LA <MIA> VIA FRANCIGENA
Caro Pellegrino,
Dovevo ringraziare te e lAssociazione Giovane Montagna per linformazione che mi avete spedito quasi un anno fa, quando stavo pensando di andare in pellegrinaggio a Roma.
Alla fine, ho potuto compiere questo mio desiderio, e sono partita lundici marzo 2001 da casa mia, a Madrid, verso Santiago de Compostela: su questo tragitto mi hanno accompagnato la pioggia, la neve, il vento e i bei paesaggi desertici del nord della Spagna.
Arrivata a Santiago nei primi giorni di aprile, sono rimasta lì tutta la Settimana Santa.
Lunedì di Pasqua ho ripreso gli scarponi e lo zaino, e questa volta ho provato a non pensare troppo a questo mio progetto di andare fino a Roma:
quando si ha davanti a sé circa 3000 km di sentieri, appaiono le domande noiose del genere "ma non sarà mica una pazzia voler andare a piedi a due dei tre poli di pellegrinaggio cristiano: Roma e Santiago, nei nostri tempi?".
Ma quando si cammina, non deve importarci il domani, e ho comminciato a camminare verso est questa volta, pensando che ogni giorno avrei dormito a soli venti o trenta km da Santiago...
Poco a poco, con quella pazienza che oggi si può considerare un lusso, ho percorso tutto il "Cammino di Santiago", sono andata incontro a tutti i pellegrini che si recavano alla tomba dellApostolo, e molti mi chiedevano se non avevo sbagliato strada (tutti andavano nella stessa direzione, ed io ero la sola persona che andava nella direzione opposta).
Un mese dopo la mia partenza da Santiago, attraversavo la frontiera francese, al Summus Portus dei romani (ndr - Puerto de Somport: famoso passaggio nei Pirenei).
Poi, risalendo tutto il prolungamento del "Cammino di Santiago" in Francia attraverso Toulouse e Montpellier, sono arrivata in Provenza, e fino ad Arles.
Al di là, il "Cammino di Santiago" è stato sgommato dalle mappe (ndr - fondendosi con altri percorsi di pellegrinaggio).
Le difficoltà si sono succedute poi quando ho continuato il mio pellegrinaggio seguendo lantico percorso della via Aurelia.
La Costa Azzurra mi è parsa particolarmente sgradevole: turismo e pellegrinaggio non vanno bene insieme.
E finalmente sono arrivata in Italia il 17 giugno a Ventimiglia.
La via Aurelia, diventata dai tempi dei romani Strada Statale n.1, non mi sembrava il miglior modo di recarmi a Roma quindi, dopo avere avvanzato fino a Imperia per evitare le Alpi, sono risalita verso le montagne e lì ho continuato sullAlta Via dei Monti Liguri, camminando in mezzo a paesaggi spettacolari e a una natura magnifica.
Così ho potuto allontanarmi dalla costa ed evitare di attraversare Genova con i suoi 40 km di città, zone industriali, porto, ecc.
Qualche giorno dopo, le difficoltà di questo percorso (non soltanto i saliscendi delle tappe con dislivelli di più di 1000 mt. per giorno, ma soprattutto la mancanza di rifugi dove poter dormire e di negozi alimentari dove poter comprare qualcosa da mangiare) mi hanno spinto unaltra volta verso la costa, che ho raggiunto a Sestri Levante.
Passata poi sui piccoli sentieri delle Cinque Terre, sono arrivata a La Spezia, e la Toscana mi ha mostrato un volto più amabile, meno duro che la Liguria.
Poi sono passata a Lucca e, a San Miniato, ho raggiunto il vostro percorso, sulle vostre orme.
Siccome non potevo portare nello mio zaino le mappe di tutto il percorso, ho continuato qualche volta con la sola descrizione della vostra guida della "Via Francigena" e, quando la tappa mi sembrava difficile o quando perdevo il sentiero, ritornavo sulle strade o su cammini improvvisati.
E veramente un peccato che non ci sia nessuna mappa sulla vostra guida perchè, per pellegrini su lunghi percorsi, è assolutamente impossibile trasportare tutte le mappe 1:50.000 nello zaino.
Daltra parte, non essendoci segnaletica, le possibilità di smarrirsi aumentano...
Senno, le descrizioni della guida sono molto precise, e si capisce che dietro queste pagine lAssociazione Giovane Montagna ha fatto un lavoro enorme.
Sono poi andata a San Gimignano, a Monteriggioni, a Siena (lItalia è veramente bellissima!), e lì ho deciso di recarmi fino alla tomba di San Francesco che anche lui era andato in pellegrinaggio a Santiago.
Invece di andare verso sud, a Roma direttamente, sono passata nei pressi del lago Trasimeno e sono entrata in Umbria: Perugia, e poi Assisi.
I ricordi di San Francesco ad Assisi, tutto quello che ho imparato sulla sua vita, quello che ho vissuto nella sua città... ne valeva la pena di camminare una settimana in più!
Tre giorni dopo, ho ripreso la strada verso Roma, passando a Orvieto, ed ho raggiunto la via Francigena di nuovo a Montefiascone, poi si sono succedute Viterbo, Ronciglione, Sutri...
Ero già quasi alle porte della città eterna.
Il 21 luglio, più di quattro mesi dopo di essere partita da Madrid, ho visto da Monte Mario la cupola di Michelangelo.
Se sognavo o no, non ne sono sicura, giacchè non sentivo nemmeno i miei piedi, nè lo zaino sulle mie spalle.
A quellora in cui non ci sono ancora quasi turisti nella basilica, mi sono inginocchiata davanti alla tomba di San Pietro, e ho ringraziato Dio di avermi portata sana e salva al termine del mio pellegrinaggio.
Ancora una volta, grazie mille per tutto il vostro lavoro offerto a pellegrini anonimi come me.
Ultreya!
Balbanuz
Firmato: Balbanuz Benavides Gonzáles-Camino (da Madrid, Spagna)
Data autor.: giovedì 25 ottobre 2001, ore 22.23
Fotografie di: Balbanuz Benavides Gonzáles-Camino
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