L’esperienza di Cammino sulla Via Francigena di
Walter Gianotti

(La cronaca di un pellegrino svizzero della sua camminata insieme con altri 2 amici)



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 APPUNTI SULLA <NOSTRA> VIA FRANCIGENA

Carissimi saluti a tutti,
siamo Franchino, Tarcisio e Walter, tre amici membri attivi nella Comunità del Sacro Cuore, Parrocchia di Bellinzona, in Svizzera.   Per segnare l’anno Giubilare con un gesto particolare, abbiamo deciso di percorrere a piedi il tratto della Via Francigena da Bolsena a Roma, quanto il periodo delle vacanze e la nostra preparazione ci hanno consentito di fare.  Raccogliendo informazioni da diverse fonti, ci siamo poi inventati un itinerario.
Non è possibile, con poche righe, raccontare l’intero diario di quei giorni, per cui ci limitiamo a descrivervi alcuni momenti significativi.
Il 23 giungo 2000, siamo partiti da Bolsena e, dopo aver visitato la cittadina (Santa Cristina, Rocca e centro storico), abbiamo percorso tratti della via Cassia e il Bosco Turona.   Nei pressi di una cappella abbiamo incontrato un Pellegrino solitario: proveniva da San Giacomo di Compostela ed era in viaggio da tre mesi.   E’ stata naturalmente l’occasione preziosa per uno scambio di impressioni.   Percorrendo poi una sterrata che incrocia la Cassia, mezz’ora di marcia dopo il Cimitero di Guerra, siamo saliti a Montefiascone, zona Asinello.   Ospitati con molto riguardo dalle Suore Agostiniane, dopo la S. Messa abbiamo potuto ammirare le bellezze storiche, dalla chiesa di San Flaviano, al Duomo, al centro.   La sera, mentre eravamo a tavola in un ristorante tipico, incontrammo altri pellegrini provenienti dalla provincia di Bergamo.   Il giorno seguente, camminando lungo la strada dell’Ombrone e fra i campi, siamo giunti a Viterbo dopo aver visitato le rovine di Ferento (anfiteatro e dintorni). Attorno al Santuario dedicato alla Madonna della Quercia, pregevole e monumentale complesso tanto caro ai Viterbesi, la gente preparava il tracciato della Processione del Corpus Domini.   Una girandola di colori e disegni di notevole bellezza.   Per descrivere la visita a Viterbo non bastano poche righe e lasciamo immaginare ad ognuno la bellezza dei quartieri medioevali, delle chiese, dei palazzi, delle fontane ecc.   Per la notte siamo stati ospitati nel Convento dei Frati Cappuccini.   Al mattino presto, da Viterbo siam saliti a San Martino al Cimino, della cui particolare raffinatezza architettonica non si può che rimanere sorpresi.   Imponente la chiesa di origine cistercense che domina l’antico nucleo. In sosta, nei pressi
del lago di Vico
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  Abbiamo poi continuato il cammino sin nella zona dei Monti Cimini per affacciarci alla stupenda finestra naturale che, dalla riserva del lago di Vico, si apre sull’omonimo specchio d’acqua che colma un vulcano spento.   Un suggestivo panorama da far invidia ad altri luoghi ben più noti di villeggiatura.   Lungo una ripida discesa raggiungemmo Caprarola per dare un’occhiata al Pentagono Farnese.  Poi giù sino a Ronciglione per la notte.  L’indomani, visitato il borgo medioevale, raggiungiamo la chiesa paleocristiana di Sant’Eusebio, situata in mezzo ad un susseguirsi di campi coltivati a nocciole, cinque chilomentri più a sud lungo la Cassia Cimina.  Subito dopo, abbiamo incontrato due pellegrini di Vercelli, padre e figlio, ed è stata un’altra pregiata occasione di scambio.  Mentre loro proseguirono per Campagnano, noi ci dirigemmo ad ovest per raggiungere Sutri. In cammino, dopo Sutri
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  Che caldo quel giorno, vi lasciamo immaginare il piacere di mettere le mani nella fontana sulla piazza principale.   L’anfiteatro d’epoca etrusca, il Mitreo, il Duomo con la suggestiva cripta e altri monumenti storici, sono la pregevole cornice che abbiamo ammirato in questo ridente borgo.   Il giorno seguente, il 29 giugno, alle quattro di mattina, dopo una sosta dal fornaio, tappa campale sino a Roma, con partenza a sud di Monterosi.   Traguardo raggiunto non senza qualche peripezia poichè l’entrata in città non è stata per nulla allegra: non conoscendo alternative sicure abbiamo percorso prima i campi, poi la Cassia e la Trionfale affiancati da un traffico fastidiosissimo.   Emozionante è stato, sul Monte Mario, scorgere l’Urbe dall’alto come facevano gli antichi pellegrini.   I tre giorni a Roma sono stati l’occasione per visitare, sempre a piedi, i monumenti più conosciuti e partecipare alle varie celebrazioni sia nella basiliche che in Piazza San Pietro, dove con grande piacere abbiamo reincontrato i pellegrini conosciuti lungo il tragitto.   Per le notti siamo stati accolti dalle suore Francescane.
In conclusione, possiamo dire che questa esperienza di 150 chilometri a piedi, vissuta intensamente nella natura con momenti di meditazione e preghiera lungo un percorso storico e accompagnati da un tempo splendido, ci ha entusiasmati.   Abbiamo incontrato molte persone, tutte disponibili a darci indicazioni e sostegno.   L’ospitalità nei luoghi di pernottamento, in quelli di ristoro e nelle varie botteghe, è stata a dir poco squisita.
Evidentemente non è possibile trasmettere tutto quanto abbiamo provato in quei giorni, ma esortiamo coloro che volessero intrapprendere un viaggio simile a non esitare.
Con l’aiuto del libro redatto dalla GM, stiamo preparando un’altra uscita Francigena partendo dalla Toscana e chissà mai se ci incontreremo con qualcuno che legge questi appunti.   Come ci riconoscerete?  Non sarà difficile perchè sui sacchi abbiamo montato ombrellini bianchi per ripararci dal sole.
Ancora saluti e auguri a tutti, con un ringraziamento particolare a Enea Fiorentini che gentilmente ci ospita sul sito.

Firmato:  Walter Gianotti (da Bellinzona, Svizzera)
Data autor.:  domenica 11 febbraio 2001, ore 15.41
Fotografie di:  Walter Gianotti



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Aggiornamento - 24/03/2006