École populaire en patois - 2012

Bain de langue en patois à Valpelline
(Ben de Lenva eun Vapeleunna)

(Alcuni ricordi e foto del 1° stage di Patois del 2012 [11° della serie], un week-end di
"full immersion" a Valpelline, località dell’alta
Valle del Gran San Bernardo - Valle d’Aosta)
(presso l’Hostellerie "Le Lievre Amoureux" - località Chozod - Valpelline)

2-4 marzo 2012


  
Locandina dei Corsi di patois del BREL per l’anno 2011-2012

Con lo Stage di Valpelline, nell’alta Valle del Gran San Bernardo, dal 2 al 4 marzo 2012, è iniziato il primo incontro del 2012, relativo alla sessione 2011-2012 dei Corsi di Patois, organizzati dal BREL (Bureau Régional pour l’Ethnologie et la Linguistique).  Per la seconda volta, lo Stage è stato ospitato in Valpelline.  Il primo "Ben de Lenva" fu infatti organizzato a Bionaz (in alta Valpelline) nel marzo 2008 (con un click vedi qui la  relativa Cronaca , pubblicata in questa sezione del mio sito).  Ma è la prima volta che lo Stage viene organizzato nel paese di Valpelline, all’inizio dell’omonima e lunga valle laterale.  Bisogna ricordare che al di là del confine con la Svizzera, nel Canton Vallese, poco distante dalla Valpelline, si parla un patois simile.
I molti paesi della Valpelline e lo stesso capoluogo, oggi divenuti centri turistici, sono ricchi di storia e di bellezze naturali.  Abbiamo avuto l’occasione di conoscere meglio questo territorio grazie all’incontro con persone del posto e con altre che lo hanno studiato profondamente.
Molto interessante è stata la visita guidata all’interno del borgo antico di Valpelline e nei suoi dintorni.  Queste iniziative sono sempre realizzate con l’assenso e l’aiuto dell’Assessorat de l’Education et de la Culture della Regione Valle d’Aosta, che incentiva continuamente nuove proposte di Corsi specifici di patois in varie località della regione, aperti a adulti e bambini, e di periodi di Stages intensivi di patois.  La conduzione pratica di queste attività è curata da numerosi docenti qualificati.

 
Locandina del BREL per l’invito agli stages di lingua francoprovenzale (patois) per il 2011-2012
 

Come previsto, ma slittato di qualche giorno rispetto alle originali date programmate, a Valpelline, si è tenuto il primo Stage intensivo di patois del 2012, che rappresenta la 11° edizione di questo tipo di Stages: l’ormai famoso "Ben de Lenva"; questo è stato il 2° della sessione 2011-2012.  La riunione dei partecipanti è avvenuta presso l’Hostellerie "Le Lièvre Amoureux", ubicata nella frazione di Chozod appena a monte del capoluogo di Valpelline.  Durante questo Stage, si sono alternati momenti di studio e di convivialità che cerco di ricordare per sommi capi qui di seguito.

 
Locandina del BREL per l’invito allo stage di lingua francoprovenzale (patois) a Valpelline, il 2-4 marzo 2012
 

A questo appuntamento di marzo 2012, si sono iscritte 26 persone, una parte di allievi dei Corsi normali di Patois per adulti, altre persone come simpatizzanti e alcune provenienti da altre regioni italiane e da paesi stranieri.  Tra i partecipanti, a pieno tempo, erano presenti anche alcuni amministratori comunali di Valpelline.
si giunge a Valpelline lasciando Aosta e prendendo la statale n.27 del Gran San Bernardo all’altezza della grande rotonda stradale, che separa Via Roma da Via Parigi e da altre strade cittadine, posta di fronte all’ospedale regionale Umberto Parini.  In pochi km di strada e dopo alcuni tornanti, si supera la frazione di Signayes e si raggiunge il bivio per la frazione di Variney, proprio nelle vicinanze dell’uscita del lungo tunnel che permette di arrivare fin qui dalla zona delle autostrade a est di Aosta.  Al bivio di Variney si abbandona la statale n.27 e, verso destra, si prende la strada regionale SR28 per Bionaz.  Si prende la SR28, si attraversano alcune frazioni e si percorre la variante stradale all’altezza del bivio per Roisan, variante creata dopo la frana del marzo 2011 che ha causato la chiusura di un tratto della SR28 e, quindi, si raggiunge prima la fraz. Fabbrica, poi il centro di Valpelline (960 m slm) e, poco oltre, la fraz. Chozod (c. 1100 m slm) dove è ubicata l’Hostellerie "Le Lièvre Amoureux" sede dello Stage, a circa 12 km da Aosta.
Il gruppo è arrivato alla spicciolata all’Hostellerie di Chozod di Valpelline nel pomeriggio di venerdì 2/3.  Gli allievi che hanno partecipato a questo Stage sono stati: Alessandro, Anna, Antonio, Aya, Benedetto, Carla, Dario, Domenico, Dominick, Enea, Enzo, Fabiola, Gina, Helga, Laura, Luigi, Manuela, Marie-Claude, Monique, Olga, Palmira, Roberta, Roberto, Rosita, Sylviane, Viviana.  Manuela proviene da un’altra regione italiana ma spesso soggiorna in Valle d’Aosta.  Dominick proviene dall’Olanda, anche se vive in Svizzera e viene spesso in Italia e soprattutto in Valle d’Aosta.  Sia Manuela che Dominick hanno già frequentato altre volte questi Stages.  Alcune persone straniere hanno partecipato a questo Stage per la prima volta: Helga (tedesca), Aya (giapponese ma proveniente da Lione).
Hanno partecipato assiduamente allo Stage di Valpelline anche alcuni suoi amministratori: Enzo Blessent (responsabile Biblioteca) e Roberta Duclos (assessore alla Cultura), oltre ad altre persone locali che hanno testimoniato le attività, le tradizioni e la cultura di questo territorio.
Agli incontri con le persone presenti allo Stage ha partecipato anche don Ivano Reboulaz, dinamico parroco, alpinista, studioso e scrittore, che gestisce ben 4 parrocchie della valle: quella di Valpelline (dedicata al patrono San Pantaleone con festa il 27 luglio), di Ollomont, di Oyace e di Bionaz.  I docenti, sempre presenti con gli allievi nelle strutture dello Stage, oppure che sono venuti in questo luogo per le loro lezioni o per le attività culturali serali, sono stati:  Alessandra, Andrea, Iris, Liliana, Selena, che si sono alternati nelle lezioni, nelle letture di testi, nei giochi di gruppo e nelle spiegazioni sulle differenze culturali e linguistiche di queste zone con quelle vicine e lontane.  La sera di venerdì 2 marzo, dopo cena, nella sala situata nei piani inferiori dell’Hostellerie, il sindaco di Valpelline: Claudio Restano e il vice sindaco Felice Aguettaz (guida alpina), ci hanno dato il benvenuto e hanno presentato le caratteristiche - antiche e nuove - della località che ci ospita, con l’ausilio di diapositive raccolte e archiviate nel tempo.

 
Mappa della località di Valpelline nella valle omonima, dove si è tenuto lo Stage di francoprovenzale (patois)
 

Ci hanno raccontato la storia della valle e del suo capoluogo che possiede 23 frazioni in un’area di poco superiore ai 31 kmq e con una popolazione residente di 670 abitanti al marzo 2012 (755 nel 1861).  Una valle, chiamata "Valle Pellina" durante il periodo fascista, che ha saputo risollevare le proprie sorti economiche affidandosi alle miniere (come quella di rame di Frissionère), alle fonti energetiche, alla produzione agricola e all’incentivazione del turismo.  Il territorio della Valpelline infatti è legato a filo rosso con l’acqua: quella delle cascate, quella del principale torrente: Buthier e dei ghiacciai delle Grandes Murailles e del Tza de Tzan che lo alimentano.  Questa grande disponibilità d’acqua ha favorito nei secoli la creazione di mulini, di forge, di cave e più recentemente di centrali idroelettriche alimentate dai vari torrenti e, soprattutto, dalla grandiosa diga artificiale di Place Moulin, costruita alla testata della valle e attivata negli anni ’60.  Infatti l’alta valle della Valpelline, a monte di Bionaz, ha cambiato volto tra il 1961 ed il 1965 dopo la costruzione dell’enorme diga di Place Moulin.  Lo sbarramento ha creato il lago di Prarayer (dal nome della località a nord-est del lago), un bacino artificiale chiuso tra le montagne; si tratta del bacino d’acqua più grande della regione ed una delle dighe più grandi d’Europa.  Per comprovare ciò basta ricordare i dati tecnici della diga: lo sbarramento infatti è alto 155 metri ed ha una lunghezza di 680 metri.  Lo spessore massimo alla base dello sbarramento è di 41,94 metri mentre è di 6 metri in cima.  Il volume dello sbarramento è di 1.510.000 metri cubi di cemento e il livello massimo raggiunto dall’acqua è stato di 1.968 m sul livello del mare, con una capacità dello sbarramento, in quella occasione, di 105 milioni di metri cubi (circa 328 gigawatt/ora).  Per molti anni una notevole fonte di lavoro, in questa valle, è stata la costruzione di questa opera, degli edifici di sfruttamento della forza motrice dell’acqua nelle turbine e di produzione di energia elettrica, incluse la gestione e le attività dell’indotto, tant’è che fino agli anni ’80 qui abitavano molti lavoratori del CEB (Consorzio Elettrico Buthier).  Le modalità attuali della produzione energetica di elettricità e la diversificazione delle fonti ha portato ad una diminuzione dello sfruttamento delle dighe e delle fonti idroeletriche, ma tuttavia lo sbarramento di Place Moulin, rappresenta sempre una delle fonti principali per la produzione di energia elettrica gestite dalla società valdostana CVA (Compagnia Valdostana delle Acque).  L’acqua della valle è pulita e rimane tale con continui controlli; ci sono molte riserve di pesca che attirano ogni anno oltre 1000 pescatori.
Ma sono molte altre le attrazioni della valle.
Gli amministratori locali e in particolare Felice Aguettaz (guida alpina), ci racconta il valore delle montagne e dei ghiacciai che contornano la valle e che ne fanno un’attrazione importante per molti alpinisti ed escursionisti.  Nella valle, una fitta rete di sentieri conduce i nuovi escursionisti e alpinisti verso cime importanti, tra cui: la Tête Blanche (3710 m), la Tête de Valpelline (3798 m), la Dent d’Hérens (4175 m), e anche verso Arolla e Evolène località della Val d’Hérens a sud di Sion in Svizzera, attraverso il Col Collon (m 3074), lungo un itinerario storico già conosciuto e seguìto da migliaia di antichi viandanti per ragioni di fede, di lavoro e di sopravvivenza.
Molte mucche che pascolano nelle praterie e negli alpeggi della Valpelline sono della "razza d’Hérens" che producono, ogni anno, il latte necessario alla sua trasformazione in vari prodotti caseari tra cui circa 60.000 forme di Fontina DOP, che rappresentano il 33% della produzione totale di Fontine della Valle d’Aosta.  Una rete di sentieri che, in Valpelline, viene ricordata come i "Sentieri della speranza" (con un museo) a ricordo del presidente Luigi Einaudi che qui trovò ricovero e aiuto durante la sua fuga per l’esilio svizzero nel periodo 1943-1945.  L’8 settembre 1943, temendo di finire prigioniero nelle mani dei nazifascisti, il settantenne Luigi Einaudi (1874-1961) (economista, intellettuale liberale, professore e rettore dell’Università di Torino, già senatore del Regno e futuro presidente della Repubblica Italiana) è costretto a lasciare la sua Dogliani e la sua Torino occupate dalle camicie nere e dalla Wehrmacht.  Raggiunge la Svizzera, attraversando a dorso di mulo il Col Fenêtre Durand (2803 m), nell’alta Valle di Ollomont (laterale della Valpelline) in Valle d’Aosta, per poi spostarsi tra Ginevra, Losanna, Lugano e Basilea.  Nel 2000, a cura di Villi Hermann (Imagofilm di Lugano), è stato prodotto un filmato che descrive il periodo di esilio in Svizzera di Einaudi, dal titolo: "Documentario sull’esilio svizzero di Luigi Einaudi 1943-44".  Il film esplora gli ambienti dei testimoni citati nel Diario di Luigi Einaudi, seguendo il filo narrativo anche di quella memoria dei luoghi, in particolare del paesaggio circostante, rivisitato dai personaggi con un forte impatto emotivo.  Il documentario mostra inoltre inedite fotografie del periodo bellico, scattate dal fotografo svizzero Christian Schiefer, il fotografo semi-sconosciuto che però scattò foto storiche come quelle della sequenza fotografica del 29 aprile 1945 di Piazzale Loreto a Milano, foto che ritraggono i corpi di Benito Mussolini e della sua compagna Clara Petacci appesi per i piedi alla pensilina di un garage.
Da presidente della Repubblica, Luigi Einaudi tornò molte volte in Valpelline come turista in villeggiatura.  La serata introduttiva è proseguita con la presentazione dei personaggi famosi della Valpelline: l’Abbé Henry (prete, scrittore, alpinista, storico, botanico, ecc..): si parlerà di lui diffusamente nei giorni successivi, Attilio Rolando (zio di Andrea - uno dei nostri insegnanti) conosciuto come "rabeilleur (guaritore)" che ha riparato e curato per anni ossa e legamenti di uomini e di animali (anche chi scrive è stato "curato" da lui per un dito fratturato ad una mano, dopo una caduta in sci).  Attilio Rolando è stato anche consigliere comunale e regionale e il Comune di Valpelline ha dedicato un’area in suo ricordo.  La Biblioteca comunale è stata dedicata all’Abbé Henry e ad Attilio Rolando.
Tra le manifestazioni locali più famose che ci sono state presentate, ricordo:
- il Carnevale (lo Carnaval) di Valpelline che si tramanda fin dal 1467, con successivi adeguamenti e modifiche, avvenuti soprattutto nell’abbigliamento delle "landzette" dopo il transito nel territorio delle truppe di Napoleone nel maggio 1800;
- i Giochi della Terra (la Rebatta, lo Fiolet, ecc..) organizzati in 5 categorie;
- la Battaglia delle Regine (la Bataille des Reines), il famoso scontro di mucche "regine" che si effettua qui nel mese di maggio, prima di partire per gli alpeggi in montagna (dévan l’inarpa);
- la Battaglia delle Capre (la Bataille di Tcheuvre), una battaglia dei capi-branco tra le circa 150 capre che popolano la valle;
- la Fiera di Valpelline ricca di prelibatezze (con prodotti agro-alimentari e con la famosa zuppa alla Vapelenentse), una festa molto animata e frequentata allietata da musica e balli, che si organizza nella terza settimana di settembre, dopo il ritorno delle mandrie dagli alpeggi (aprì la desarpa);
Sabato mattina 3/3, le lezioni sono iniziate con un gioco di ruolo: i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi e ad ogni persona è stato assegnato un nome legato alla tipicità della Valpelline (nomi di luoghi, di personaggi, di animali, ecc..); una persona di ogni gruppo, a turno, viene prima nascosta dietro una tenda e, quando quest’ultima viene abbassata, una persona dell’altro gruppo deve dire il nome assegnato alla persona che si è presentata dietro la tenda.  La vittoria è stata assegnata al gruppo che ha individuato il maggior numero di personaggi assegnati alle persone del gruppo avversario.  Il gioco è stato effettuato con lo scopo di fissare nella memoria dei partecipanti i nomi e le notizie apprese la sera precedente.  Andrea ci ha quindi elencato i toponimi tipici della Valpelline e ci ha fornito le interesanti spiegazioni scientifiche e storiche.
Prima della sosta pranzo sono venuti ad incontrarci, all’Hostellerie, gli operatori televisivi della RAI (TG3 regionale) con la giornalista Valentina (che ha partecipato con noi al Corso di "Canto" del BREL), che ha intervistato alcuni partecipanti.  Le interviste sono state trasmesse dalla rete RAI regionale nei giorni successivi.  Dopo pranzo, ci ha fatto visita l’architetto Claudine Remacle esperta di costruzioni rurali e del loro restauro.  Guidati da lei e accompagnati dagli amministratori comunali, abbiamo visitato il borgo antico di Valpelline e alcune piccole frazioni collegate allo stesso centro.  Un esempio di ciò che si conserva nel borgo antico è rappresentato dalla Maison-Forte "La Tour" del 1100, ubicata nelle vicinanze della Chiesa: già casa dei signori De La Tour de Valpelline, poi è passata nel XVIII sec. di proprietà della famiglia Ansermin.  Questa solida costruzione, in pietra e legno, era dotata di prigioni e qui si effettuavano le sedute di Giustizia.  Un’altra costruzione tipica è la Tornalla: si tratta di una antica casa del XV-XVI sec., ubicata a nord-est della Chiesa, dotata di una torre che contiene una scala a chiocciola in pietra.  La Chiesa parrocchiale diValpelline, dedicata a San Pantaleone, è considerata una delle più antiche chiese della Valle del Gran San Bernardo.  È nominata per la prima volta nel 1176 e la sua parrocchia comprendeva tutte le comunità della valle laterale.  Ricostruita e restaurata più volte, la chiesa attuale è del 1722 e contiene tre importanti cappelle.  Sulla facciata esterna dell’ingresso è posta una targa dedicata all’Abbé Henry.
Nel tardo pomeriggio, è stata approfondita la storia della vita di un personaggio che è lasciato un’impronta duratura di sè, un grande ricordo e una riconoscenza in tutta la Valle d’Aosta, in partcolare anche a Courmayeur, suo paese natale.  L’Abbé Joseph-Marie Henry, infatti, è nato a Courmayeur nel 1870; il padre Gracien, che faceva la guida di montagna, morì nel 1882 quando il piccolo Joseph-Marie aveva 12 anni.  Alla morte del padre, il futuro Abbé fu aiutato a studiare in Seminario Maggiore di Aosta, ma non poté essere ammesso nella prestigiosa Scuola di Saint-Bénin di Aosta, dove venivano accolti i futuri personaggi importanti della politica e della cultura valdostana.  Dapprima viceparroco di Cogne ebbe modo diconoscere e di collaborare con l’Abate Pierre Chanoux per la creazione del giardino botanico di alta quota al Piccolo San Bernardo, chiamato successivamente "Chanousia" in onore del creatore.  L’Abbé Henry volle creare un giardino simile anche a Courmayeur a Plan Gorret, ancora esistente, anche se ha subito molte vicissitudini.  Fu presidente della Sociéteé de la Flore Valdôtaine (fondata nel 1858 da un altro prete alpinista e naturalista: l’Abbé George Carrel [Châtillon 1800 - Aosta 1870]) e la diresse dal 1901 al 1947, fu Guida Onoraria e Presidente Onorario della sezione di Aosta del CAI.  Acquistò maggiore conoscenza e fama quando, il 5 agosto 1893, celebrò messa in vetta al Monte Bianco.  Divenuto parroco di Valpelline nel 1903 vi restò per 45 anni (5 lustri come indica la targa della chiesa) fino alla sua morte avvenuta a 77 anni nel 1947.  L’Abbé Henry, pieno di curiosità e di interessi molto diversificati, si interessò all’alpinismo (una eredità e "molla" paterna), con salite di molte cime ancora inviolate della Valpelline (come la salita al Trident de Faudery), si dedicò alla scrittura di molte guide per alpinisti.  Scrisse articoli in francese e in italiano su Le Messager Valdôtain e i suoi scritti si diffusero velocemente in Italia e all’estero, tanto che ben presto alpinisti, scienziati, meteorologici, letterati gli fecero visita e vennero a conoscere la Valpelline.  La stessa regina Maria José venne molte volte a Valpelline a visitarlo e a effettuare gite ed escursioni nelle varie località della valle.  L’Abbé, si interessò di meteorologia, creò anche una piccola stazione meteo che gestiva direttamente con osservazioni effettuate e documentate 3 volte al dì, informazioni precise che poi inviava a Torino alla centrale meteo dell’epoca.  Tramite l’amicizia con l’Abbé Joseph-Marie Trèves (originario di Emarèse, parroco di Excenex per quasi 20 anni, fervente sostenitore dell’autonomia regionale, della lingua locale e dell’insegnamento), l’Abbé Henry, anche se monarchico e fascista, si dedicò al miglioramento dell’insegnamento nelle scuole di paese e al miglioramento della produzione agricola adottando il "metodo Solari " per un corretto ricambio delle colture.  Scrisse molto: sui giornali, sul Messager e lasciò molti racconti, scritti nel patois di Valpelline, mescolato con molti altri.  Tra le sue pubblicazioni più famose, si ricordano: Valpelline et sa vallé (1913), Histoire populaire, religieuse et civile de la Vallé d’Aoste (1929), Reconnaissances et inféodation dans la Valpelline (seigneurie de Quart) en 1500 (1938).  L’Histoire populaire... fu definita da L.Colliard come la "bibbia della storia valdostana".
La Biblioteca di Valpelline in occasione del 50° anniversario della morte dell’Abbé, ha stampato una raccolta di suoi racconti: Bran de vie, d’histoire et de poésie sull’Abbé Henry, volume che è stato regalato ai partecipanti allo Stage.  La giornata di sabato, intensa e ricca di informazioni e di visite, termina con una rappresentazione di alcune scenette, tratte dai racconti dell’Abbé, effettuate da gruppetti di partecipanti, in veste di attori.
La mattinata di domenica 4/3 viene dedicata alla presentazione molto dettagliata di due orgogli di Valpelline: il carnevale (lo Carnaval) con la sua storia e i suoi personaggi e la famosa zuppa (la Seuppa Vapelenentse) di cui si attende il riconoscimento ministeriale, dopo che la stessa ha avuto la denominazione comunale d’origine per i piatti della tradizione.
Ilva Rosset racconta che la seuppa veniva offerta durante la festa patronale di San Pantaleone e nei giorni della fiera.  Visto l’immediato successo, dal 1967 ne è cominciata la vendita, come secondo piatto e col nome, divenuto ufficiale, di Seuppa Vapelenentse.  Un articolo giornalistico del 1970 ricorda che alla festa di Valpelline almeno 2000 persone sono venute da ogni dove per mangiare la seuppa.  La signora ricorda che a Valpelline è stato inventato il primo sistema di "Catering" proprio per la preparazione e la vendita della seuppa: infatti in queste grandi e affollate occasioni, veniva preparata all'Asilo Comunale (che offriva maggior spazio), poi la si portava al forno e dal forno in piazza per la vendita.  A volte venivano preparate oltre 250 teglie e utilizzate 50-60 forme di Fontina.  Durante le feste e soprattutto durante la Fiera (o Sagra) di Valpelline intervengono dai 150 ai 200 volontari della Pro-Loco per lavorare 2 giorni prima della manifestazione (e poi durante la stessa), per preparare quanto occorre e soprattutto il menu che non si limita solo alla Seuppa, ma che varia in molte altre leccornie, tra cui saporite grigliate speciali.
Ci viene spiegata da Ilva una delle tante ricette per la seuppa, che prevede la preparazione di questi componenti e le attività relative:
- Pane bianco del giorno prima;
- Fontina stagionata;
- Burro;
- Carne con ossa, carote, cipolla, sedano, aglio, salvia, un po’ di sale, cavolo nel brodo;
- Si unge una teglia di alluminio col burro;
- Si fa sciogliere il burro senza bruciarlo;
- Fare uno strato di pane e uno strato di fontina per tre volte;
- Si mette una punta di cannella in polvere;
- Si versa sopra il brodo caldo;
- Con una forchetta si fanno dei buchi qua e là;
- Si controlla che l’impasto sia bagnato bene;
- Si mettono ancora in cima alcuni piccoli pezzi di burro;
- Si mette in forno a 180° per 20 minuti;
- Poi si alza a 200° per 10 minuti per creare la crosticina sommitale;
- Si sforna e si serve.
Ed ecco la stessa preparazione indicata in francoprovenzale:

- BOILLÒN:
- Beutté pe l’éve freide: la tsir, le-z-ous, de selì, de-z-ignòn, de gneuffe, de sarve, d’aill,
  an foille de lorié, an foille de tsou, eun blos de so.
- SEUPPA A LA VAPELENENTSE:
- Pasé lo beurro deun la terrina de toula;
- Fiye eun téèn de pan (blan di dzor devàn), eun téèn de fountin-a, pe tri cou;
- Eun blos de canéla eun poussa deussù;
- Vouidjé deussù lo boillòn couézèn;
- Avouì an forsetta, poueuntché sé é lé pe eun meillé amoddo tot;
- Beutté de pegno bocòn de beurro deussù;
- Catché i for a 180° pe 20 meneutte;
- Lévé a 200° pe 10 meneutte pe la fiye doré.

   
Cartello Boillò e Seuppa (36685 bytes)
Cartello Boillòn-Seuppa Vapelenentse
3-03-12 (Foto di A. Rolando)
Cartello Seuppa a la Vapelenentse (32025 bytes)
Cartello Seuppa a la Vapelenentse
3-03-12 (Foto di A. Rolando)
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Cartello Abbé Henry
3-03-12 (Foto di A. Rolando)

Quanto scritto qui sopra è per ricordare ciò che ci è stato raccontato e per permettere ai lettori di questa "Cronaca" di provare a farla per proprio conto, altrimenti non resta che partecipare a Valpelline nelle varie occasioni in cui si prepara: alla festa patronale di San Pantaleone (la domenica prima o quella dopo il 27 luglio) oppure alla Fiera di Valpelline (nella 3° settimana di settembre).
Jusy Robbin si presenta vestita col costume della landzetta di Valpelline che è diverso nei colori e nelle finiture dagli altri in uso nella Valle del Gran San Bernardo.  Jusy Robbin è di Valpelline e costruisce i costumi per sè e per le altre persone che li richiedono.  Ci dice che lei, come professionista, impiega circa 1 mese di lavoro per creare un costume completo ma ricorda che altre persone impiegano anche 5 mesi.  La tradizione del carnevale è antichissima e i costumi, come i vari personaggi, si sono evoluti nel tempo; hanno avuto un grande impulso dopo il passaggio delle truppe di Napoleone in queste contrade nel maggio 1800 che non lasciarono buoni ricordi.  I personaggi in costume fanno parte di un gruppo (eunna benda), hanno compiti precisi e sono guidati da un personaggio famoso (a volte il sindaco stesso) che dà i tempi per le soste e per i vari giri nel paese.  Accompagnati da suonatori dotati di fisarmonica, sassofono, clarinetto, i personaggi in costume ballano e si spostano in tutte le frazioni del paese visitando i malati e tutte le famiglie che hanno richiesto l’incontro.  Ad ogni sosta, vengono fatti degli scherzi e le famiglie offrono da bere e da mangiare a tutti i presenti.
I personaggi in costume variano da comune a comune nella Valle del Gran San Bernardo (la "Coumba freida"); i personaggi del carnevale di Valpelline sono i seguenti:
- la Guedda (la guida della Benda con bandiera del Comune e trombetta);
- la Landzetta (la maschera tipica, nel costume che ricorda vagamente quello napoleonico);
- le Jouer (i suonatori con vari strumenti, che spesso suonano le polche);
- le Damiselle (giovani donne con gonne eleganti e colorate ma senza specchietti;
  spesso servono cibi, bevande e dolci ai presenti);
- la Cobla Dzoveunna (una coppia di giovani mascherati da bambini che ne fanno di tutti colori...);
- l’Arlequin (un personaggio con veste multicolore, che mantiene l’ordine nella Benda,
  brandendo un bastone);
- lo Viou e la Vieille (due personaggi mascherati da anziani che si comportano in maniera strana;
  sono chiamati anche lo TOC e la TOCCA);
- lo Djablo (un personaggio mascherato da diavolo: a Valpelline è una landzetta con il vestito rosso
  e una maschera);
- l’Ours (uno o più personaggi con una pesante pelliccia da orso; sono legati con una catena
  e portati in giro da una landzetta).
Spesso, durante lo spostamento, nel movimento e nel ballo dei personaggi, gli stessi si mettono in cerchio tenendosi per la frusta di cui è dotata ogni landzetta.  Il cerchio rappresenta il simbolo stesso del carnevale: nel suo centro c’è la vita (l’ordine e l’equilibrio) e fuori c’è la morte (il disordine e lo squilibrio).  La landzetta, presentata da Jusy, così ricca di specchietti e di perline applicate alla stoffa in mille disegni e con il cappello alla "napoleonica" anch’esso riccho di specchietti e di nastrini colorati, ha richiamato la curiosità di molti partecipanti che fanno molte domande e chiedono di indossare almeno il cappello.
Al termine di queste interessanti presentazioni, il gruppo risale ai piani superiori per il pranzo.
Il pomeriggio di domenica riserva ancora sorprese.
Sui prati antistanti l’albergo, ci attende Rhemy Curtaz, che spesso lavora al "Guetset leungueusteucco" (lo sportello linguistico del patois), per proporci di provare il gioco popolare della Rebatta, uno dei più famosi giochi popolari valdostani che si disputa in campionati suddivisi in categorie in tutta la Valle d’Aosta e che fa parte dei giochi del territorio "all’aria aperta" le Djouà de la [noutra] Tera.  Ci ha spiegato le regole del gioco e tutti i suoi componenti, grazie anche all’aiuto di un documento (che ci ha consegnato) contenente i disegni e le didascalie.  Rhemy ci ha invitato a fare qualche battuta e non sto a indicare la quantità di brutte figure che molti di noi, me compreso, hanno fatto cimentantosi in questo gioco che sembra facile, ma che effettivamente non lo è, ed occorre praticarlo fin da giovani e dedicando molto tempo agli allenamenti.  Il più bravo di tutti, oltre a Rhemy che gioca in qualche squadra locale, è stato l’Assessore Regionale alla Cultura Laurent Viérin che ha raggiunto sul campo e che si è esibito in un lancio eccezionale; bisogna dire che sicuramente anche lui ha praticato questo sport nella sua gioventù.  Al termine delle esibizioni, si è tornati all’interno dell’albergo dove è avvenuta la consegna degli Attestati di Partecipazione allo Stage di Valpelline.  Liliana ha presentato all’Assessore Viérin lo sviluppo e i risultati di questo Stage e quindi lo stesso Assessore Viérin insieme con il Sindaco Restano ha proceduto alla consegna degli Attestati ad ogni partecipante e un riconoscimento agli insegnanti.  Il Sindaco ha anche regalato ad ogni partecipante una copia del libro che raccoglie una parte di scritti e di racconti dell’Abbé Henry.
Prima di lasciare la località, un buon gruppo di persone è salita fino alla vicina frazione di Semon per fare visita a Laura e Paolo nella loro casa, e ad ammirare le opere di Paolo, bravo e originale scultore, esposte nel suo Atelier ricavato in un vano della propria abitazione.  Siamo restati con loro per chiacchierare ancora unpò nella loro bella casa in legno e pietra, per bere qualcosa di caldo e per ammirare le opere di Paolo, presentate e "raccontate" dallo stesso autore.
Nel ringraziare gli organizzatori e gli insegnanti del BREL per questa bella ed intensa occasione di incontro, desidero dire un Grazie anche a tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita di questo Stage, in particolare al Sindaco Claudio Restano, al vice Sindaco Felice Aguettaz, all’Assessore Roberta Duclos, al responsabile della Biblioteca Enzo Blessent, al parroco don Ivano Reboulaz, alle signore Ilva Rosset e Jusy Robbin, ed infine ai gestori dell’Hostellerie Le Lièvre Amoureux che ci hanno ospitato piacevolmente.
Grazie a tutti voi, non mancheremo di tornare ancora nel vostro bel territorio nel prossimo futuro!

  
Hostellerie Le Lièvre Amoureux a Chozod-Valpelline (37585 bytes)
L’Ostellerie "Le Lièvre Amoureux" a Chozod-Valpelline, che ha ospitato
i partecipanti allo Stage - (Foto di E. Fiorentini)
Attestato per stage a Valpelline (12787 bytes)
Attestato per la partecipazione allo Stage di Valpelline
dal 2 al 4 marzo 2012 - ( rilasciato dal BREL )

Per ricordare i luoghi e i volti delle persone conosciute in questo Stage, presento qui di seguito alcune foto a ricordo dei momenti del week-end di Bain de langue en Patois di Valpelline.
Buona visione !


Foto di allievi e insegnanti al "Bain de langue" di Valpelline
(2 - 4 marzo 2012)

   
Iris accoglie Aya Sano a Valpelline (42805 bytes)
Iris accoglie Aya Sano a Valpelline
2-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Aya Sano accolta dagli insegnanti a Valpelline (36798 bytes)
Aya in arrivo a Valpelline da Lione
2-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Laura, Iris e Liliana accolgono Aya Sano (39148 bytes)
Laura, Iris e Liliana a Valpelline
2-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Gioco di gruppo sui nomi locali allo Stage di Valpelline (33318 bytes)
I partecipanti si dividono in gruppi
per il gioco sui nomi allo Stage
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Liliana prepara la tenda-barriera per il gioco sui nomi allo Stage di Valpelline (33982 bytes)
Liliana prepara la tenda-barriera per il
gioco sui nomi allo Stage di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Gioco di gruppo sui nomi locali allo Stage di Valpelline (30668 bytes)
I partecipanti si dividono in gruppi
per il gioco sui nomi allo Stage
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Gioco di gruppo sui nomi locali allo Stage di Valpelline (29866 bytes)
I partecipanti si dividono in gruppi
per il gioco sui nomi allo Stage
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Scoperta dei toponimi locali allo Stage di Valpelline (29506 bytes)
Scoperta dei toponimi locali
allo Stage di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Valentina con l’operatore RAI, durante le interviste allo Stage di Valpelline (36419 bytes)
Valentina con l’operatore RAI
durante le interviste allo Stage
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Valentina della RAI intervista il responsabile della Biblioteca allo Stage di Valpelline (34048 bytes)
Valentina della RAI intervista il
responsabile della Biblioteca
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Visita del Borgo di Valpelline accompagnati da Claudine Remacle (39027 bytes)
Visita del Borgo di Valpelline
accompagnati da Claudine Remacle
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Visita del Borgo di Valpelline accompagnati da Claudine Remacle (36349 bytes)
Visita del Borgo di Valpelline
accompagnati da Claudine Remacle
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Visita del Borgo di Valpelline (45706 bytes)
Visita alle antiche case
nel Borgo di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Claudine Remacle nella visita del Borgo di Valpelline (53963 bytes)
Claudine Remacle nella visita
del Borgo di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Antica casa Ansermin a Valpelline (42960 bytes)
Antica casa Ansermin
durante la visita a Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
La Tornalla di Valpelline (40253 bytes)
La Tornalla di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Tra i vicoli del borgo di Valpelline (45823 bytes)
Tra i vicoli del borgo di Valpelline
3-03-12 (Foto di A. Rolando)
Antica casa a Valpelline (44765 bytes)
Antica casa a Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Campanile Chiesa di Valpelline (30452 bytes)
Campanile della Chiesa di Valpelline
tra i vicoli di Valpelline
3-03-12 (Foto di A. Rolando)
Targa dedicata all’Abbé Henry sulla facciata della Chiesa di Valpelline (29311 bytes)
Targa dedicata all’Abbé Henry sulla
facciata della Chiesa di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Turbina di una vecchia centrale elettrica di Valpelline (41210 bytes)
Turbina di una vecchia centrale
elettrica di Valpelline
3-03-12 (Foto di A. Rolando)
   
Turbina di vecchia centrale a Valpelline (27859 bytes)
Turbina vecchia centrale a Valpelline
3-03-12 (Foto di A. Rolando)
Vecchia centrale elettrica di Valpelline (38003 bytes)
Vecchia centrale elettrica di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Targa della turbina a Valpelline (32315 bytes)
Targa della turbina a Valpelline
3-03-12 (Foto di A. Rolando)
   
Scenette serali al Ben de lenva di Valpelline (35678 bytes)
Scenette serali al Ben de lenva
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Scenette serali al Ben de lenva di Valpelline (31086 bytes)
Scenette serali al Ben de lenva
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Scenette serali al Ben de lenva di Valpelline (30218 bytes)
Scenette serali al Ben de lenva
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Aya interpreta un gatto al Ben de lenva di Valpelline (38424 bytes)
Aya interpreta un gatto nelle scenette
serali al Ben de lenva di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Aya e Laura al Ben de lenva di Valpelline (43090 bytes)
Aya e Laura nelle scenette serali
al Ben de lenva di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Sylviane e Enzo Blessent al Ben de lenva di Valpelline (36810 bytes)
Sylviane e Enzo Blessent nelle
scenette serali al Ben de lenva
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Sylviane e Benedetto al Ben de lenva di Valpelline (35528 bytes)
Sylviane e Benedetto nelle scenette
serali al Ben de lenva di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Sylviane e Benedetto al Ben de lenva di Valpelline (35286 bytes)
Benedetto e Sylviane nelle scenette
serali al Ben de lenva di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Dominick, Enzo Blessent e Sylviane al Ben de lenva di Valpelline (35979 bytes)
Dominick, Enzo Blessent e Sylviane
nelle scenette al Ben de lenva
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Iris introduce una scenetta al Ben de lenva di Valpelline (29565 bytes)
Iris Morandi introduce una scenetta
serale al Ben de lenva di Valpelline
3-03-12 (Foto di A. Rolando)
Iris introduce una scenetta al Ben de lenva di Valpelline (31914 bytes)
Iris Morandi introduce una scenetta
serale al Ben de lenva di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Attori impegnati in una scenetta serale al Ben de lenva di Valpelline (31903 bytes)
Attori impegnati in una scenetta
serale al Ben de lenva di Valpelline
3-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Susy Robbin e Ilva Rosset a Valpelline presentano il Carnevale e la Seuppa Vapelenentse (31411 bytes)
Susy Robbin e Ilva Rosset a Valpelline
presentano il Carnevale e la Seuppa
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Il Cappello della Landzetta del Carnevale di Valpelline (35475 bytes)
Il Cappello della Landzetta
del Carnevale di Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Coda di cavallo della Landzetta del Carnevale di Valpelline (31805 bytes)
Coda di cavallo della Landzetta
del Carnevale di Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Susy Robbin vestita da Landzetta del Carnevale di Valpelline (47688 bytes)
Susy Robbin vestita da Landzetta
del Carnevale di Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Susy Robbin vestita da Landzetta del Carnevale di Valpelline (38919 bytes)
Susy Robbin vestita da Landzetta
del Carnevale di Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Rhemy Curtaz spiega il gioco della rebatta a Valpelline (47504 bytes)
Rhemy Curtaz spiega il gioco
della "Rebatta" a Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Il Gruppo apprende le regole del gioco della "Rebatta" a Valpelline (39113 bytes)
Il Gruppo apprende le regole del
gioco della "Rebatta" a Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Rhemy spiega il gioco della "Rebatta" a Valpelline (40964 bytes)
Rhemy Curtaz spiega il gioco
della "Rebatta" a Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Dominick prova le battute del gioco della "Rebatta" a Valpelline (40401 bytes)
Dominick prova le battute del gioco
della "Rebatta" a Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Benedetto prova le battute del gioco della "Rebatta" a Valpelline (47893 bytes)
Benedetto prova le battute del gioco
della "Rebatta" a Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Sylviane prova le battute del gioco della "Rebatta" a Valpelline (48375 bytes)
Sylviane prova le battute del gioco
della "Rebatta" a Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Liliana prova le battute del gioco della "Rebatta" a Valpelline (48796 bytes)
Liliana prova le battute del gioco
della "Rebatta" a Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Foto di gruppo dei partecipanti al Ben de lenva di Valpelline (44439 bytes)
Foto di gruppo dei partecipanti
al Ben de lenva di Valpelline
sui prati davanti l’Hotel
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Liliana presenta l’Assessore Viérin e il sindaco Restano durante la consegna degli attestati (39480 bytes)
Liliana presenta l’Assessore Viérin e il
sindaco Restano durante la consegna
degli attestati ai partecipanti
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
L’Assessore Viérin e il sindaco Restano consegnano il libro dedicato all’Abbé Henry (39807 bytes)
L’Assessore Viérin e il sindaco Restano
consegnano il libro dedicato all’Abbé
Henry ai partecipanti al Ben de lenva
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
 
A casa di Laura e Paolo a Semon-Valpelline (82429 bytes)
A casa di Laura e Paolo a Semon-Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
   
Nell’atelier di Paolo nella fraz. Semon di Valpelline (36875 bytes)
Nell’atelier di Paolo
nella fraz. Semon di Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Nell’atelier di Paolo nella fraz. Semon di Valpelline (39491 bytes)
Nell’atelier di Paolo
nella fraz. Semon di Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)
Nell’atelier di Paolo nella fraz. Semon di Valpelline (32214 bytes)
Nell’atelier di Paolo
nella fraz. Semon di Valpelline
4-03-12 (Foto di E. Fiorentini)


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Aggiornamento - 10/07/2012