(Nuova esperienza di cammino nelle Crete Senesi in Toscana, per circa 100 km)
"Il Sentiero del Pellegrino - sulle orme della Via Francigena"
Tratto toscano da Siena a Radicofani Giovane Montagna Sezioni di: Mestre - Moncalieri - Padova - Roma - Venezia 26 - 30 Settembre 2001 |
Alcuni ricordi di unesperienza comune, ricca e coinvolgente,
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Cronaca a cura di Enea Fiorentini (sez. G.M. di Roma) |
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Premessa
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Il percorso scelto | |
la Piazza del Campo e lintera città (Foto di C.Melappioni) |
Il nuovo percorso di
questanno, che attraversa tutta la parte meridionale della provincia di Siena, nel
territorio delle "Crete Senesi": dalla Val dArbia alla Val dOrcia, ha un fascino
tutto particolare e completamente diverso dalle altre zone toscane.
Questo interessante percorso, della lunghezza totale di circa 100 km, è stato
suddiviso nelle seguenti tappe:
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Chi sono i partecipanti? | |
(Foto di C.Melappioni) |
Confortati dalla presenza di
amici che conoscevano bene il percorso e sperando in un periodo di bel tempo autunnale,
il 26 settembre 2001 ben 23 persone si sono date appuntamento a Siena.
Tantissimi i volti conosciuti e molti quelli nuovi di persone che iniziano questa esperienza per la prima volta.
Questanno sono presenti:
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Riflessioni e Raduno a Siena | |
che apre la via verso sud (Foto di C.Melappioni) |
Mercoledì 26-9-01: (Siena)
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Inizia il viaggio...
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(Foto di E.Fiorentini) lasciando la città verso le -Crete- (Foto di E.Fiorentini) (Foto di E.Fiorentini) |
E pochi scorderanno il primo tratto di circa
10 km fatto sullasfalto della Via Cassia, effettuato per evitare il rischio di trovare problemi di
passaggio sulla Strada di Renaccio (percorso originario), fino a raggiungere Cuna e la sua maestosa Grancia.
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Venerdì 28-9-01: (Buonconvento - S.Innocenza alla Piana - Bibbiano - Badia Ardenga - Montalcino - SantAntimo)
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(Foto di F.Vogel) (Foto di E.Fiorentini) (Foto di C.Melappioni) (Foto di E.Fiorentini) (Foto di E.Fiorentini) (Foto di G.Borgianelli Spina) (Foto di E.Fiorentini) |
Il colore del terreno, via via,
più scuro e differente dalle crete appena attraversate, faceva intuire la sua differente
composizione con la riduzione delle argille e larricchimento di tufo.
Linnalzamento progressivo sulle colline ci ha portato più vicino a
Montalcino e a quella zona collinare importante per la produzione del famoso vino Brunello,
ricavato da sole uve di sangiovese locale.
Ed ecco apparire allimprovviso, sulla sommità di un poggio ed immersa
tra campi e vigneti, la Badia Ardenga.
Questa antica abbazia, già conosciuta prima del 1000 e frequentata da papi ed
imperatori che transitavano lungo la vicina via Francigena, è ora divenuta un agriturismo
e presenta alcune parti molto rimaneggiate.
La stessa chiesa, una volta a tre navate, oggi ne presenta una sola ed il chiostro
è stato quasi eliminato ed inglobato in altre costruzioni rurali.
Racconta la leggenda che proprio in questa Chiesa trovò la morte Arrigo VII di
Lussemburgo, imperatore tedesco, quando decise di fermarsi a Buonconvento col suo esercito
nel maggio del 1313 e, come consuetudine, volle recarsi alla Badia per fare la comunione.
Dice la leggenda che i frati della Badia avvelenarono lostia destinata al
sovrano, procurandogli una fine prematura.
Chissà se è anche per questa vicenda che ancora oggi, nel linguaggio
locale, parlando di Buonconvento si dice con ironia:
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Sabato 29-9-01: (SantAntimo - Ripa dOrcia - Vignoni Alta «oppure Bagno Vignoni» - S.Quirico dOrcia)
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(Foto di G.Borgianelli Spina) nei pressi di Casalta (Foto di E.Fiorentini) (Foto di E.Fiorentini) (Foto di E.Fiorentini) |
I ricordi della tappa successiva che ci ha portato
a S.Quirico sono diversi tra i partecipanti, poiché sono stati percorsi itinerari diversi.
Tutta la comitiva ha percorso i crinali che, con direzione est nord-est, costeggiano la valle
dOrcia, tra leccete e vigneti, fino a raggiungere le alture sovrastanti il castello di Ripa dOrcia.
Dopo un centinaio di metri il percorso presentava una importante biforcazione:
a sinistra si dipartiva una carrareccia che raggiungeva più rapidamente la frazione di
Vignoni Alta e poi il centro abitato di S.Quirico dOrcia; a destra scendeva a valle un
sentiero che si dirigeva decisamente verso il torrente Orcia.
Mentre la maggioranza ha scelto il primo itinerario, più diretto verso
S.Quirico, cinque persone sono scese lungo il secondo tragitto (mai percorso prima da gruppi
francigeni della G.M.) che li ha portati direttamente a Bagno Vignoni.
Così mentre il gruppo principale si sistemava negli alloggiamenti previsti a
S.Quirico, i cinque pellegrini solitari si sono dati una pausa balneare, approfittando dei
bagni termali di questo piccolo e storico centro.
Successivamente, hanno ripreso indumenti e zaino e sono ripartiti sul sentiero in
salita fino a Vignoni Alta e a S.Quirico.
Per impegni familiari, Adele ci ha salutato a S.Quirico ed è rientrata a Roma
in serata.
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Domenica 30-9-01: (S.Quirico dOrcia - Vignoni Alta - Bagno Vignoni - Rocca dOrcia - Ricorsi - Radicofani)
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(Foto di G.Borgianelli Spina) (Foto di G.Borgianelli Spina) (Foto di E.Fiorentini) (Foto di E.Fiorentini) (Foto di C.Melappioni) (Foto di G.Borgianelli Spina) |
Così, in numero ridotto e
sotto un cielo che non prometteva niente di buono, abbiamo iniziato il cammino sullultima
tappa, lasciando S.Quirico ed imboccando la strada per Vignoni Alta.
In breve abbiamo raggiunto questa piccola frazione, così graziosa con le poche
case in pietra arroccate su uno sperone a sbalzo sulla Val dOrcia.
Non abbiamo potuto trascurare una visita alla minuscola chiesa di San Biagio e
sostare un attimo per la preghiera mattutina.
Appena a lato della chiesa, cè la porta ad arco, rivolta ad oriente, con
una vista su tutta la Val dOrcia.
Da questo superbo balcone, Alberto ha voluto ripetere il rito di leggere il
"Cantico delle Creature" di San Francesco e ha fornito ad ognuno dei presenti una copia del
famoso scritto.
Abbiamo replicato quindi uno dei momenti di riflessione auspicati e suggeriti dallo
stesso Alberto nelle prime pagine di presentazione della nostra Guida: "Il Sentiero del
Pellegrino" ed il posto scelto sembrava proprio adatto.
Abbiamo ripreso il cammino scendendo il crinale verso valle su una bella
carrareccia ed abbiamo raggiunto in breve Bagno Vignoni, senza poter visitare il centro
storico e la vasca di Santa Caterina.
Attraversato lOrcia su un ponte della Via Cassia, abbiamo risalito le pendici
opposte della valle ormai appartenenti al massiccio dellAmiata.
Con un lungo percorso a mezza costa, tra campi coltivati, molti già arati ed
alcuni vigneti, siamo transitati sotto i paesi di Rocca dOrcia e Castiglione dOrcia.
Superando colline ed avvallamenti e toccando rari poderi ci siamo inoltrati nella
campagna.
Abbiamo avuto la sorpresa ed il piacere di vedere a pochi metri da noi alcuni
fagiani e un capriolo.
Purtroppo in un periodo di caccia aperta e con molti cacciatori sulle strade, non
abbiamo scommesso sulla capacità di sopravvivenza di questi animali, ma abbiamo augurato
loro molta fortuna.
Con unampia curva, la carrareccia si è diretta verso la poco distante
Via Cassia e ha raggiunto una strada asfaltata che collega questa a Campiglia dOrcia,
arroccata sulle alte pendici dellAmiata che ci dominava sulla nostra destra.
Qui, la pioggia ha iniziato a cadere con forza e non ci ha più abbandonato.
Allinnesto dellantica Cassia, un gruppo di persone hanno lasciato il
gruppo sfruttando un passaggio in auto fino a Ricorsi; gli altri hanno proseguito sulla
vecchia strada asfaltata risalendo ancora crinali di colline.
La fatica ha cominciato a farsi sentire anche a causa del disagio provocato dalla
pioggia battente che ci ha costretto a tirare fuori ombrelli e mantelline.
In queste condizioni siamo arrivati a Ricorsi, antico posto tappa già citato
da Sigerico e nostro gradito riparo.
Qui abbiamo fatto la sosta pranzo, sperando in un miglioramento meteo anche
temporaneo.
Nonostante la situazione critica, Alberto ci ha ancora regalato un po di
musica con il suo flauto da pellegrino, mentre gli altri sbocconcellavano i propri panini.
Purtroppo le condizioni meteo sono rimaste al brutto e a tratti sono peggiorate.
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I saluti... e le conclusioni...
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Il ricordo del cammino e qualche riflessione... di due partecipanti...
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Dal diario rinvenuto nella bisaccia di un "pellegrino francigeno"
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