Escursione nella Riserva Naturale Speciale della Bessa,
in provincia di Biella

(insieme con i partecipanti ai Corsi della Università della Terza Età di Aosta)



ESCURSIONE NELLA RISERVA NATURALE SPECIALE DELLA BESSA,
ALLA SCOPERTA DELLE INCISIONI RUPESTRI
E DEGLI AMMASSI DI SASSI

insieme con i partecipanti ai Corsi della Università della Terza Età di Aosta
Venerdì 22 marzo 2024
 
           NOTE VARIE:

  1. Note sulla Riserva Naturale Speciale della Bessa (BI):    ->>> Back

    [ La Riserva Naturale Speciale della Bessa, istituita con la Legge Regionale n. 19 del 29 giugno 2009, è situata nel Piemonte settentrionale, allo sbocco della Valle d’Aosta e alla base delle pendici meridionali delle Alpi Biellesi, in provincia di Biella.   Si estende per 750 ha, comprende il territorio dei comuni di Borriana, Cerrione, Mongrando e Zubiena e fa parte delle aree protette Biellesi in gestione all’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore.   Situata nella valle dell’Elvo, si sviluppa ad una quota che oscilla fra i 270 e i 430 metri di altitudine.
    Territorialmente corre per tutta la sua estensione sul fianco biellese della collina morenica della Serra d’Ivrea (tra le più estese d’Europa).   Nonostante il paesaggio brullo, fatto di ciottoli accatastati dal tempo (i cosiddetti ciapei) e profondi e lunghi valloni (le bunde), è meta di escursioni sia a piedi che in mountain bike.   Molto apprezzata è la visita ai numerosi casali della zona, in particolare a quelli della frazione di Vermogno di Zubiena, sede del Centro visite e dell’Area attrezzata della riserva e dell’Ecomuseo dell’oro.   La riserva è delimitata a nord dai resti di una morena del Pleistocene inferiore e dalle alluvioni quaternarie del torrente Elvo, a sud da una seconda morena della stessa fase glaciale e dalla valle del torrente Olobbia.   La Bessa si presenta oggi come un altopiano che si estende sul prolungamento della valle del torrente Viona per 8 km in direzione nord-ovest - sud-est, largo da 800 m fino ad un massimo di 1,7 km e digradante da una quota massima di circa 450 m a nord-ovest alla quota di circa 300 m a sud-est.   Il giacimento aurifero della Bessa si formò per erosione e risedimentazione, da parte di corsi d’acqua, dei depositi morenici ricchi di oro trasportati dall’espansione dei ghiacciai valdostani, avvenuta a partire da 1 milione di anni fa; contemporaneamente furono liberati dai detriti i grandi massi erratici che ora costellano a centinaia il territorio del parco.   L’area della miniera, le cui evidenze archeologiche sono databili al II - I secolo a.C., con tracce di frequentazioni anteriori rappresentate in gran parte da massi erratici con incisioni rupestri, è costituita da due terrazzi di origine fluvioglaciale, ricoperti, nel terrazzo superiore da cumuli di ciottoli ed in quello inferiore da sabbie e ghiaie, residui del lavaggio per l’estrazione del metallo.   Su molti massi erratici presenti nel territorio del parco sono presenti incisioni rupestri, prevalentemente a forma di coppella, che attestano una intensa frequentazione protostorica dell’area.   A partire dal V-IV secolo a.C. il territorio era controllato dai Salassi.   Tra il 143 ed il 140 a.C. il territorio fu conquistato dalle legioni romane di Appio Claudio e l’estrazione fu affidata ai pubblicani, gli imprenditori dell’epoca, che impiegarono nei lavori fino a 5000 uomini contemporaneamente.   Non è nota la durata del periodo di sfruttamento: sappiamo però dallo storico Strabone che, nella seconda metà del I secolo a.C., le miniere erano già state abbandonate (o più probabilmente esaurite) e l’oro di Roma proveniva ormai in massima parte dall’Iberia e dalla Gallia.
    Notizie tratte liberamente dal sito:
    https://it.wikipedia.org/wiki/Riserva_naturale_speciale_della_Bessa ]



  2. Note sull’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore:    ->>> Back

    [ L’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore con sede a Cameri, gestisce oggi oltre 20 aree protette del quadrante nordorientale del Piemonte, situate sul territorio di 60 Comuni, posti lungo la riva piemontese del Lago Maggiore e del Ticino fino al confine regionale.   Isole verdi all’interno di una zona fortemente interessata dalla presenza dell’uomo, le aree presentano caratteristiche diverse e si distinguono per la ricca biodiversità.   Siti che richiedono impegno costante per la tutela del patrimonio ambientale, storico-culturale, architettonico e archeologico, i siti sono anche luoghi ideali, di cui godere in modo rispettoso e consapevole, per momenti di svago nella natura.   In molti punti sono a disposizione aree attrezzate e parcheggi per i mezzi a motore, da cui è possibile iniziare escursioni a piedi o in bicicletta su una fitta rete di sentieri e piste ciclabili, verso centri visita e punti di interesse.   L’Ente è dotato di numerose sedi all’interno dei territori protetti.   Una parte di questi sono gli "Sportelli Forestali", come quello presente a Cerrione (BI), che gestisce il controllo e la protezione della Riserva Naturale Speciale della Bessa.   Notizie tratte dal sito:
    https://www.parcoticinolagomaggiore.com/it-it/l-ente/rubriche/chi-siamo-2390-1-caf05eee2948620a3687a43a29f93080 ]


 


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