una nuova collaboratrice Divinne, molto preparata e affidabile.
Don Pierino dice di aver avuto un grande aiuto economico per ammodernare la chiesa e il campanile e farli diventare una specie di "agriturismo"; potrà così ospitare un gran numero di turisti e di fedeli che desiderino
fermarsi qui, qualche giorno, per un ritiro "spirituale".
Nonostante le recriminazioni di Batezar e di Sesile, Don Pierino e Divinne dichiarano di andare avanti con il loro progetto per favorire la modernità e, ripetendo più volte questa battuta, escono di scena.
Entrano in scena la sindachessa Justice con il Cavalier Casacreo che ha in mano una borsa piena di progetti di nuove costruzioni.
I due si guardano in giro decidendo quali terreni e quali case acquistare per costruire piscine, discoteche e quantaltro serve per il nuovo centro turistico...
Alle perplessità della sindachessa per lacquisto di terreni agricoli e per poter costruirci sopra nuove strutture, limprenditore milanese si mostra tranquillo e sicuro, tira fuori dalle tasche numerosi biglietti di Euro di grossa
taglia e li fa sventolare in faccia alla sindachessa e di fronte al pubblico.
Sventola altri soldi in direzione di Batezar e di Sesile per calmare le loro rimostranze.
Poi, inneggiando alla modernità del villaggio, Justice e il Cavalier Casacreo escono di scena.
Si diffonde una musica, del tipo < la vie en rose > e, su questa, entrano in scena ballando la maestra Savènta e Mario, il bel maestro "di sostegno".
Dopo un lungo giro di ballo sul palcoscenico, Savènta spiega di aver ottenuto un maestro di sostegno indicando Mario e lui spiega di essere venuto al villaggio per aiutarla a scuola e in casa...
Questa nuova situazione sollecita alcune battute sarcastiche da parte dell Eco, poi i due sempre sulla stessa musica, fanno un altro giro ballando sul palcoscenico prima di uscire di scena.
Il loro posto viene subito preso dal vecchio Pantion che è accompagnato da una nuova badante, giovane e atletica, dal nome Tchelonòva...
Pantion entra trotterellando e sembra ringiovanito e più in tono.
Lui spiega che lei è la nuova badante che si prende cura di lui e che lui quindi non ha più bisogno di prendere medecine.
Si lamenta però della "rigida" dieta a cui è obbligato e del gran numero di esercizi a cui viene sottoposto dalla badante (e, a volte, sembra rimpiangere la propria vecchia moglie).
Scenette divertenti si susseguono tra i due e, alla fine, escono di scena esibendosi in una esilarante ginnastica.
La scenetta finale, più esplosiva delle altre, è riservata alla performance di Lucien (il nipote di Batezar e di Sesile) che torna al paese non con
"Fragola", ma con " Fifì " (uno strano amico) accompagnato dal suo cagnolino Guglielmo.
Le numerose incomprensioni tra i vari personaggi in scena, le battute divertenti sul cane, il linguaggio con doppi significati e le battute sulla scuola e sulle insegnanti di patois, terminano con i due che vanno a casa di Lucien [ Lulù ] per provare il bagno con la cromoterapia..
Batezar e Sesile, ormai disperati e dissillusi sulla possibilità di vivere ancora in un paese così cambiato, mettono il cartello "Vendesi" sulla propria casa, poi
si tolgono i vestiti, rimanendo in un abbigliamento esotico; poi prendono una valigia con scritto: Hawaii e se ne vanno gridando: ... allèn à la groussa goille... [andiamo al mare !] .
Termina così questa Pièce, con la chiamata sul palcoscenico di tutti gli attori, insegnanti e musicisti, per un saluto finale al pubblico, allietato anche con la musica e le parole della cantautrice Yvette Buillet, che canta la canzone
" Benefort et Tsou-grà " di Maguì Bétemps !
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