Caro Trenitalia,
siamo 30 viaggiatori entusiasti del servizio da voi elargito, grazie a voi, la nostra vacanza ha potuto svolgersi secondo i tempi e i ritmi previsti e ciò ha certamente contribuito al soddisfacimento dellintera compagnia (come già detto, persone 30).
E non poteva essere che così.
Infatti, perchè abbiamo scelto di viaggiare con Trenitalia?
Partenza: Roma Termini -> Siracusa e ritorno: Messina -> Roma Termini.
La vostra propaganda soft, elegante e rassicurante ci ha convinto della scelta delle "Ferrovie Italiane" e della loro efficienza, puntualità e sicurezza.
Non cè più bisogno, per vantare le nostre ferrovie di rifarsi al Ventennio "quando i treni arrivavano e partivano in orario".
Ormai il cittadino italiano può rinunciare al mezzo privato a favore di Trenitalia che garantisce puntualità e assistenza al cliente.
Purtroppo la nostra fiducia verso Trenitalia è stata tradita sia allandata che al ritorno.
Andata: Fieri e orgogliosi siamo partiti in orario serale da "Roma Ternini" per arenarci 54 Km dopo, ossia a "Latina", con un ritardo lievissimo di 3 ore, leggi 180 minuti, e abbiamo alzato le vele, non senza un piacevole scambio e cortese chiarimento con un vostro addetto il quale alla nostra domanda un po preoccupata, ha risposto: "Ma che pijate a fa i treni ?"
Represso un moto di stizza ci siamo sentiti un po in accordo con voi quando abbiamo saputo che la causa del ritardo stava nellinterruzione della linea elettrica tranciata da un pantografo.
Consapevoli della seria difficoltà, siamo andati zitti e buoni a nanna.
Al nostro risveglio niente colazione: solo un caffè o cappuccio, e morsi alle mani poiché dei cornetti neanche lombra.
Ma grazie alla solarità del nostro carattere, il nostro soggiorno in Sicilia è trascorso ottimamente.
Ritorno: Mentre scrivo la presente siamo accampati alla stazione di Messina, sono le ore 22.10 e sappiamo che il nostro treno per Roma delle ore 22.00 è in ritardo di unora e 10 minuti.
"Quisquilie" penserete, in confronto alle 3 ore di sosta dellandata!
Dobbiamo però confessare che la nostra fiducia nei vostri confronti ha subìto un fiero colpo.
Comunque, dopo un iniziale sgomento, siamo andati alla ricerca di un luogo dove poter sostare in attesa del treno, ci siamo seduti sotto le pensiline, non cerano sale di attesa praticabili, tutto era serrato, cioè chiuso a doppia mandata o inagibile.
Siamo passati alla fase delle telefonate: padri, madri, figli, nonni, fidanzate, mogli, mariti, amici, parenti, capo ufficio, tutti sono stati informati dellaccaduto, cè anche chi ha la coincidenza ferroviaria a Roma!
Qualcuno poi, temerariamente, ha chiesto le ragioni del ritardo al personale di turno con risposte esaurienti ed amorevoli:
"Noi non siamo tenuti a dare informazioni!"
Ma non ci sarà un responsabile ?
"Noi non siamo neanche delle ferrovie, si rivolga allaccoglienza clienti!"
Accoglienza clienti ?
Chiusa!
Ritorniamo allo sportello:
"Potrei sapere le ragioni del ritardo?" è la domanda cortese di uno di noi, con questa risposta:
"Che cosa cambia saperlo ? Si è rotto il locomotore!"
Ora sono le ore 22.30 e il pannello informativo annuncia che il ritardo è stato incrementato di altri 20 minuti (totale 90).
A questo punto il nostro sentimento prevalente è la sfiducia, la rassegnazione e la rabbia.
Sono le 23.00 e le toilettes sono tutte chiuse...
Riusciranno i nostri eroi a tornare a casa?
Cordiali saluti.
G.M.
[Il resto dellattesa e del viaggio verso il nord è spiegato nella parte principale del testo - ndr]
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