Un commento alle tappe: Bolsena -> Montefiascone, Pausa di Riflessione a Montefiascone,
Montefiascone -> Viterbo e Viterbo -> Ronciglione...
Un carissimo saluto a tutti i lettori.
Sono reduce da quattro giorni di Francigena con tre tappe e la Pausa di Riflessione.
Devo confessare che ero partito da Roma con una certa dose di nervosismo addosso
inspiegabile o forse spiegabile con la tensione che mi ero portato dietro dallorganizzazione,
dal timore di un insuccesso anche alimentato da alcune notizie che mi erano giunte...
Gia allaccoglienza ricevuta a Bolsena questo nervosismo era svanito perche
era palpabile latmosfera di solidarieta che cera fra tutti, la consapevolezza
da parte di tutti di partecipare ad un pellegrinaggio che rimarra nella storia della nostra
associazione.
Il tragitto preparato da Colette, Carlo e Noelle per arrivare a Montefiascone e stato molto
suggestivo, tra boschi, guadi e panoramiche viste sul lago di Bolsena, laccoglienza riservataci
da un assessore comunale al nostro arrivo particolarmente calorosa, con personaggi in costume e squilli
di tromba, lospitalita delle carissime suore del Divino Amore, cosi affettuosa da
far restare interdetti, orgogliosi e consapevoli una volta di piu di partecipare a qualcosa di
particolarmente sentito da tutti.
La domenica, sempre al convento, si e tenuta la nostra consueta Pausa di Riflessione
condotta come sempre dal nostro Padre Bernardo e come sempre in maniera magistrale: il tema questanno
era <Siamo tutti Pellegrini>.
La sera della domenica, dopo il commovente rito del "Accipe hunc baculum",
la cena e la contemplazione per qualche minuto dello splendido cielo stellato.
Il mattino successivo ho avuto lonore di dirigere la tappa Montefiascone -> Viterbo, una tappa
sicuramente meno bella dal punto di vista paesaggistico della precedente, ma a me, che ormai la facevo
per la quarta volta e quindi mi ci ero affezionato, e sembrata bellissima, con i passaggi in mezzo
alla campagna sul selciato romano della Cassia Antica, sicuramente percorsa nel medioevo dai pellegrini
di allora verso Roma.
A meta cammino alle Terme del Bagnaccio, oltre alla sosta per il pranzo e alla giornaliera
recita dellAngelus, molti di noi si sono bagnati nelle rigeneranti acque sulfuree calde.
Ripreso il cammino si è giunti a Viterbo, presso la Basilica di S. Francesco dove,
dopo un ricordo di una predica di San Bernardino da Siena che da un pulpito ancora esistente aveva parlato alla
popolazione nel 1426, abbiamo ricevuto il benvenuto e laugurio di buon proseguimento dal parroco
Padre Bernardo Guarcini.
Lospitalità notturna e la cena ci è stata organizzata dalla gestione dellex
seminario vescovile di Santa Maria della Quercia.
Il giorno dopo, ricevuto il "Baculum", Elena, Lorenzo, Federico e Silvia
(i nostri giovani soci) ci hanno condotto a Ronciglione attraverso i monti Cimini, dove abbiamo avuto
un... incontro con un "frate" che in un latino molto maccheronico ci indicava il cammino e ci
prediceva il prossimo incontro con un <...hoste depoca...> che ci ha accolto con pane, formaggio
e vino (naturalmente i personaggi erano organizzati dalla fervida originalità dei giovani direttori).
Larrivo a Ronciglione è stato salutato dalla giovane e indiscutibilmente graziosa vicesindaco.
Ci si è trasferiti a Fabrica di Roma, presso il convento delle suore del Divino Amore
che ci hanno dimostrato tanto affetto e piacere di accoglierci quanto le loro consorelle di Montefiascone.
Qui finisce il mio resoconto perché il giorno dopo sono dovuto partire e lasciare il gruppo.
Mi è rimasto dentro però un ricordo straordinario di compattezza, di unità,
di amicizia, di solidarietà, di serenità che in pochissimi giorni ha sostituito la perplessità
dei giorni precedenti la mia partecipazione e mi sono arricchito di nuovi amici: Elio da Moncalieri, straordinario
camminatore e Giuliana, Francesca, Giorgio e Piero da Modena, insostituibili compagni di viaggio e da
cui molto ho potuto imparare; cari amici domani incontrandoci saremo uniti dal ricordo non solo di aver fatto insieme una
gita ma di essere stati "pellegrini insieme" sulla via della Francigena.
Un caro ringraziamento a tutti i partecipanti. Mario.
Firmato: Mario Bajocco
(Vice-Presidente della sez. G.M. di Roma)
Data: venerdi 15 ottobre 1999, ore 0.21
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Un commento su alcune tappe del percorso laziale della "Via Francigena",
fino a Bolsena...
Ciao a tutti.
Sono appena rientrato dalla conduzione di due tappe "centrali" del percorso laziale della
"Via Francigena": Radicofani -> Acquapendente di 29 km. e Acquapendente -> Bolsena
di 22 km.
La fortuna ci ha favorito e un tempo sereno con sole splendente ci ha permesso di godere
di uno stupendo paesaggio, e di far ...asciugare le "ossa" e i vestiti... ai pellegrini che hanno
percorso il tratto modenese e che hanno affrontato pioggia e freddo nellattraversamento dellAppennino.
Ma andiamo con ordine...
Insieme con Karen ed Alfredo Ascani (nuovi Direttori di Tappa insieme con me) ed altri amici,
abbiamo raggiunto il gruppo dei marciatori a Radicofani, la sera del 6 ottobre 1999, già seduti al
tavolo del ristorante PAMA, situato nella pineta proprio sotto la Rocca di Ghino di Tacco.
Abbiamo avuto il tempo di salutare molti marciatori, alcuni dei quali in procinto
di lasciare il gruppo, come gli amici di Mestre, e abbiamo fatto conoscenza con alcune nuove persone.
Inoltre, ho incontrato di nuovo il "piccolo - GRANDE" gruppo di marciatori
(tra cui gli amici Francesca, Giorgio, Piero, Giuliana di Modena, e Elio di Moncalieri), già
conosciuti nella tappa Abbadia a Isola -> Siena (a cui ho partecipato), e che stanno compiendo un
vero "exploit" sportivo oltre che di pellegrinaggio, avendo ormai alle spalle numerosissime tappe
e centinaia di chilometri nelle gambe...
Il 7 ottobre 99 mattina, dopo la consueta cerimonia di passaggio del bastone davanti al
Pretorio di Radicofani, 21 marciatori hanno iniziato la 51° tappa del ramo Occidentale,
attraversando il caratteristico paese e hanno imboccato la Via Cassia Antica, già utilizzata
come variante alta (e più sicura) della Via Francigena originale.
La marcia è proseguita su carrarecce che si inoltravano lungo il crinale di colline,
tra panorami eccezionali a 360° sul M. Amiata, sul M. Cetona e sullaltopiano vulcanico dei M. Volsini.
Dopo la località di Ponte a Rigo, sulla Cassia, abbiamo compiuto unampia
deviazione su un lungo arco che ci ha condotto su unaltra dorsale di colline, lungo una nuova
variante della Via Francigena, proveniente dal M. Amiata, che ci ha condotto a Proceno.
Dopo una meritata sosta, tutto il gruppo ha affrontato ancora una lunga discesa fino al Ponte
Gregoriano sul fiume Paglia e una ultima salita, attraverso la via delle Crete, fino a raggiungere
Acquapendente.
I tempi contenuti della marcia (solo 8 ore), hanno consentito di partecipare ad una conferenza
organizzata con gli amministratori locali, presso la Biblioteca comunale, che ci ha permesso di
conoscere meglio la storia di questa citta, cosi legata allevoluzione della Via
Francigena.
La messa officiata nella chiesa di S. Lorenzo da don Luigi ha consentito a molti pellegrini di
riconciliare il proprio spirito dopo le fatiche escursionistiche.
Dopo cena, la chitarra di Paolo Bindi e le sue stornellate in vari dialetti, hanno
allietato lintero gruppo.
Il giorno successivo (8 ottobre 99) la cerimonia di consegna del bastone ha avuto luogo
allinterno della suggestiva cripta della Basilica del S. Sepolcro di Acquapendente, situata
nelle vicinanze della porta duscita dalla città, in direzione di Roma.
Nella basilica sono ancora raccolti i "Pugnaloni" (quadri composti con petali di fiori
e di foglie incollati su un supporto di legno), preparati per la festa del 15 maggio, che ricordano
le vicende legate alla liberazione della citta dallantico giogo delle truppe del Barbarossa...
La 52° tappa ha avuto inizio dal piazzale di questa basilica e il percorso ha condotto velocemente i
22 marciatori in aperta campagna, dove è in piena attività la raccolta del granoturco e delluva..
La sosta pranzo è stata effettuata nei giardini pubblici di S. Lorenzo Nuovo, su una
balconata naturale - il bordo dellantica caldera -, con lo scenario maestoso del Lago di Bolsena
contornato dalle colline del cratere e, in secondo piano, dal profilo dei Monti Cimini.
La discesa verso Bolsena è avvenuta molto comodamente.
Abbiamo avuto la possibilità di gustare i grappoli duva bianca e rossa che
pendevano dalle spalliere dei vitigni sul sentiero.
A Bolsena ci siamo sistemati presso la Foresteria della Chiesa di S. Maria del Giglio, avendo come
camere le celle dei frati, rese migliori dal lavoro di una cooperativa di ragazzi che ci ha ospitato.
Dopo la messa presso la Basilica di S. Cristina, ci siamo radunati alla Foresteria, e qui abbiamo
atteso larrivo di molti altri amici da varie parti dItalia, intenzionati a percorrere la tappa successiva:
Bolsena -> Montefiascone e a partecipare con noi, in questultima località, alla nostra consueta
Pausa di Riflessione.
Dopo cena, ci siamo radunati nel suggestivo chiostro e, a lume di candela, abbiamo sollecitato
ognuno dei presenti a raccontare le proprie esperienze e sensazioni dopo questi lunghi giorni di
cammino e dopo aver incontrato tanta gente "diversa"...
Questa singolare "esternazione" ha coinvolto un po tutti e si è tramutata in un dialogo
tra amici che, sempre di più, hanno saputo riconoscere valori comuni tra loro...
Sabato mattina 9 ottobre 99, dopo la visita guidata alla Basilica di S. Cristina a Bolsena, è
avvenuta, per la 53° volta, la cerimonia del passaggio del bastone ai nuovi Direttori di tappa.
Dopo le foto di rito, finalmente, il folto gruppo di 50 pellegrini si è mosso per affrontare la
facile tappa verso Montefiascone.
Dopo un caloroso saluto, ho abbandonato il gruppo e sono tornato a casa.
Mentre scrivo, gli amici stanno partecipando alla Pausa di Riflessione a Montefiascone e stanno
godendo di una giornata di meritato riposo.
Se fate un po di calcoli capirete che, fino a questa ultima località, i pellegrini della
"G.M." hanno percorso (in totale) 1426 chilometri a piedi: un bel successo davvero...
Ne restano solo 120 per completare il viaggio...
Mancano solo 5 tappe prima di raggiungere la meta, e io sarò responsabile della conduzione dellultima.
Invio un saluto a tutti e un arrivederci a Roma.
Firmato: Enea Fiorentini
(Socio della sez. G.M. di Roma)
Data: domenica 10 ottobre 1999, ore 12.06
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Un commento dei "marciatori occidentali" sulle ultime tappe assegnate
alla sezione G.M. di Genova, fino al congiungimento a Modena con i "camminatori orientali",
anchessi al termine della loro marcia...
Un caro saluto a tutti.
Sono reduce dal tratto Parma - Modena della Via Francigena, ultime 5 tappe
delle 17 assegnate alla sezione di Genova.
Dico subito che, al di là dellaspetto spirituale e religioso, il
pellegrinaggio è stato per me una significativa impresa dal punto di vista
sportivo, anche se, usufruendo di passaggi automobilistici, ho percorso
soltanto 50 degli oltre 100 chilometri previsti.
Infatti, già alla prima tappa di lunedì 13 settembre, Parma -> Monticelli Terme, forse
anche a causa del caldo, avevo subìto qualche abrasione e spellatura al moncherino.
Ma, stringendo i denti, ce lho fatta e questo ha fatto bene al mio morale.
Nelle prime 4 tappe (Parma -> Monticelli, Monticelli -> Grassano Chiesa,
Grassano -> Montalto (loc. Casaratta), Montalto -> Scandiano), eravamo in 5/6
persone (sempre presenti la mia famiglia e linossidabile Elio Pistono di Moncalieri),
mentre a Scandiano e, successivamente, a Rubiera ci hanno raggiunto altri Soci da Genova, cosi che
a Cognento (Modena) eravamo in 16 da occidente ad incontrare i pellegrini orientali provenienti
da Aquileia.
Durante le 5 tappe molti sono stati i momenti spiritualmente importanti:
Elena Puppo, nostra giovane Socia, aveva preparato per ogni giorno (e per
tutte le tappe genovesi) preghiere e riflessioni al mattino e alla sera,
recitate e seguite con devozione da tutti noi sulle fotocopie forniteci.
Ma altrettanto significativi sono stati i contatti con le
persone incontrate lungo il cammino, nelle parrocchie e anche lungo le strade.
In particolare, il parroco di Montalto ha organizzato, oltre ad
una intervista con un giornalista del Resto del Carlino (articolo comparso
nella cronaca locale di venerdì 17 settembre), anche un incontro con
alcuni parrocchiani dopo cena: si è parlato del nostro pellegrinaggio,
della Giovane Montagna, di varie esperienze di "cammino", si è pregato insieme.
Lincontro a Cognento, poi, ha aggiunto la gioia di incontrare gli altri
amici della G.M.: erano presenti, tra gli altri, il Presidente Centrale
Piero Lanza e il Responsabile della nostra Rivista Giovanni Padovani, oltre,
ovviamente, al Presidente di Modena Pier Giorgio Pellacani; lArcivescovo
Abate Emerito di Modena e Nonantola e il parroco ci hanno accolto il
pomeriggio con una semplice cerimonia presso la fonte miracolosa del
tempietto di S. Geminiano, posto a fianco della Parrocchiale.
La pausa conviviale, organizzata dai Soci di Modena con la consueta
maestrìa, pur nella semplicità imposta dalloccasione, ha concluso la serata.
Infine, il mattino del sabato abbiamo partecipato ad una S. Messa officiata
da S.E. Mons. Benito Cocchi, Arcivescovo Abate di Modena e Nonantola, con lo
scambio dei bastoni - testimoni del nostro cammino, prima di portarci alla
Chiesa di S. Pietro nel centro di Modena, da dove è ripreso il cammino
verso Roma.
Ai Soci di Modena prima, e di Roma dopo, organizzatori delle tappe
successive, i migliori auguri di un buon pellegrinaggio.
Firmato: Luciano Caprile
(Vice-Presidente Centrale e Socio della sez. G.M. di Genova)
Data: lunedì 20 settembre 1999, ore 13.34
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Un commento sulla partenza da Aquileia, nel ramo orientale della "Via"...
Ieri, 5 settembre, ha preso avvìo la prima tappa della Via
Francigena delle Sezioni Orientali.
In una giornata splendida, ci siamo ritrovati ad Aquileia in circa duecento Soci G.M.,
divisi tra le sezioni di Venezia, Mestre, Vicenza, Verona, Modena, Roma, Torino e Moncalieri.
Dopo aver ascoltato, divisi per gruppi, le spiegazioni sui mosaici e la
fabbrica della Basilica, purtroppo non fruibile in tutto il suo splendore perché
celata dalle impalcature interne, abbiamo partecipato alla Santa Messa officiata
dal Vescovo di Gorizia (S.E. Mons. Antonio Vitale Bommarco), nella cui diocesi ricade appunto Aquileia.
Con noi anche un gruppo di esuli da Cherso dei quali, lo stesso vescovo
faceva parte.
Alluscita, ancora un momento di aggregazione con la distribuzione di
pane, formaggio e vino.
La banda di Aquileia ha allietato con la sua musica
il rinfresco, conferendoci una maggiore energia nellincamminarci verso la
meta della tappa.
Su strada asfaltata e poi bianca, tra campi dissodati e
assolati abbiamo "macinato" allincirca dodici chilometri, fino a
giungere alla confluenza dei fiumi Ausa e Corno, dove ci siamo imbarcati in una
motonave che, dopo aver navigato allinterno della Laguna di Marano, ci ha
condotti sul molo di Marano Lagunare, meta della tappa inaugurale.
Il bilancio della giornata è assolutamente positivo sia per il numero dei
partecipanti sia per il clima che contraddistingue queste occasioni, dove si
alternano i momenti di riflessione evangelica a quelli più propriamente di
"socializzazione".
Buon Cammino a tutti!!
Firmato: Marilisa e Corrado Claut
(Soci della sez. G.M. di Venezia)
Data: lunedì 6 settembre 1999, ore 23.01
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Un commento su una sosta di riposo (e di riflessione) dopo 19 tappe
percorse sul ramo occidentale della "Via"...
Ciao a tutti.
Riferisco brevemente della bellissima giornata vissuta ieri, 5 settembre, a Bobbio, in occasione della
prevista giornata di riposo, dopo 19 giornate di cammino da Novalesa.
Eravamo in 42, tutti della Sezione di Genova, organizzatrice del tratto M. Reale -> Modena,
nel quale Bobbio si colloca a circa un terzo del nostro percorso.
Erano presenti anche 2 giornalisti francesi, per raccogliere testimonianze ed effettuare riprese
fotografiche per un articolo sulle Vie Francigene e il Giubileo che comparirà, così è
stato detto, ai primi di dicembre sulla rivista Geo.
Convenuti alla spicciolata sulla piazza della Cattedrale, la giornata è iniziata con la partecipazione
alla S. Messa alle ore 11.
Dopo la S. Messa, ci siamo trasferiti al caratteristico Ponte Gobbo sul fiume Trebbia
(vedi foto, a pag.105, sulla nostra pubblicazione:
<Il sentiero del Pellegrino, sulle orme della Via Francigena - da Novalesa e Aquileia a Roma>),
su cui è avvenuto lo scambio del bastone, testimone del nostro pellegrinaggio, tra Piero Stagno, conduttore
delle tappe precedenti e Federico Martignone, che condurrà le tre successive; subito dopo (era mezzogiorno
in punto) abbiamo recitato lAngelus.
Al di là del ponte, un fresco giardino con panchine ci ha ospitato per il pranzo al sacco.
Una telefonata di Pier Giorgio Pellacani sul cellulare di Piero Stagno ha idealmente unito le
Sezioni Occidentali, impegnate da Novalesa, con quelle Orientali, che proprio in quel momento
iniziavano il cammino da Aquileia.
È seguita la parte centrale della giornata: i giovani (e meno), accompagnati dalla chitarra, hanno
intonato canti aventi come argomento il pellegrinaggio e landare in cerca della Verità; questo per
introdurre le riflessioni che ognuno di noi ha potuto esternare, seguendo anche su un testo - base, molto ben
preparato da Elena Puppo.
La visita alle bellezze artistiche di Bobbio ha concluso la bella giornata.
Il dire che tutti ci siamo arricchiti interiormente, godendo della compagnia ed amicizia degli altri Soci,
può sembrare una banalità ed è sicuramente una frase trita, ma esprime bene latmosfera che abbiamo
respirato; mai, come in questi momenti, ringrazio il Signore, oltre a tutto il resto, anche per laver permesso
che qualcuno fondasse la Giovane Montagna e per avermi dato loccasione di averla incontrata.
Per me il prossimo appuntamento con la Via Francigena è il tratto Parma -> Modena che
condurrò dal 13 al 17 di settembre (spero di farcela!).
Cari saluti a tutti!!
Firmato: Luciano Caprile
(Vice-Presidente Centrale e Socio della sez. G.M. di Genova)
Data: lunedì 6 settembre 1999, ore 9.22
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