- Note sulla Tenuta Castello di Desana (VC): ->>> Back
[ Il paese di Desana, situato nel basso vercellese, fu sede, dal 1510 al 1693, di una contea, feudo imperiale e sede di zecca, governata dalla famiglia Tizzoni.
Il Castello, costruito dai Vescovi di Vercelli per difendere i loro territori, risale al X secolo, fu poi conquistato da Arduino Marchese dIvrea.
Il castello ebbe vita travagliata e complessa come tutta la zona, con molti passaggi di proprietà.
Venne infine ricostruito ex novo nel 1840, per volere del biellese Vitale Rosazza, notaio ed imprenditore, padre del Senatore Federico Rosazza, nella forma attuale.
La Tenuta Castello, con sede nel Castello di Desana, è unazienda dallalto valore storico e familiare, in attività fin dal 1833.
È composta dallazienda agricola, che possiede 400 ettari di terreno di cui 120 coltivati.
Essa effettua, al proprio interno, le operazioni complete della filiera, dalla coltivazione del terreno, alla produzione di riso fino alla sua vendita.
Vengono prodotti circa 50 o 60 quintali di risone ogni anno, che diventano dai 35 ai 40 quintali di riso lavorato.
Le varietà di riso prodotte nella tenuta sono: Carnaroli classico, Carnaroli classico biologico, Carnaroli biologico integrale e Vialone nano.
Nei terreni della tenuta viene utilizzato il letame dei bovini di razza Fassona Piemontese allevati con mangime biologico prodotto sul posto.
Alcuni appezzamenti vengono seminati con erbai in ottobre e trattati con sovescio in aprile.
Viene effettuata la cosiddetta "falsa semina", nei terreni coltivati in agricoltura biologica, cioè che consiste sostanzialmente nel preparare il letto di semina, e nellirrigarlo, come se si effettuasse una normale semina, ma in realtà senza seminare.
Viene effettuata anche la "pacciamatura" che si effettua ricoprendo il terreno con uno strato di materiale, al fine di impedire la crescita delle malerbe.
Qui si usa la tecnica chiamata "pacciamatura viva o verde", che si usa quando la pianta da coltivare è più potente con le sue radici delle erbe che la circondano e quindi, così facendo, le stesse erbe infestanti fanno da pacciamatura.
La vendita dei prodotti viene eseguita direttamente allinterno del Castello a Desana.
Notizie tratte dai siti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Desana
https://www.tenutacastello.com/ ]
- Note sul Paese di Coniolo Bricco (AL): ->>> Back
[ Coniolo è un piccolo comune della provincia di Alessandria, in Piemonte, situato ad una distanza di circa 7 chilometri ad ovest di Casale Monferrato.
La collina di Coniolo (del Basso Monferrato) è citata espressamente nelle riflessioni contenute nel libro "Il mestiere di vivere" di Cesare Pavese alla data del 3 agosto 1946.
Negli ultimi cento anni a partire dal 1921, quando iniziò il forte crollo di abitazioni, la popolazione residente è dimezzata.
Il Museo Etnografico delle Miniere "Coniolo Il paese che visse due volte", situato nel palazzo Municipale di Coniolo, racconta lepopea delle miniere di marna da cemento, iniziata nella seconda metà del XIX secolo e proseguita per circa cento anni, lasciando sul territorio segni forti e ancora leggibili che raccontano una storia che appartiene alle generazioni attuali e future.
La storia del paese fu segnata da una scriteriata coltivazione delle marne a grande profondità sotto lantico abitato di Coniolo Basso.
Le prime lesioni agli edifici comparvero nel 1905 e il fenomeno continuò fino al 1922: ottantaquattro case, la chiesa ed il castello, furono persi per sempre.
Gli abitanti non si demoralizzarono, smontarono le vecchie abitazioni e le ricostruirono nel sito dellattuale centro abitato di Coniolo Bricco.
Per questo il Museo è intitolato "Coniolo, il paese che visse due volte".
Il Museo riproduce al suo interno un tratto di miniera di marna da cemento fedelmente ricostruito anche nei rumori e il lavoro svolto da uomini, donne e bambini che, da nove a tredici anni, potevano già diventare minatori.
Sono musealizzati i plastici dellantico abitato di Coniolo, il dettaglio delle miniere, gli attrezzi impiegati e i mezzi di trasporto in galleria, su terra, per aria e sul fiume Po.
La raccolta è suddivisa in sezioni tematiche, in cui sono collocati oggetti autentici e fotografie depoca:
- lattività estrattiva a cielo aperto dallepoca romana fino al 1884;
- i primi attrezzi utilizzati, che derivavano da altri mestieri localmente diffusi;
- lavvio delle coltivazioni minerarie in profondità, in seguito al ripristino del trasporto fluviale sul fiume Po (1884) e
allinsediamento delle cementerie presso la stazione ferroviaria di Morano sul Po (1887);
- lo sviluppo dellarea mineraria "Palazzina Molino Zerbi", con circa 40 Km di gallerie scavate nella collina;
- levoluzione dellattività estrattiva;
- le attività collegate allindotto minerario industriale;
- il lavoro femminile e minorile: secondo la legge dellepoca i bambini da 9 a 13 anni potevano lavorare in miniera,
purché in buona salute.
Notizie tratte dal sito:
https://it.wikipedia.org/wiki/Coniolo ]