Visita alla Abbazia di Saint-Maurice-en-Agaune e
al Castello e Abbazia di Valère a Sion (Svizzera)

(insieme con i partecipanti ai Corsi della Università della Terza Età di Aosta)



VISITA ALL’ABBAZIA DI SAINT-MAURICE-EN-AGAUNE
E AL CASTELLO E ABBAZIA DI VALÈRE A SION (SVIZZERA)

insieme con i partecipanti ai Corsi della Università della Terza Età di Aosta
e guidati da uno storico valdostano

Venerdì 31 maggio 2024
 
           NOTE VARIE:

  1. Note sull’Abbazia di Saint-Maurice-en-Agaune in Vallese (CH):    ->>> Back

    [ Saint-Maurice è situato nel centro della Svizzera sudoccidentale, nel Vallese, situato sulla sinistra del Rodano.
    Già nel terzo quarto del quarto secolo, i pellegrini giungevano numerosi nel luogo in cui erano custodite le reliquie di San Maurizio e di altri soldati della legione tebana, martirizzati ad Agaunum tra il 280 e il 290, recuperate dal vescovo di Octodurum (oggi: Martigny), San Teodoro (confuso spesso con Teodulo), tra il 370 e il 380.   In questa zona, nel corso del quinto secolo, nacque una comunità cenobitica.   Fondato nel 515 dal futuro re dei Burgundi San Sigismondo (516-523), il monastero di Saint-Maurice-en-Agaune (Agaunum), divenne rapidamente uno dei più importanti insediamenti religiosi dell’arco alpino.   Guerre, incendi e cadute di rocce hanno distrutto a più riprese gli oratori a destinazione funeraria, le chiese e gli edifici monastici costruiti, nel quarto secolo, ai piedi della falesia che domina il sito.   Scavate una prima volta tra il 1896 e il 1920 dal canonico Pierre Bourban (Bourban, scavi 1916-1919), poi dal 1944 al 1948 dall’archeologo Louis Blondel (Blondel, scavi 1948; 1966), le antiche basiliche sono attualmente oggetto di una campagna di indagini archeologiche.   Posto a m 50 da una fonte che in epoca romana era dedicata alle ninfe, il primo oratorio funerario costruito dal vescovo Teodoro era addossato alle rocce.   Di questa costruzione rimane oggi chiaramente identificabile solo il muro ovest.   Gli altri elementi descritti da Blondel (1948; 1966) come appartenenti a questo edificio sono rimaneggiamenti posteriori che nascondono in parte la prima memoria.   Due costruzioni vennero aggiunte in seguito alla parte orientale di questo primo edificio.   Nel corso della fondazione del monastero, l’abate Ambrogio (516-520) fece costruire a Sud-Ovest la prima basilica a tre navate coperta da tetto a capriate.   Due corridoi paralleli, posti a un livello inferiore, fiancheggiavano il muro meridionale di quest’ultimo edificio e davano accesso diretto da un lato al blocco occidentale attraverso una rampa e dall’altro lato al portico della chiesa attraverso una scala.   Il battistero venne sistemato nella zona sudorientale dei due corridoi, secondo un differente orientamento.   La chiesa fu distrutta nel 574 nel corso di una scorreria longobarda.
    Ricostruita e ampliata secondo il medesimo schema planimetrico sotto il re San Gontrano (561-592), essa possedeva un’abside esternamente poligonale.   Nell’ottavo secolo, il corpo occidentale venne nuovamente ampliato con la creazione di una nuova abside poligonale che inglobava, in una cripta sotterranea, l’antico passaggio che permetteva ai pellegrini di accedere direttamente all’oratorio del quarto secolo.   In seguito venne aggiunta un’abside occidentale con cripta a deambulatorio semicircolare e corridoio centrale che conduceva al sarcofago ad arcosolio di San Maurizio.   Una tomba con copertura alla cappuccina di tegole romane, databile tra il terzo e sesto secolo, è stata ritrovata disposta perpendicolarmente a quella ad arcosolio.   Dopo le scorrerie saracene del 940, la chiesa venne restaurata e la cripta orientale fu abbandonata.   Tra il 1017 e il 1031 l’abside orientale fu sostituita da una torre d’ingresso, mentre l’abside occidentale divenne l’unico centro focale del nuovo edificio.   Tracce di alzato sono ancora visibili sulla parete esterna degli edifici monastici.   Il sito venne definitivamente abbandonato nel 1611, dopo la caduta di una serie di grossi massi che avevano distrutto il coro occidentale.   L’abate decise allora di cambiare l’orientamento della chiesa e di costruire la basilica attuale con asse Nord-Sud, al riparo dalle cadute di rocce.
    L’ambone scolpito posto in opera nella recinzione presbiteriale dell’abbazia attuale risale, insieme con quelli dell’abbazia di Romainmôtier e di Saint-Pierre (odierna parrocchiale) a Baulmes (cantone di Vaud), alla fine dell’epoca merovingia (cioè al 751 circa).   Si suppone che questi tre pezzi siano stati realizzati in occasione del viaggio del papa Stefano II (752-757), che rese visita al re Pipino il Breve (751-768) alla fine del 753.   Il "Trésor de l’Abbaye", uno dei più ricchi d’Europa, è composto essenzialmente di reliquiari.   Il vaso detto di San Martino è scavato in una sardonica (varietà di agata con alternanza di zone colorate), di colore blu e bruno scuro, dalle venature di un blu chiaro.   I due pezzi di oreficeria che costituiscono la montatura sono un lavoro della metà del settimo secolo, data probabile della donazione al monastero.   L’intaglio, che risale a età tolemaica (1° sec. a.C.), presenta una scena funeraria o mitologica con figure dell’Olimpo di cui è possibile annoverare più di quindici interpretazioni, per lo più ruotanti intorno al tema di Achille e della guerra di Troia.   Il cofanetto di Teuderico, della metà del settimo secolo, è decorato nella sua parte anteriore e sul lato da placche d’oro laminate da sottili striscioline d’oro saldate, riempite a freddo da paste vitree e da granati, il tutto impreziosito da cabochons (con forma ovale tondeggiante), perle e intagli sapientemente disposti.   Altri dettagli interessanti, sull’enorme contenuto di tesori conservati nell’Abbazia di Saint-Maurice, sono indicati sul seguente sito:
    https://www.treccani.it/enciclopedia/saint-maurice-d-agaune_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Medievale%29/ ]



  2. Note sulla Abbazia (e Castello) di Valère a Sion (CH):    ->>> Back

    [ Il castello e la basilica di Valeria, così chiamati in onore di Valeriana, madre del prefetto cittadino romano Titus Campanius Prisco Maximianus, attestato nel 43 d.C., giace su uno dei due colli che dominano la città di Sion sul versante orientale della città vecchia.   Già predisposti in epoca celtica, il castello e la chiesa furono menzionati per la prima volta nel 1049.   Le parti più antiche della basilica a tre navate, suddivise in quattro campate, con transetto e due cappelle ai lati del presbiterio, furono costruite tra il 1100 e il 1130 in stile alto romanico.   Successivamente furono aggiunti la torre sopra il transetto nord, i piani delle finestre poligonali sopra l’abside semicircolare e la volta a botte sopra i pilastri.   Nel XIII secolo, la navata centrale e le navate laterali furono dotate di una volta a crociera, sul modello della cattedrale di Losanna.   In questo periodo fu installato anche il tramezzo (il "Jubé") che separava il coro dalla navata.   Progettato come chiesa di pellegrinaggio: Notre-Dame de Valère ("Nostra Signora di Valeria"), l’immagine miracolosa, una statua gotica in marmo della Madonna con Gesù bambino dell’inizio del XV secolo, è l’elemento centrale della chiesa.   Oggi si erge sopra l’altare maggiore.   Immagini di apostoli, profeti e santi nazionali adornano le pareti del coro.
    Notizie tratte dal sito:
    https://www.komoot.com/it-it/highlight/4944006 ]


 


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