 Gran Lac e Mont Glacier (c m 2500)
 Lac de La Leità (m 2538)
 Lacs di Medzove (m 2570) e Colle Gran Rossa (m 2766)
 Segnaletica al Col Medzove (m 2614)
 Laghetto gelato, salendo al Colle Gran Rossa (c. m 2690)
 Enea al Colle Gran Rossa (m 2766)
 Stambecchi sul versante della Valle di Champorcher, fotografati dal Colle Gran Rossa (m 2766)
 Silhouette del Mont Glacier (m 3186), e della sua cresta est, dal Colle Gran Rossa (m 2766)
 Lac Giaset (m 2309)
 Colle Gran Rossa sullo sfondo, visto dal Lac Giaset (m 2309)
 Lac Raty (m 2283)
 Bivio per Sapy (o Chapy), alle baite di Raty désot (m 2239)
 Panorama sulla Valle di Champorcher verso Dondena, da Sapy (o Chapy) (m 1979) | Commento sull’escursione effettuata: dalla località di La Cort (m 1800 slm), si segue il sentiero n. 10, inizialmente col fondo roccioso, che sale verso nord. Si tratta dell’accesso più facile e diretto verso il Parco Naturale del Mont Avic da sud, cioè dalla Valle di Champorcher. É importante poichè in circa 2 ore di cammino permette di raggiungere il rif. Barbustel (m 2169 slm) e la prima zona dei laghi del Parco. Dopo un breve tratto di cammino, si nota l’innesto del sentiero n. 9D, a quota di 1992 metri, che proviene da occidente, dal Lago Vernouille (m 2145 slm), ed è il sentiero che si segue parzialmente, molto più a ovest nella Valle di Champorcher, durante la parte finale dell’escursione, quando si ritorna in questa ultima valle. Poco più avanti e poco più in alto, si raggiungono le sponde occidentali del Lago Muffet (m 2080 slm), il primo della serie, ancora sul versante di Champorcher. Una larga traccia di sentiero conduce facilmente verso l’alto in direzione dell’ormai evidente insellatura del Col du Lac Blanc. Alla quota di circa 2220 metri si stacca, verso destra (est), il sentiero n. 10C che conduce verso il Col de la Croix (m 2286 slm), altro punto importante per effettuare belle escursioni "ad anello" nel Parco. Si raggiunge in breve il Col du Lac Blanc (m 2309 slm) che è la vera "porta" sud del Parco. Su questo colle ci sono tracce di sentiero che conducono, verso sinistra (ovest), in direzione della vicina cima del Mont Torretta (m 2539 slm) e di quella più distante e più alta della Tête des Hommes (m 2614 slm). Sulla destra (est), si staccano altre tracce che conducono al vicino Col de la Croix. Si scende dal Col du Lac Blanc penetrando nel cuore del Parco, seguendo il sentiero roccioso che cambia numerazione: qui diventa il n. 5. In poco più di 100 metri di dislivello in discesa si raggiunge il bel rifugio Barbustel, indicato su molte cartine a quota di m 2169 ma che presenta sulla porta d’ingresso una bella placca in legno, serigrafata con il nome e la quota di 2200 metri. Questo rifugio è un punto fondamentale di sosta per iniziare e terminare molte escursioni in questa parte meridionale del Parco, oppure per effettuare bellissime traversate di più giorni. Il rifugio si trova su un piccolo promontorio roccioso attorniato da prati e da abeti, ed è molto vicino a due laghi: Lac Vallet (m 2170 slm) posto alle spalle del rifugio, verso est, e il Lac Blanc (m 2132 slm) poco più in basso e in bella vista. Dal rifugio, o dalle immediate vicinanze, si possono ammirare bei panorami sul Mont Avic (m 3006 slm, monte simbolo del Parco) e sui gruppi del Cervino e del Monte Rosa. Dopo una sosta al rifugio si prende il sentiero n. 5C che conduce rapidamente al Lac Blanc e al piccolo ponte che supera un piccolo corso d’acqua, il suo immissario che è anche l’emissario del contiguo Lac Noir (m 2150 slm). Il sentiero prende quota, si dirige decisamente a sinistra (verso ovest) e supera in alto il successivo Lac Cornu (m 2172 slm), inoltrandosi in radi boschi di pino e di abeti. Su piccoli ponti in legno, si superano alcuni ruscelli che alimentano i laghi sottostanti e che scendono dalle vicine cime formando a tratti anche bellissime cascate. A quota di c. 2300 metri si raggiunge un pianoro erboso che contiene i casolari, in parte abbandonati, della frazione Pésonet. Qui il sentiero piega a sinistra (sud) e punta verso la bastionata rocciosa della Cima Grand Marquis (m 2703 slm) per raggiungere il ponte che supera l’emissario del più grande lago di questa zona: il Gran Lac. Il sentiero, divenuto roccioso, sale la bastionata alla sinistra di questo torrente (sulla sua destra orografica) seguendo numerosi tornanti. Nella parte alta il torrente forma una bellissima cascata che fa sentire il proprio frastuono sempre più imponente man mano che si sale. Superata la bastionata, si raggiunge il vasto altopiano che contiene il Gran Lac (m 2492 slm), uno dei maggiori laghi "naturali" della Valle d’Aosta. Il sentiero costeggia il bordo nord del lago per tutta la sua lunghezza e poi, verso il bordo ovest del lago, sale leggermente verso nord per raggiungere il bivacco della Guardia Forestale, inaugurato nel 2000 e dedicato a Paolo Verthuy. Si supera questa costruzione e si riprende a salire verso sinistra (ovest) compiendo diverse svolte, fino a raggiungere il bel Lac de La Leità (m 2538 slm), circondato da altri piccoli laghetti senza nome. La salita prosegue e si raggiungono altri laghetti, denominati Lacs du Col Medzove (m 2570 slm) proprio per la vicinanza con l’importante Colle Medzove (m 2614 slm) che si raggiunge dopo una breve camminata da questi ultimi laghi. Il Colle Medzove è la "porta" sul versante occidentale del Parco, sulla sua zona meridionale. É posizionato sotto la parete nord del Mont Glacier (m 3186 slm), leggermente spostato verso ovest e permette l’accesso al Vallone di Savoney, vallone secondario che si innesta, poco più a valle, nella lunga e selvaggia Valle della Clavalité. Questo valico è un passaggio importante per lunghe escursioni nei valloni che contornano il Mont Glacier e la poco distante Punta Tersiva (m 3513 slm), bellissima cima a forma piramidale. Dal Colle Medzove, inizia il percorso più difficile al di fuori di sentieri. Si sale in maniera intuitiva superando macereti e sfasciumi, dirigendosi verso sud-est, cioè puntando verso la spalla est del Mont Glacier dove, tra sfasciumi verticali, si intravede il piccolo intaglio del Col Gran Rossa, prossima meta. Durante questa salita, un po’ faticosa che costringe a superare o aggirare grandi massi, si incontrano altri laghetti che hanno la superficie ricoperta parzialmente con ghiaccio e neve anche in estate, data la loro ubicazione costantemente in ombra, proprio a ridosso della parete nord del Mont Glacier che si innalza da questa zona ancora per oltre 500 metri. Si superano i macereti e i piccoli laghetti e si prende faticosamente quota, avendo un magnifico panorama su quasi tutti i laghi di questa parte del Parco, compreso il Gran Lac che appare veramente ampio man mano che si sale.
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