Sopralluogo su un tratto della Via Francigena
in Piemonte con gli amici di Aosta (21/02/2018)

(Verifica del tratto tra il Lago Nero e il Lago Pistono nell’anfiteatro morenico di Ivrea)


Logo Francigena

SOPRALLUOGO SU UN TRATTO DI "VIA FRANCIGENA"
IN PIEMONTE, TRA BORGOFRANCO D’IVREA E MONTALTO DORA


Verifica del percorso (in parte variante) su uno dei tratti piemontesi del tracciato della Via Francigena,
attorno al Lago Nero e al Lago Pistono inseriti nell’anfiteatro morenico di Ivrea


Mercoledì 21 febbraio 2018

 
da sx: Liliana e Aldo al Sasso erratico sul lato sud del Lago Nero (Piemonte - Canavese) (127311 bytes)
da sx: Liliana e Aldo al Sasso erratico sul lato sud del Lago Nero (Piemonte - Canavese)
21-02-2018 (Foto di E.Fiorentini)


In cammino nell’anello tra Lago Nero e Lago Pistono (21-02-2018)

 
Traccia del percorso Lago Nero->Lago Pistono e viceversa (36094 bytes)
Traccia del percorso Lago Nero->Lago Pistono e viceversa
 21-02-18 - (Screenshot da smartphone di E.Fiorentini)

Bar Bidrino con Cartello VF a Borgofranco d’Ivrea (36960 bytes)
Bar Bidrino con Cartello VF a Borgofranco d’Ivrea
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Cartello Ostello VF a Borgofranco d’Ivrea (48487 bytes)
Cartello Ostello VF a Borgofranco d’Ivrea
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Bivio con Via Andrate e Via Pozzo da Via Mombarone a Borgofranco d’Ivrea (40655 bytes)
Bivio con Via Andrate e Via Pozzo da Via Mombarone a Borgofranco d’Ivrea
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Bivio di Via Mulini verso il Lago Nero (53499 bytes)
Bivio di Via Mulini verso il Lago Nero
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

A Biò, sulla sterrata nel bosco verso il Lago Nero (47609 bytes)
A Biò, sulla sterrata nel bosco verso il Lago Nero
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Bivio per l’anello del Lago Nero (55545 bytes)
Bivio per l’anello del Lago Nero
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Panorama sul lago Nero dal lato nord (41006 bytes)
Panorama sul lago Nero dal lato nord
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Sasso erratico di granito sul lato sud del Lago Nero (49032 bytes)
Sasso erratico di granito sul lato sud del Lago Nero
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Panorama sul Lago Nero dal lato sud (39277 bytes)
Panorama sul Lago Nero dal lato sud
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Aldo e Liliana al Sasso erratico sul lato sud del Lago Nero (44583 bytes)
Aldo e Liliana al Sasso erratico sul lato sud del Lago Nero
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Una breve premessa

In preparazione di nuove camminate con gli studenti del Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta, lungo la tappa Pont-Saint-Martin -> Ivrea, previste per la fine di maggio e l’inizio di giugno 2018, ho deciso di effettuare alcuni sopralluoghi.  In particolare, visto che seguendo l’itinerario ufficiale di questa tappa viene sempre trascurato il Lago Nero [1] , il primo lago più a nord scendendo verso Ivrea, lago che fa parte della interessante area morenica di origine glaciale che si incontra alle porte di questa città canavesana, ho deciso di verificare la possibilità di modificare il cammino per effettuare una sua visita tramite una piccola variante di percorso.
A tale scopo, ho chiesto a Liliana e Aldo (gli amici che mi accompagnano ormai da anni in molte camminate) di effettuare un sopralluogo in questa zona.  Come per altre occasioni, abbiamo atteso una giornata in cui tutti fossero liberi da impegni famigliari e di lavoro e, soprattutto, abbiamo aspettato l’arrivo di una giornata col tempo sereno.  Mercoledì 21 febbraio è risultato il giorno ideale.  È stato deciso un percorso ad anello attorno ai laghi Nero e Pistono, primi due laghi dei cinque presenti all’interno dell’anfiteatro morenico di Ivrea a ridosso della dorsale della Serra.  Abbiamo utilizzato quindi una sola auto per il nostro trasporto da Aosta a Borgofranco d’Ivrea [2] .  Raggiungiamo questa cittadina con la mia auto in un’ora e mezza da Aosta, dopo aver raccolto Liliana a Saint-Vincent, e parcheggiamo la vettura nel grande parcheggio di Via Guglielmo Marconi (o SP73) proprio di fronte al Bar Bidrino che è anche un punto di informazione per i pellegrini in transito sulla Via Francigena in queste zone.  Sistemata l’auto nel parcheggio, iniziamo proprio da questa zona la nostra escursione.

L’escursione e il sopralluogo

Stemma di Borgofranco d’Ivrea (15853 bytes)

Dopo aver attraversato la Valle d’Aosta ed essere usciti dal suo ultimo paese: Pont-Saint-Martin, Via Guglielmo Marconi viene raggiunta a piedi dai pellegrini provenienti da San Germano (frazione di Borgofranco d’Ivrea [2] , famosa per i Balmetti [3] seguendo indifferentemente due vie: Via Camillo Benso Conte di Cavour (più vicina alla SS.26 della Valle d’Aosta) oppure Via Boarie (più all’interno rispetto alla SS.26) e poco asfaltata.
Seguiamo Via Gugliemo Marconi verso sud-ovest percorrendo pochi passi e raggiungiamo Via Marini che percorriamo piegando a sinistra (verso sud).  Questa lunga via prende il nome dal fondatore di una famosa famiglia nobile: Claudio Marini [2] , il cui Palazzo [4]  si trova a sinistra, quasi in fondo alla strada.  Di fronte, ma sulla destra della stessa strada, praticamente all’incrocio con Via Pozzo, c’è una porzione dell’edificio della Porta Sud del Ricetto [5] .  Molto prima, lungo questa ultima strada incontriamo l’ingresso dell’Ostello per i pellegrini di Borgofranco d’Ivrea [2] .  Poi, dopo alcune centinaia di metri, raggiungiamo il lato nord del borgo antico e la famosa Torre Porta [6] di origini medievali, che un tempo era stata una delle torri che emergevano dalle mura che proteggevano la parte più antica del borgo.  Sopraelevata in epoca successiva, funge attualmente da campanile.  Davanti alla Torre Porta [6] , giriamo a sinistra e percorriamo Via Mombarone e, in poche curve, raggiungiamo un bivio con Via Pozzo (prosecuzione di Via Mombarone) e, a sinistra, con Via Andrate.  Proseguendo su Via Pozzo verso sud, si raggiungerebbe la località di Montaldo Dora e quindi il percorso "base" della Via Francigena, ma oggi il nostro obiettivo è l’anello tra il Lago Nero [1] e il Lago Pistono [7] , una variante della Via che viene spesso trascurata.  Al bivio, pieghiamo a sinistra e seguiamo Via Andrate: una lunga via asfaltata che si dirige verso la Serra, a nord-est.  Camminiamo su questa strada per un lungo tratto, trascurando tutte le traverse, fino a raggiungere, a destra, l’innesto con Via Mulini, in località Biò, dove si notano cartelli stradali indicanti il nome della località e altri turistici che indicano la direzione verso il Lago Nero [1] .  Percorriamo un breve tratto asfaltato di Via Mulini e trascuriamo un primo bivio a destra (contornato da un alto muro) fino a raggiungere un secondo bivio a destra dove inizia una sterrata che si inoltra in un boschetto.  A questo bivio non ci sono indicazioni evidenti, ma è il nostro percorso.  Svoltiamo a destra, seguiamo la sterrata e ci inoltriamo nel bosco.  Lo attraversiamo in diagonale fino a sbucare su una sterrata che segue parallelamente (nord-sud) la zona morenica a nord di Ivrea.  Pieghiamo a destra (sud) e seguiamo la nuova sterrata fino a raggiungere un piccolo guado, oltre il quale, a sinistra (est), inizia il sentiero in salita e in parte lastricato che conduce al bordo ovest del Lago Nero [1] .  Si raggiunge il Lago Nero [1] sul suo lato ovest, nel punto di chiusura dell’anello di sentieri e dove c’è una apposita segnaletica.  Questo lago, di forma oblunga orientata da nord e sud, è incassato in un profondo alveo attorniato da una folta vegetazione che forma boschi di latifoglie su tutti i suoi bordi.  Seguiamo il bel sentiero che lo contorna sui lati nord, est e sud percorrendo così i due terzi dell’anello di sentieri che lo circonda.  Lungo il sentiero, incontriamo una edicola dedicata a Germana Mercando, una ragazzina morta nel lago a 14 anni.  Proseguiamo e superiamo una zona con una cascina posta sui bordi del lago, poi il sentiero diventa una piccola strada asfaltata che si innalza decisamente rispetto al livello del lago.  Raggiungiamo così il punto più alto del bordo lacustre sul versante sud.
Qui ritroviamo il sentiero e i cartelli che indicano i sentieri dell’anello per completare il giro attorno al lago lungo il suo versante est.  Ci fermiamo un attimo in questo punto per ammirare il vasto panorama, molto ampio soprattutto sulla sommità di un rialzo sul quale è visibile un grande masso erratico di granito lasciato in loco dopo il ritiro dell’antico ghiacciaio Balteo.  Scattiamo qualche foto in questo punto panoramico e poi proseguiamo in direzione del lago successivo, il Lago Pistono [7] .  Scendiamo lungo bei sentieri che transitano vicino a piccole case e fattorie, che ci permettono di uscire dall’alveo del primo lago per entrare in quello del secondo..  Incontriamo e utilizziamo la Strada del Roncasso che ci conduce su bordi settentrionali del Lago Pistono [7] .  Continuiamo a camminare sul lato est del lago e, dopo un breve tratto, raggiungiamo l’area dove è stata ricostruita una capanna su palafitte [8] secondo la tecnica con cui erano costruite in questi luoghi 6.500 anni fa.  Dopo una sosta in questa zona e dopo aver scattato alcune foto, proseguiamo e, superato il Ristorante La Monella, prendiamo il sentiero che continua verso sud e che si alza un po’ dal livello dell’acqua.  Raggiungiamo un bivio, dove il sentiero che stiamo seguendo si innesta in uno più ampio che segue quote più alte sopra l’alveo del Lago Pistono [7] .  Il sentiero della Via Francigena prosegue verso destra, indicato correttamente dalla segnaletica relativa.  Noi invece giriamo a sinistra e seguiamo questo nuovo sentiero verso nord-est per un breve tratto.  In breve ci fermiamo davanti ad una traccia di sentiero, visibile al lato di un cartello esplicativo, che scende in un boschetto.
Scendiamo e ci troviamo al centro di una torbiera conosciuta oggi come Terre Ballerine [9] , un ex lago indicato localmente come Lago Coniglio.  Il terreno nel fondo di questo alveo è di tipo argilloso e contiene sotto la sua superficie, nascondendola alla vista, una notevole quantità d’acqua che viene ancora in parte alimentata da vene sotterranee.  Il terreno risulta molle ed elastico e calpestandolo si muove in senso ondulatorio, facendo spostare tutti gli alberi che crescono in questo ambiente.  Dopo un po’ di saltelli e dopo aver scattato qualche foto, ritorniamo sui nostri passi e sbuchiamo sulla nuova sterrata.  Proseguiamo in direzione sud-ovest e raggiungiamo la Cappella di Santa Croce sul percorso "base" della Via Francigena che conduce ad Ivrea.  In questa occasione, senza proseguire verso Ivrea, dalla Cappella pieghiamo a destra e arriviamo sulla strada che sale da Montalto Dora, appena sotto il maestoso castello di Montalto.  Ci fermiamo nella piccola area pic-nic per consumare un veloce spuntino e per un po’ di riposo.  Riprendiamo il cammino scendendo da questa zona alta e raggiungiamo il centro di Montalto Dora camminando su Via Casana.  Ci fermiano in un bar del centro per un caffé e poi riprendiamo il cammino in direzione di Borgofranco d’Ivrea [2] per chiudere l’anello.
Seguiamo inizialmente una strada parallela alla SS.26 e poi pieghiamo a destra per avvicinarci alle zone moreniche.  Da qui prendiamo la strada che, a sinistra, supera una zona industriale e poi si inoltra in un boschetto.  Camminiamo in questo boschetto verso nord-ovest fino a ritornare al bivio con il sentiero che sale verso il Lago Nero [1] .  Superiamo il piccolo guado, già incontrato all’andata e pieghiamo a sinistra prendendo il sentiero che ci riconduce alla Via Mulini della frazione Biò.  Chiudiamo così l’anello escursionistico seguendo le strade già percorse in mattinata e ritornando al parcheggio di Via Guglielmo Marconi.  Riprendiamo l’auto e facciamo ancora un giro, questa volta turistico sulla vettura, per visitare il grande Lago Sirio più vicino ad Ivrea.  Poi, soddisfatti del sopralluogo effettuato che mi aiuterà nell’accompagnamento degli studenti delle scuole di Aosta, riprendiamo la strada verso casa.  Nel frattempo, pubblico ancora un po’ di foto a ricordo di quest’ultima escursione.


Enea Fiorentini
Socio CAI (sezione di Roma)
Socio dell’Associazione "Giovane Montagna" (sez. di Roma)
Membro accademico del GISM
(Gruppo Italiano Scrittori di Montagna), residente ad Aosta

( Sito web: http://www.eneafiorentini.it )
( E-mail: webmaster@eneafiorentini.it )

( Note scritte ad Aosta il 27/11/2018 e il 10/06/2022 )

Un po’ di foto...

 
Panorama sul Lago Nero dal lato sud con Aldo sul sasso erratico (30350 bytes)
Panorama sul Lago Nero dal lato sud,
con Aldo sul sasso erratico
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Panorama sul castello di Montalto Dora, scendendo ai bordi del Lago Pistono (31692 bytes)
Panorama sul castello di Montalto Dora
scendendo ai bordi del Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartelli verso il Lago Pistono, nell’intersezione dei sentieri tra i due laghi (37132 bytes)
Cartelli verso il Lago Pistono
nell’intersezione dei sentieri tra i due laghi
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Cartello Trekking Italia per l’escursione tra Lago Nero e Lago Pistono (28026 bytes)
Cartello Trekking Italia per l’escursione
tra Lago Nero e Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Segnale per il giro in MTB attorno ai cinque laghi (37637 bytes)
Segnale per il giro in MTB
attorno ai cinque laghi
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartelli per il collegamento dal Lago Nero verso il Lago Pistono (40287 bytes)
Cartelli per il collegamento
dal Lago Nero verso il Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Panorama sul castello di Montalto Dora (32418 bytes)
Panorama sul castello di Montalto Dora
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartelli verso il Lago Pistono e la Monella (35375 bytes)
Cartelli verso il Lago Pistono e la Monella
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Panorama sul Lago Pistono (25938 bytes)
Panorama sul Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Cartello scavi archeologici al Lago Pistono nella zona delle capanne su palafitte (33558 bytes)
Cartello scavi archeologici al Lago Pistono
nella zona delle capanne su palafitte
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello esplicativo sulla vegetazione lacustre al Lago Pistono (34711 bytes)
Cartello esplicativo sulla vegetazione
lacustre al Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Ricostruzione di una capanna sulle palafitte sui bordi del Lago Pistono (37129 bytes)
Ricostruzione di una capanna sulle
palafitte sui bordi del Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Facciata della capanna sulle palafitte al Lago Pistono (39250 bytes)
Facciata della capanna sulle palafitte
al Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello capanna sulle palafitte al Lago Pistono (35980 bytes)
Cartello capanna sulle palafitte
al Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartelli al bivio per le Terre Ballerine del Lago Pistono ((38642 bytes)
Cartelli al bivio per le Terre Ballerine
del Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Cartello esplicativo sulla nascita del Lago Pistono (28462 bytes)
Cartello esplicativo sulla nascita
del Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Panorama sul Lago Pistono dall’area del Ristorante La Monella (23535 bytes)
Panorama sul Lago Pistono
dall’area del Ristorante La Monella
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Panorama sul Ristorante La Monella sui bordi del Lago Pistono (32476 bytes)
Panorama sul Ristorante La Monella
sui bordi del Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Panorama dal Belvedere sul Castello di Montalto Dora e il Lago Pistono (28012 bytes)
Panorama dal Belvedere sul Castello
di Montalto Dora e il Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello alle Terre Ballerine (40317 bytes)
Cartello alle Terre Ballerine, a sx del
percorso vs la Cappella Santa Croce
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Aldo e Liliana alle Terre Ballerine (40810 bytes)
Aldo e Liliana alle Terre Ballerine
nell’alveo di un antico lago, oggi torbiera
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Acqua nelle Terre Ballerine affiorante dal sottosuolo (41188 bytes)
Acqua nelle Terre Ballerine
affiorante dal sottosuolo
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello a sud del Lago Pistono vicino alle Terre Ballerine (38759 bytes)
Cartello a sud del Lago Pistono
vicino alle Terre Ballerine
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Zoom sul Castello di Montalto Dora, sul Monte Crovero sovrastante il Lago Pistono (25415 bytes)
Zoom sul Castello di Montalto Dora, sul
Monte Crovero sovrastante il Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Cartelli sotto il Castello di Montalto a fine giro del Lago Pistono (39972 bytes)
Cartelli a fine giro del Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Liliana alla Cappella di Santa Croce (36338 bytes)
Liliana alla Cappella di Santa Croce
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Germani reali nel Lago Pistono (17790 bytes)
Germani reali nel Lago Pistono
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Panorama sul Castello di Montalto Dora dall’area pic-nic verso Montalto Dora (30310 bytes)
Panorama sul Castello di Montalto Dora
dall’area pic-nic verso Montalto Dora
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Liliana sotto un enorme platano tra gli alberi monumentali di Montalto Dora (37751 bytes)
Liliana sotto un enorme platano tra gli
alberi monumentali di Montalto Dora
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello di Villa Casana a Montalto Dora, edificio adibito oggi a monastero di clausura (31640 bytes)
Cartello di Villa Casana a Montalto Dora,
edificio adibito oggi a monastero di clausura
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)

Cartello alla Porta sud del Ricetto a Borgofranco d’Ivrea (34775 bytes)
Cartello alla Porta sud del Ricetto
a Borgofranco d’Ivrea
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello al Palazzo Marini in Via Marini a Borgofranco d’Ivrea (24612 bytes)
Cartello al Palazzo Marini in Via Marini
a Borgofranco d’Ivrea
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello alla Torre Porta di Borgofranco d’Ivrea (28450 bytes)
Cartello alla Torre Porta
di Borgofranco d’Ivrea
 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
 
da sx: Liliana e Aldo sui bordi del Lago Sirio nei pressi di Ivrea (39817 bytes)
da sx: Liliana e Aldo sui bordi del Lago Sirio nei pressi di Ivrea
21-02-2018 (Foto di E.Fiorentini)

 
           NOTE VARIE:


  1. Lago Nero:    ->>> Back

    [ Il lago Nero è un piccolo lago delle colline moreniche eporediesi situato in provincia di Torino, nel comune di Montalto Dora e, in piccola parte, nel comune di Borgofranco d’Ivrea.   Il lago Nero si trova sul fondo di una conca glaciale, è di forma ellittica, con l’asse maggiore nella direzione di scorrimento dell’antico ghiacciaio Balteo.   Il Lago Nero è il più solitario ed incontaminato dei laghi dell’Eporediese, incastonato tra ripide colline ricche di boschi.   La sua superficie ha una altitudine di 299 metri slm, il perimetro è di 1,43 km con un bacino idrografico di 130 ha. ]



  2. Un cenno di storia su Borgofranco d’Ivrea:    ->>> Back

    [ L’origine di Borgofranco risale al XIII° Sec. dalla fusione di tre piccoli centri: Quinto, Monbueno e Buò.   A causa dei contrasti tra la Chiesa e il Comune d’Ivrea il 5 Marzo 1251 gli abitanti dei tre borghi si riunirono per erigere un luogo fortificato Borgo – Franco che impedisse le continue scorrerie dei Vercellesi attraverso la Serra e per tenere a freno le interferenze dei signorotti di Cesnola, Castruzzone, Settimo Vittone e Montestrutto.   Si costruì quindi un ricetto tra il 1256 e il 1277, auspice il Marchese del Monferrato la cui influenza su Ivrea era fortissima.   Il borgo fu dotato di ampi privilegi allo scopo di attrarre nuovi abitanti oltre alle famiglie delle tre borgate fondatrici.   Tracce dell’originaria struttura urbanistica di Borgofranco si trovano ancora nel centro storico, quadrilatero regolare che ha per asse Via Marini.   Al lato nord esiste ancora una torre di origini medievali (la "Torre Porta") che, sopraelevata in epoca successiva, funge attualmente da campanile.   Per circa due secoli il borgo riuscì, con alterne vicende, a mantenere la propria autonomia rispetto ai tentativi egemonici dei Savoia.   Nel 1573 iniziò la ripartizione in feudi a favore di vari nobili di corte tra cui, nel 1623, il nobile genovese Claudio Marini, ciambellano del Re di Francia e ambasciatore presso i Savoia, il quale fece costruire un importante palazzo di circa 1900 metri quadrati di superficie con un vasto giardino.   La parte sud del fabbricato riveste un notevole interesse architettonico anche per le decorazioni ancora visibili.
    Il palazzo fu residenza della famiglia Marini fino alla sua estinzione nel 1720.   All’ingresso del borgo adiacente alla torre medioevale s’innalza la Chiesa Parrocchiale dedicata alla Madonna del Rosario e dei Santi Maurizio e Germano eretta nel 1663. ]



  3. I Balmetti di San Germano, fraz. di Borgofranco d’Ivrea:    ->>> Back

    [ Provenendo dalla Valle d’Aosta e dirigendosi verso Ivrea lungo il sentiero della Via Francigena, si raggiunge la frazione di San Germano, a nord del Comune di Borgofranco d’Ivrea, a cui appartiene.   Proseguendo il cammino e dopo aver superato il centro abitato della frazione si incontra, in località Quinto di San Germano, una serie di caratteristiche costruzioni denominate "Balmetti".
    Questi edifici addossati e a volte costruiti direttamente a contatto con i lembi estremi della Serra d’Ivrea, sono stati adibiti fin dal XVIII Sec. alla conservazione dei prodotti agricoli e in particolare del vino.   Nell’ultima glaciazione l’enorme tensione del grande ghiacciaio Balteo, che premeva sulla roccia, ha creato una serie di fratture generando faglie e frane col crollo di grandi quantità di massi.   L’acqua piovana e le vene superficiali si sono nel tempo insinuate nelle fessure e nei vuoti provocando la fuoriuscita di correnti d’aria costanti alla base della bastionata rocciosa, le così dette "Ore" (dal latino "aura", brezza, soffio) le quali hanno creato un’area con un microclima avente temperatura e umidità costanti (7-8°).   Gli edifici costruiti direttamente sulle cavità da cui soffiano le "ore" si prestano in modo ottimale, alla conservazione del vino e dei prodotti alimentari e caseari.   I Balmetti costituiscono un interessante esempio di architettura spontanea nel rispetto dell’ambiente, della funzione economica e sociale.
    Essi hanno anche una funzione d’incontro, di aggregazione di festa come testimoniano i nomi delle strade: Via del Buonumore, di Bacco, della Coppa.   Infatti le costruzioni non sono mai utilizzate come abitazioni permanenti: la parte bassa, costruita sopra l’"ora" è ancora oggi adibita a locale per la conservazione dei prodotti e la parte superiore come locale di ritrovo e aggregazione tra gli amici e conoscenti. ]



  4. Palazzo Marini (secoli XIV - XVIII) a Borgofranco d’Ivrea:    ->>> Back

    [ È un palazzo gentilizio fatto edificare dal Marchese Claudio Marini, nobile genovese, investito del feudo di Borgofranco d’Ivrea dal Duca di Savoia Carlo Emanuele I il 18 gennaio 1623.   L’edificio fu costruito ampliando e trasformando alcune case dei secoli XIII-XIV probabilmente fortificate, poste presso la porta meridionale del Ricetto.   Ancora oggi è visibile la torre circolare posta sul lato ovest del palazzo.   Lo scalone, il portico al piano nobile e alcune sale hanno una ricca decorazione ad affresco realizzata nel XVII secolo. ]



  5. Porta Sud del Ricetto di Borgofranco d’Ivrea:    ->>> Back

    [ In quest’area meridionale di Borgofranco sorgeva la Porta Sud, munita dal caratteristico "rivellino": fortificazione muraria a forma triangolare eretta davanti alla porta per facilitare le sortite dei difensori.   Esso è ancora riconoscibile nella pianta tracciata per il catasto sardo nel 1764.   La parte est, l’ultima rimasta, fu abbattuta alla fine del XIX secolo. ]



  6. Torre Porta (el ciochèr - secoli XIII-XVIII) di Borgofranco d’Ivrea:    ->>> Back

    [ Originariamente era una torre di guardia posta a difesa della Porta Settentrionale dell’antico Ricetto, diventa, con l’accrescersi dell’importanza della vicina Cappella del Rosario, torre campanaria (XVII sec.).   Vengono allora attuati successivi interventi di sopraelezione.   Nel 1689 la terrazza superiore viene ricoperta con un tetto e, a metà dello stesso secolo, viene installato sulla torre il primo orologio civico.   Alla fine del Settecento si costruisce la cella campanaria: la torre raggiunge l’altezza attuale e l’aspetto che la caratterizza. ]



  7. Lago Pistono:    ->>> Back

    [ Il lago Pistono, o lago di Montalto, è un lago dell’anfiteatro morenico situato nei pressi d’Ivrea e appartenente al comune di Montalto Dora.   È situato in una conca scavata dal ritiro del ghiacciaio Balteo del Pleistocene (tra 2,58 milioni di anni fa e 11.700 anni fa), il quale ha dato origine anche ai restanti quattro laghi della zona (Sirio, Nero, Campagna e San Michele).
    Oggi il lago Pistono è alimentato dal Rio Montesino, mentre sull’estremo lato ovest si trova un canale artificiale, atto ad alimentare quello che un tempo era il mulino del paese.   Il flusso d’acqua uscente è regolato da una piccola diga.
    La sua superficie ha una altitudine di 280 metri slm, il perimetro è di 2,07 km con un bacino idrografico di 2,8 km 2.
    L’intero lago è circondato da un itinerario immerso nella natura, percorribile a piedi o in bicicletta.   Sul lato est è presente una locanda ("La Monella"), dove è anche possibile noleggiare piccole barche a remi.   Sul lato nord in cima alla collina ("Monte Crovero") è di notevole presenza il Castello di Montalto (sec. XI-XV - privato), che si riflette sullo specchio d’acqua sottostante. ]



  8. Capanne su palafitte di c. 6500 anni fa al Lago Pistono:    ->>> Back

    [ La ricostruzione a scala reale di una parte del villaggio ha la finalità di rendere chiare e comprensibili le tecniche di realizzazione delle strutture risalenti al Neolitico, note grazie ai rinvenimenti archeologici, reinserendole nel paesaggio naturale dell’area.   La ricostruzione "open air" rappresenta una combinazione di fedeltà scientifica e valore didattico con esigenze di durata delle strutture e sicurezza dei visitatori.   Gli indispensabili accorgimenti tecnici moderni sono stati perciò opportunamente nascosti in modo da restituire un modello fedele di una costruzione di 6.500 anni fa.   Per la planimetria il riferimento è costituito dai fondi di capanna rettangolari documentati per i siti del Neolitico in Italia settentrionale e Oltralpe, in particolare l’abitato lacustre dell’Isolino di Biandronno (Varese), dove sono state intercettate porzioni di impalcato ligneo ancora conservate.   Le pareti sono in intreccio di nocciolo, rivestite da un intonaco ottenuto con un impasto di argilla e sabbia locale con l’aggiunta di paglia, mentre il tetto è in canne palustri a doppio spiovente, in coerenza con i rinvenimenti dei siti lacustri dello Jura francese, dove le particolari condizioni ambientali hanno permesso la conservazione di elementi lignei e porzioni di intonaco.   L’impianto corrisponde al piano di calpest’o attuale del bosco, con pali infissi profondamente nel terreno che sorreggono il tavolato ligneo.   La scelta del legno di castagno, essenza non documentata nel Neolitico, in alternativa alla quercia e all’ontano, è motivata dalla durata del materiale e dalle scarse esigenze di manutenzione.   Anche la palizzata, che era una struttura comune la cui costruzione nel Neolitico coinvolgeva a più riprese l’intera comunità, è realizzata con un’intelaiatura di pali portanti e un intreccio di nocciolo, come il riempimento delle pareti della capanna.   Prossimo alla capanna si trova inoltre un recinto per il ricovero degli animali. ]



  9. Terre Ballerine e Torbiera:    ->>> Back

    [ Le Terre Ballerine:
    Questo curioso nome deriva da un singolare fenomeno: al fondo dell’avvallamento che si trova di fronte, ormai ricco di alberi e vegetazione varia, il terreno è così elastico che facendo un piccolo salto si rimbalza come su un materasso e le piante vicine si muovono a tempo.   La spiegazione sta nel fatto che, sotto allo strato di terra trattenuto dalle radici che si calpestano, si accumula dell’acqua.   Ci si trova infatti su una torbiera dove in passato esisteva un lembo del famoso Lago Coniglio.
    Nel 1895 il lago, già in fase di eutrofizzazione (riempimento), fu del tutto prosciugato dal Signor Mongenet, divenuto proprietario di questa zona, che necessitava della torba per alimentare le sue industrie siderurgiche di Pont-Saint-Martin.
    Probabilmente in corrispondenza degli scavi per l’estrazione della torba, furono rinvenuti in questo luogo i resti di una piroga, di un’ascia e di una spada in bronzo, risalenti all’età del Bronzo Recente e Finale (c. 1400-800 a.C.), segni inequivocabili di un villaggio su palafitte.   Una plausibile capanna di quell’epoca è stata ricostruita recentemente ed à visibile ai bordi del lago.
    Torbiera:
    Una torbiera è un lago "morto", che si è cioé riempito di organismi vegetali e animali morti i quali, in mancanza di ossigeno, non sono stati decomposti dai batteri aerobi.   Questi resti costituiscono il substrato, la "terra" su cui crescerà la nuova vegetazione.
    Un lago infatti è soggetto ad un’evoluzione che lo trasforma prima in uno stagno, poi in palude ed infine in prato umido e torbiera, se l’ambiente in cui si è deposta la sostanza organica è acido.
    Le tappe di vita di un lago sono le seguenti:
    - Lago "Giovane" Oligotrofico
    con acqua trasparente e fredda, generalmente molto profonda, con molto ossigeno, ci sono poche piante e pochi animali.
    - Lago "Adulto" Mesotrofico
    con acqua meno trasparente, minor quantità di ossigeno, fauna ittica ancora pregiata ma caratterizzata da specie meno esigenti, ed infine una buona quantità di alghe e piante acquatiche.   I resti degli animali e delle piante morte si depositano sul fondo.
    - Lago "Vecchio" Eutrofico
    l’ossigeno sciolto nell’acqua inizia a scarseggiare, l’acqua non è più limpida, sono molti i detriti sul fondo.   Resistono solo alcuni pesci come le carpe.
    - Lago "Morto"
    le piante acquatiche avanzano dalla riva verso il centro del lago che si riempie sempre di più di materiale sedimentario e diventerà così prima stagno, poi palude ed infine, prato umido e torbiera. ]

 
 


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Aggiornamento: 28/05/2018 - Aggiornamenti successivi: 27/11/2018 - 10/06/2022