Escursione su un tratto della Via Francigena
con gli studenti del Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta
(5/06/2018)

(da Verrès a Pont-Saint-Martin)


Logo Francigena

ESCURSIONE SU UN TRATTO DELLA "VIA FRANCIGENA" IN VALLE D’AOSTA:
DA VERRÈS A PONT-SAINT-MARTIN (c. 17 km)


In compagnia degli studenti del Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta

Martedì 5 giugno 2018

La camminata da Verrès a Pont-Saint-Martin (5-06-2018)

 
Il gruppo degli studenti del Liceo R.M.Adelaide di Aosta alla stazione FFSS a Verrès (136473 bytes)
Il gruppo degli studenti del Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta alla stazione FFSS di Verrès
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

 
In cammino lungo i sentieri vicino alla Dora Baltea verso Arnad (44830 bytes)
In cammino lungo i sentieri vicino alla Dora Baltea verso Arnad
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Gruppo in sosta alla Chiesa di San Martino ad Arnad Le Vieux (41832 bytes)
Gruppo in sosta alla Chiesa di San Martino ad Arnad Le Vieux
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Il Castello Vallaise de La Côte ad Arnad (54165 bytes)
Il Castello Vallaise de La Côte ad Arnad
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Il Castello Vallaise Superiore ad Arnad (43106 bytes)
Il Castello Vallaise Superiore ad Arnad
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Gruppo in sosta a La Kiuva di Arnad (47689 bytes)
Gruppo in sosta a La Kiuva di Arnad
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

In cammino verso il ponte di Echallod (78106 bytes)
In cammino verso il ponte di Echallod
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Sosta al ponte di Echallod (44493 bytes)
Sosta al ponte di Echallod
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Sosta al ponte di Echallod (54250 bytes)
Sosta al ponte di Echallod
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Sosta alla Chiesa di Hône (40527 bytes)
Sosta alla Chiesa di Hône
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Michel alla Tribuna del Banditore durante la sosta alla Chiesa di Hône (65920 bytes)
Michel alla Tribuna del Banditore durante la sosta alla Chiesa di Hône
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Foto su Forte di Bard e sulla ferrovia da Hône (39551 bytes)
Foto su Forte di Bard e sulla ferrovia da Hône
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Foto su Forte di Bard dal ponte di Hône (42520 bytes)
Foto su Forte di Bard dal ponte di Hône
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Gruppo alla marmitta dei giganti a Bard (41514 bytes)
Gruppo alla marmitta dei giganti a Bard
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Gruppo allo Scivolo delle Donne nell’Archeoparc di Bard (48696 bytes)
Gruppo allo Scivolo delle Donne nell’Archeoparc di Bard
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Ragazzi sullo Scivolo delle Donne nell’Archeoparc di Bard (46372 bytes)
Ragazzi sullo Scivolo delle Donne nell’Archeoparc di Bard
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Gruppo alla XXXVI pietra miliare della Strada Romana delle Gallie a Donnas (46372 bytes)
Gruppo alla XXXVI pietra miliare della Strada Romana delle Gallie a Donnas
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Gruppo sulla Strada Romana delle Gallie a Donnas (48664 bytes)
Gruppo sulla Strada Romana delle Gallie a Donnas
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Uscita dalla porta est del borgo antico di Donnas (42531 bytes)
Uscita dalla porta est del borgo antico di Donnas
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Arrivo al Ponte romano di Pont-Saint-Martin (46967 bytes)
Arrivo al Ponte romano di Pont-Saint-Martin
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)

Premessa
Dal 2015 collaboro con il Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta per l’accompagnamento degli studenti e dei professori lungo i sentieri della Via Francigena della Valle d’Aosta.  Con gli studenti di questo Liceo non è mai stata effettuata la camminata integrale lungo le 5 tappe della "Via" valdostana, ma esclusivamente singole tappe annuali nelle zone più interessanti per la conoscenza dei luoghi e delle emergenze ambientali, storiche e archeologiche.
Il periodo prescelto per queste camminate è sempre stato il mese di giugno che corrispondeva al termine annuale della scuola e vicino all’inizio delle vacanze.  Anche in questa occasione la data scelta è stata l’inizio di giugno.  La tappa però, per questo gruppo di ragazzi, è una nuova, si tratta dell’ultima tappa valdostana: da Verrès a Pont-Saint-Martin di c. 17 km.

L’escursione
Stemma di Verrès (17123 bytes)
25 studenti di due classi (2 B LSA e 2 D LSA) del Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta, accompagnati da due professori: Rosa Maggi sempre presente a queste camminate, e Piergiorgio Trevisan, da me e da Benedetto (anche lui spesso con me in questi accompagnamenti sulla Via), si sono radunati, marted’ 5 giugno 2018, alla stazione FFSS di Aosta, per prendere il treno per Verrès.
Siamo in tanti e il treno è già pieno di altri viaggiatori, tra cui molti altri studenti.  Sparsi tra i vari scomparti, riusciamo a sistemarci tutti e ad affrontare il veloce trasbordo.  In breve, scendiamo alla stazione di Verrès e, a fianco della statua in bronzo del viaggiatore, ci scattiamo una foto.
Poi proseguiamo direttamente su Rue des Alpes che, dalla stazione, ci conduce al vicino sottopasso della ferrovia e, oltre al quale, verso l’abitato di Issogne.  Raggiungiamo così il ponte sulla Dora Baltea.  Davanti a noi vediamo l’abitato di Issogne e la silhouette austera del famoso Castello.  Oggi non possiamo visitare questo bellissimo maniero, poichè il nostro odierno obiettivo è di raggiungere Pont-Saint-Martin lungo il percorso della Via Francigena, sulla quinta e ultima tappa nel territorio valdostano.
All’inizio del ponte sulla Dora Baltea, pieghiamo a sinistra e seguiamo la sterrata che costeggia il bordo idrografico sinistro del fiume.  La sterrata è oggi opportunamente segnalata dai cartelli ufficiali 103 e dalle segnaletiche di altri gruppi di pellegrini che hanno voluto lasciare anche qui le tracce del loro passaggio.  Il cammino procede in falsopiano, in direzione sud-est e s’inoltra nella campagna molto vicino al bordo del corso d’acqua.
Superiamo gli edifici del depuratore e raggiungiamo un bivio di sterrate, opportunamente segnalato.  La sterrata indicata dalla segnaletica 103, piega a sx (nord-est), si dirige verso la statale SS26 e verso la parte iniziale del paese di Arnad.  Oggi però, su indicazione di un ragazzo residente a Hône, proseguiamo diritti sulla sterrata, fino ad un sottopasso della ferrovia che ci porta molto più vicino alla frazione principale di Arnad-Le-Vieux, proprio di fronte alla monumentale chiesa romanica di San Martino dove facciamo sosta.  Anche questa volta la troviamo chiusa e ci accontentiamo di visitare l’esterno e di fare una foto di gruppo nella zona dell’abside, sempre molto immortalata da tutti i pellegrini in transito.  Riprendiamo il cammino, verso sud-est, attraverso le stradine del paese per raggiungere l’antico borgo di Arnad-Ville dove si possono ammirare alcuni storici e monumentali edifici ancora ben conservati, come la Tour de Ville, vicino alla quale si suppone fosse posizionata la 32° pietra miliare della Strada Consolare delle Gallie.  Questa zona era conosciuta come il Complesso Monumentale di Osta e nota, nel 1477, come "Domus Fortis prope turrim Plano Arnadi".  L’imponente torre nel centro di questo nucleo apparteneva nel 1295 a Pietro di Vallaise.  L’insieme di costruzioni di questo borgo è costituito, oltre che dalla massiccia torre a pianta pressoché quadrata, dalla cappella dedicata a San Michele (a due piani), da un’altra torre, e da edifici di epoche diverse chiusi da un muro di cinta.
Ci aggiriamo tra i vicoli, e scopriamo alcune sorprese (visibili solo se si raggiunge questa parte alta del paese), come torri, caseforti con accesso controllato da feritoie, l’antico palo del sindaco, e bellissimi torrioni in pietra, tondeggianti, che contengono eleganti scale a chiocciola.
Continuiamo ancora la breve visita proseguendo a mezzacosta verso sud-est per ammirare, più da vicino, il Castello Inferiore dei Vallaise, una tra le più famose famiglie nobili valdostane, casata suddivisa in vari rami, che ha dominato buona parte di queste zone.  Citato nei documenti del XVII sec. come "Palais de la Costetta" rimase alla famiglia fino al 1848 ed è stato adibito a casa signorile.  Oggi è stato acquisto dalla Regione Valle d’Aosta ed è attualmente sottoposto a importanti restauri.  Finita la visita a questa zona monumentale scendiamo verso sud-ovest, lungo una delle tante stradine della frazione Clos, sottostante quella di Arnad-Ville, raggiungendo altre frazioni, come Pied-de-Ville e Prouve ed infine la zona adibita all’annuale festa del famoso lardo di Arnad, nei pressi del ristorante La Kiuva, nella parte alta dell’area sportiva, vicino ad un bivio con una strada che costeggia quest’ultima zona.  Qui facciamo ancora un pò di sosta.  Al bivio con l’area sportiva, seguiamo una piccola strada asfaltata che presto diventa una sterrata e che scende decisamente verso sud-ovest, in direzione della Dora Baltea.  Su questo tracciato sottopassiamo, in sequenza, l’autostrada A5, la strada statale SS26 e la ferrovia, fino ad arrivare al ponte medioevale di Echallod.  Questo ponte venne distrutto durante la grande alluvione del 2000 e fu ricostruito com’era, nel 2005, con l’aiuto economico degli amici della Savoia, così come indica la lapide posta su un fianco del ponte nell’area pic-nic adiacente allo stesso.  Si tratta di un’area, dotata di alcune panchine, che è propizia per un breve riposo e qui ci fermiamo per consumare un veloce spuntino.  Dopo la sosta, riprendiamo il cammino, superiamo il ponte a schiena d’asino e raggiungiamo la strada asfaltata, proveniente dalla frazione Echallod Inferiore, sul bordo destro idrografico della Dora Baltea.
Pieghiamo a sinistra (sud-est) e proseguiamo su questa strada, con poco traffico, in direzione di Hône.  La strada asfaltata si snoda per circa 1 km sempre vicino al lato destro idrografico della Dora Baltea, salendo leggermente e percorrendo alcune curve fino a raggiungere il viadotto autostradale che supera il fiume.  Qui abbandoniamo la strada asfaltata che transita sotto il viadotto, e prendiamo una sterrata, rettilinea e pianeggiante che si mantiene sul lato destro dell’autostrada, avendo già in vista l’alto campanile della Chiesa di Hône.
Camminiamo con molta tranquillità sulla sterrata tra prati coltivati e frutteti avendo la visione delle pareti rocciose incombenti sulla destra e una bella visuale sull’altro lato della valle centrale e, in particolare, sulle pareti rocciose di Machaby (dove ci sono molte vie di arrampicata).  A circa metà lunghezza di questo lungo rettilineo, incontriamo la piccola cappella di San Grato sul bordo destro della sterrata, costruita nella prima metà del XVIII sec. e ingrandita nel 1864.  Sulla facciata è presente un affresco con la Vergine del Rosario, datato al 1866.  Anch’essa ha subìto gravi danni durante la grande inondazione del 2000.
Proseguiamo ancora diritti fino a raggiungere di nuovo un sottopasso dell’autostrada A5, da cui sopraggiunge la strada asfaltata abbandonata circa 1,5 km prima e incontriamo una stradina: Via Verfie, con cartello stradale di Hône.  La stradina rimane sempre sul lato destro dell’A5 e, salendo leggermente, attraversa diritta la fraz. di Verfe (o Verfie), transitando a lato del muro del cimitero e dirigendosi verso l’arco che sottopassa il fabbricato adiacente alla chiesa, permettendo l’accesso all’abitato di Hône da sud-est.  A circa metà della via, effettuiamo una deviazione a sinistra, sottopassiamo l’autostrada e transitiamo vicino all’abitazione di Michel, lo studente che abita qui a Hône e che ci guida in queste deviazioni locali ben conosciute.  Su una stradina secondaria raggiungiamo la strada principale di Hône: Mario Colliard e ci dirigiamo alla piazzetta davanti la facciata della Chiesa di Hône, chiesa dedicata a San Giorgio.  Ci riposiamo un attimo sulla sua scalinata sfruttando l’ombra del campanile.
Sul lato sinistro della scalinata della chiesa è ancora visibile, scavato nella pietra del muro, la tribuna del banditore pubblico del XVI sec. (la tribune du crieur).  Scattiamo qualche foto agli studenti che, si sistemano nella tribuna e si immedesimano nelle vesti dell’antico banditore.
Dopo la breve sosta, ritorniamo sulla vicina strada principale Colliard e la percorriamo completamente fino a sbucare sul lato sud-est del paese, all’incrocio con Via E. Chanoux: la strada che sale verso la valle di Champorcher, nei pressi del torrente Ayasse che discende dalla stessa valle.
Attraversiamo Via E. Chanoux, arriviamo al marciapiede sull’altro lato, pieghiamo a sinistra (est) e camminiamo su questa strada che, in leggera discesa, sottopassa l’autostrada A5.  Oltre il viadotto, mentre la via principale, che diventa Via Aosta, si dirige a sinistra, proseguiamo diritti su Via E. Chanoux che diventa più stretta e che continua a scendere leggermente.  Raggiungiamo così il passaggio a livello della ferrovia Ivrea-Aosta, da dove scattiamo qualche foto all’imponente e vicino Forte di Bard che chiude la valle su possenti roccioni a strapiombo sulla Dora Baltea.  Appena superati i binari, transitiamo a fianco della Via Stazione e continuiamo diritti per alcune decine di metri fino a giungere al bordo dell’antico ponte di Hône che supera la Dora Baltea e che permette l’innesto sulla strada statale SS26 nelle vicinanze della strada che sale verso il borgo di Bard.  Il breve tratto di strada che supera il ponte prende il nome di Via Umberto I.  Sulla destra, prima di attraversare il ponte, c’è una piccola area pic-nic con fontanella d’acqua, dove ci fermiamo per effettuare il nostro pranzo al sacco.  Riprendiamo il cammino e, superato il ponte e la strada SS26, incontriamo dopo pochi metri la Via Umberto I che sale verso il borgo di Bard.  Camminiamo su questa strada prendendo quota leggermente ed avvicinandoci alla fortezza che domina tutto il territorio dall’alto.  Entriamo nel borgo antico di Bard attraverso l’arco della casa, risalente al 1700, dei Nobili Nicole, ultimi conti di Bard.  Sui muri della casa rivolti al Forte si notano ancora i colpi d’arma da fuoco sparati dalla guarnigione austriaca-piemontese, posta a protezione del forte e dell’accesso al territorio sabaudo, contro gli assalitori francesi durante la campagna vittoriosa di Napoleone del maggio-giugno 1800.  La strada che attraversa longitudinalmente tutto l’abitato cambia il proprio nome in Via Vittorio Emanuele.
Il cammino attraverso questo antico borgo è veramente suggestivo poiché si incontrano famosi edifici risalenti al XV e XVI sec., appartenenti a molte famiglie nobili, ancora visibili nel loro tipico assetto urbano del borgo medioevale, fra cui la Casa del Vescovo (una delle poche a possedere un balcone esterno), la Casa Valperga, la Casa Ciucca e la Casa della Meridiana.  Quasi al centro del borgo ammiriamo la Casa di un ramo degli Challant, con begli affreschi e finestre quattrocentesche.  Questa casa fu anche il quartier generale dei lavori, tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000, per il recupero del Forte e del Borgo di Bard, grazie anche ai notevoli fondi europei.  In molti punti del percorso, si incontrano resti evidenti della Strada romana delle Gallie con i suoi contrafforti basati su massicce pietre che sorreggono ancora la strada moderna.  Superiamo, lasciandoli a destra, gli accessi per gli ascensori panoramici che facilitano la salita verso il Forte di Bard e, più avanti, raggiungiamo il piazzale del Municipio, sul quale si affaccia anche la Chiesa parrocchiale del Borgo intitolata all’Assunzione di Maria, la cui primitiva costruzione risale al XII sec.  Nella forma odierna, a pianta rettangolare a una sola navata, preceduta da una scala in pietra e da un porticato, fu realizzata verso la metà del XIX sec.  Il campanile ha mantenuto le originarie forme romaniche, con una forma di imponente torre quadrata sulla quale si aprono finestre monofore e bifore.  Sul piazzale davanti alla Chiesa parrocchiale, sembra fosse posizionata la 35° pietra miliare della Strada Consolare delle Gallie.
Fatti pochi passi verso sud-est sulla stessa piazza, ci si trova di fronte al Palazzo municipale di Bard, completamente rinnovato.  Sulla facciata esterna del municipio, sul lato sinistro dell’ingresso, notiamo una targa dedicata allo scrittore francese Stendhal (Henry Beyle, n. a Grenoble, 1783 – m. a Parigi, 1842) che fu ferito diciassettenne in queste zone, partecipando, al seguito dell’armata napoleonica, alla campagna di conquista in Italia del 1800, terminata con la vittoria di Marengo del 14 giugno 1800.  La battaglia affrontata in prima persona da Napoleone Bonaparte (allora Generale e Primo Console) stava volgendo al peggio, quando giunse dalle retrovie il più giovane generale delle truppe francesi: Louis Charles Antoine Desaix (n. a Ayat-sur-Sioule in Alvernia [Francia], 17 agosto 1768 – m. a Marengo, 14 giugno 1800) che risolse la situazione, travolgendo l’esercito austriaco alla testa dei suoi 10.000 uomini della 9ª Brigata di fanteria leggera, e conquistando una grande vittoria francese, che permise a Napoleone di impossessarsi di una buona parte dell’Italia del nord.  In tale scontro vittorioso, il generale Desaix fu colpito da un colpo di moschetto al cuore e morì.  La sua salma fu tumulata nel 1806 nella Chiesa dell’Ospizio del Colle del Gran San Bernardo, per volere dello stesso Napoleone.
In tale Chiesa fu eretto anche il monumento funebre, visibile ancora oggi.  Dopo questi ricordi storici che tornano alla mente transitando in questi luoghi, proseguiamo il cammino e iniziamo a scendere lungo l’antico tracciato della strada che si dirige verso il paese di Donnas.  Transitiamo a fianco del bivio con la strada che, con molti tornanti, risale al Forte di Bard dal versante sud-est della fortificazione.  Subito dopo superiamo il recinto del piccolo cimitero e, appena a sud dello stesso, notiamo una grande zona di rocce montonate, ricoperte da incisioni rupestri molto interessanti risalenti al Neolitico.  Si tratta dell’Archeoparc, il geosito archeologico di Bard (che è visitabile, in alcuni periodi dell’anno a pagamento), dove si notano sui vari livelli delle rocce, le incisioni di coppelle, figure antropomorfe, figure serpentiformi, navicelle, canaletti, ecc...
Una delle strutture rocciose più famose, perfettamente lucidata ed inclinata, è il cosiddetto "scivolo delle donne" che rappresenta forse la testimonianza di un rituale di propiziazione della fecondità femminile.  Lo scivolamento a sedere sulla roccia, probabilmente effettuato molte volte, ha reso perfettamente liscia e lucida questa porzione di roccia.  In questa breve sosta, alcuni ragazzi si divertono a provare la scivolata, tra le risate dei compagni.  Più in alto, sul dosso superiore di queste rocce lisciate dall’antico ghiacciaio Balteo, che occupava la valle della Dora Baltea fino a circa 19.000 - 10.000 anni con uno spessore di c. 1000 metri d’altezza, ammiriamo alcuni massi erratici e una grande marmitta dei giganti che andiamo a fotografare.  Questa cavità, quasi perfettamente circolare, è profonda circa 7 metri con oltre 4 m di diametro.  Si tratta di una profonda fossa rocciosa scavata per secoli dai detriti trasportati dai torrenti subglaciali in scorrimento verso valle e sottoposti a pressioni enormi che li hanno fatti diventare delle lime e degli scalpelli in azione sulle rocce sottostanti.  Ritornati sulla strada romana e medioevale, si continua a scendere verso sud-est.  Raggiunto l’innesto con la trafficata strada statale SS26, prendiamo a sinistra (sud-est) e camminiamo sul marciapiede rialzato, protetto da balaustra, che conduce al tratto più famoso, in Valle d’Aosta, della Strada Consolare delle Gallie.  Sul marciapiede percorriamo, in sicurezza e in piano, alcune centinaia di metri e quindi scendiamo al livello della strada romana.  La strada è completamente scavata nella viva roccia, e presenta ancora i solchi dei carri sul suo piano calpestabile.  Il tratto antico è lungo qualche centinaia di metri e presenta alcune particolarità.
Sulla parete rocciosa di sinistra, tagliata verticalmente, si possono notare antiche scritte e graffiti, alcuni dei quali del 1400.  Poco più avanti è in bella mostra la 36° pietra miliare della Strada Consolare delle Gallie, ancora intatta poiché quasi interamente scavata nella roccia e ancorata alla stessa, che indica la distanza del luogo, lungo l’antico percorso, dalle Porte Pretoriane di Aosta (c. 53,3 km).  Entriamo nel borgo antico di Donnas e lo attraversiamo completamente lungo la via centrale Principe Tommaso (anche questa seguiva l’asse della strada romana), e usciamo dal borgo antico di Donnas, oltrepassando la porta sul lato est del paese e il piccolo ponte che supera il torrente Belliet (già Rio Bellet).  Vista l’ora, decidiamo di seguire il percorso più veloce, cioè quello che segue la statale SS26.  Camminiamo sul marciapiede di sinistra, tralasciamo le vie e l’abitato della parte nuova di Donnas ed entriamo nel paese di Pont-Saint-Martin dal suo lato ovest.
Raggiungiamo la Via E. Chanoux e su questa procediamo diritto sempre in direzione est.
Camminiamo sul suo marciapiede superando il Municipio e raggiungendo infine Piazza IV Novembre, la più grande ed importante piazza di Pont-Saint-Martin, proprio di fronte all’imponente ponte romano della Strada consolare delle Gallie, perfettamente percorribile (oggi solo a piedi), nei cui pressi si suppone fosse posta la 38° pietra miliare della strada romana.  Qui termina la caminata odierna su questo tratto della Via Francigena, l’ultimo della regione valdostana.  Ci riposiamo sulle panchine di Piazza IV Novembre e attendiamo l’arrivo del pullman di linea per il rientro ad Aosta.  Parlando con i ragazzi, ho capito che la camminata è stata gradita da tutti i partecipanti e quindi si può ripetere in futuro con altre classi del Liceo (se si ottiene il consenso dei responsabili ancora in futuro).
Alle prossime.

Enea Fiorentini
Socio CAI (sezione di Roma) e Socio Associazione GM ("Giovane Montagna" - sezione di Roma) - Membro Accademico del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna), residente in Aosta

 
Gruppo alla XXXVI pietra miliare della Strada Romana delle Gallie a Donnas (111917 bytes)
Gruppo alla XXXVI pietra miliare della Strada Romana delle Gallie a Donnas
05-06-2018 (Foto di E.Fiorentini)



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Aggiornamento - 14/09/2018
Ultimo Aggiornamento: 10/10/2018