Traccia del percorso Lago Nero->Lago Pistono e viceversa 21-02-18 - (Screenshot da smartphone di E.Fiorentini)
Bar Bidrino con Cartello VF a Borgofranco d’Ivrea 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Cartello Ostello VF a Borgofranco d’Ivrea 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Bivio con Via Andrate e Via Pozzo da Via Mombarone a Borgofranco d’Ivrea 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Bivio di Via Mulini verso il Lago Nero 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
A Biò, sulla sterrata nel bosco verso il Lago Nero 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Bivio per l’anello del Lago Nero 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Panorama sul lago Nero dal lato nord 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Sasso erratico di granito sul lato sud del Lago Nero 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Panorama sul Lago Nero dal lato sud 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini)
Aldo e Liliana al Sasso erratico sul lato sud del Lago Nero 21-02-18 - (Foto di E.Fiorentini) | Una breve premessa In preparazione di nuove camminate con gli studenti del Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta, lungo la tappa Pont-Saint-Martin -> Ivrea, previste per la fine di maggio e l’inizio di giugno 2018, ho deciso di effettuare alcuni sopralluoghi. In particolare, visto che seguendo l’itinerario ufficiale di questa tappa viene sempre trascurato il Lago Nero [1] , il primo lago più a nord scendendo verso Ivrea, lago che fa parte della interessante area morenica di origine glaciale che si incontra alle porte di questa città canavesana, ho deciso di verificare la possibilità di modificare il cammino per effettuare una sua visita tramite una piccola variante di percorso. A tale scopo, ho chiesto a Liliana e Aldo (gli amici che mi accompagnano ormai da anni in molte camminate) di effettuare un sopralluogo in questa zona. Come per altre occasioni, abbiamo atteso una giornata in cui tutti fossero liberi da impegni famigliari e di lavoro e, soprattutto, abbiamo aspettato l’arrivo di una giornata col tempo sereno. Mercoledì 21 febbraio è risultato il giorno ideale. È stato deciso un percorso ad anello attorno ai laghi Nero e Pistono, primi due laghi dei cinque presenti all’interno dell’anfiteatro morenico di Ivrea a ridosso della dorsale della Serra. Abbiamo utilizzato quindi una sola auto per il nostro trasporto da Aosta a Borgofranco d’Ivrea [2] . Raggiungiamo questa cittadina con la mia auto in un’ora e mezza da Aosta, dopo aver raccolto Liliana a Saint-Vincent, e parcheggiamo la vettura nel grande parcheggio di Via Guglielmo Marconi (o SP73) proprio di fronte al Bar Bidrino che è anche un punto di informazione per i pellegrini in transito sulla Via Francigena in queste zone. Sistemata l’auto nel parcheggio, iniziamo proprio da questa zona la nostra escursione. L’escursione e il sopralluogo 
Dopo aver attraversato la Valle d’Aosta ed essere usciti dal suo ultimo paese: Pont-Saint-Martin, Via Guglielmo Marconi viene raggiunta a piedi dai pellegrini provenienti da San Germano (frazione di Borgofranco d’Ivrea [2] , famosa per i Balmetti [3] seguendo indifferentemente due vie: Via Camillo Benso Conte di Cavour (più vicina alla SS.26 della Valle d’Aosta) oppure Via Boarie (più all’interno rispetto alla SS.26) e poco asfaltata. Seguiamo Via Gugliemo Marconi verso sud-ovest percorrendo pochi passi e raggiungiamo Via Marini che percorriamo piegando a sinistra (verso sud). Questa lunga via prende il nome dal fondatore di una famosa famiglia nobile: Claudio Marini [2] , il cui Palazzo [4] si trova a sinistra, quasi in fondo alla strada. Di fronte, ma sulla destra della stessa strada, praticamente all’incrocio con Via Pozzo, c’è una porzione dell’edificio della Porta Sud del Ricetto [5] . Molto prima, lungo questa ultima strada incontriamo l’ingresso dell’Ostello per i pellegrini di Borgofranco d’Ivrea [2] . Poi, dopo alcune centinaia di metri, raggiungiamo il lato nord del borgo antico e la famosa Torre Porta [6] di origini medievali, che un tempo era stata una delle torri che emergevano dalle mura che proteggevano la parte più antica del borgo. Sopraelevata in epoca successiva, funge attualmente da campanile. Davanti alla Torre Porta [6] , giriamo a sinistra e percorriamo Via Mombarone e, in poche curve, raggiungiamo un bivio con Via Pozzo (prosecuzione di Via Mombarone) e, a sinistra, con Via Andrate. Proseguendo su Via Pozzo verso sud, si raggiungerebbe la località di Montaldo Dora e quindi il percorso "base" della Via Francigena, ma oggi il nostro obiettivo è l’anello tra il Lago Nero [1] e il Lago Pistono [7] , una variante della Via che viene spesso trascurata. Al bivio, pieghiamo a sinistra e seguiamo Via Andrate: una lunga via asfaltata che si dirige verso la Serra, a nord-est. Camminiamo su questa strada per un lungo tratto, trascurando tutte le traverse, fino a raggiungere, a destra, l’innesto con Via Mulini, in località Biò, dove si notano cartelli stradali indicanti il nome della località e altri turistici che indicano la direzione verso il Lago Nero [1] . Percorriamo un breve tratto asfaltato di Via Mulini e trascuriamo un primo bivio a destra (contornato da un alto muro) fino a raggiungere un secondo bivio a destra dove inizia una sterrata che si inoltra in un boschetto. A questo bivio non ci sono indicazioni evidenti, ma è il nostro percorso. Svoltiamo a destra, seguiamo la sterrata e ci inoltriamo nel bosco. Lo attraversiamo in diagonale fino a sbucare su una sterrata che segue parallelamente (nord-sud) la zona morenica a nord di Ivrea. Pieghiamo a destra (sud) e seguiamo la nuova sterrata fino a raggiungere un piccolo guado, oltre il quale, a sinistra (est), inizia il sentiero in salita e in parte lastricato che conduce al bordo ovest del Lago Nero [1] . Si raggiunge il Lago Nero [1] sul suo lato ovest, nel punto di chiusura dell’anello di sentieri e dove c’è una apposita segnaletica. Questo lago, di forma oblunga orientata da nord e sud, è incassato in un profondo alveo attorniato da una folta vegetazione che forma boschi di latifoglie su tutti i suoi bordi. Seguiamo il bel sentiero che lo contorna sui lati nord, est e sud percorrendo così i due terzi dell’anello di sentieri che lo circonda. Lungo il sentiero, incontriamo una edicola dedicata a Germana Mercando, una ragazzina morta nel lago a 14 anni. Proseguiamo e superiamo una zona con una cascina posta sui bordi del lago, poi il sentiero diventa una piccola strada asfaltata che si innalza decisamente rispetto al livello del lago. Raggiungiamo così il punto più alto del bordo lacustre sul versante sud. Qui ritroviamo il sentiero e i cartelli che indicano i sentieri dell’anello per completare il giro attorno al lago lungo il suo versante est. Ci fermiamo un attimo in questo punto per ammirare il vasto panorama, molto ampio soprattutto sulla sommità di un rialzo sul quale è visibile un grande masso erratico di granito lasciato in loco dopo il ritiro dell’antico ghiacciaio Balteo. Scattiamo qualche foto in questo punto panoramico e poi proseguiamo in direzione del lago successivo, il Lago Pistono [7] . Scendiamo lungo bei sentieri che transitano vicino a piccole case e fattorie, che ci permettono di uscire dall’alveo del primo lago per entrare in quello del secondo.. Incontriamo e utilizziamo la Strada del Roncasso che ci conduce su bordi settentrionali del Lago Pistono [7] . Continuiamo a camminare sul lato est del lago e, dopo un breve tratto, raggiungiamo l’area dove è stata ricostruita una capanna su palafitte [8] secondo la tecnica con cui erano costruite in questi luoghi 6.500 anni fa. Dopo una sosta in questa zona e dopo aver scattato alcune foto, proseguiamo e, superato il Ristorante La Monella, prendiamo il sentiero che continua verso sud e che si alza un po’ dal livello dell’acqua. Raggiungiamo un bivio, dove il sentiero che stiamo seguendo si innesta in uno più ampio che segue quote più alte sopra l’alveo del Lago Pistono [7] . Il sentiero della Via Francigena prosegue verso destra, indicato correttamente dalla segnaletica relativa. Noi invece giriamo a sinistra e seguiamo questo nuovo sentiero verso nord-est per un breve tratto. In breve ci fermiamo davanti ad una traccia di sentiero, visibile al lato di un cartello esplicativo, che scende in un boschetto. Scendiamo e ci troviamo al centro di una torbiera conosciuta oggi come Terre Ballerine [9] , un ex lago indicato localmente come Lago Coniglio. Il terreno nel fondo di questo alveo è di tipo argilloso e contiene sotto la sua superficie, nascondendola alla vista, una notevole quantità d’acqua che viene ancora in parte alimentata da vene sotterranee. Il terreno risulta molle ed elastico e calpestandolo si muove in senso ondulatorio, facendo spostare tutti gli alberi che crescono in questo ambiente. Dopo un po’ di saltelli e dopo aver scattato qualche foto, ritorniamo sui nostri passi e sbuchiamo sulla nuova sterrata. Proseguiamo in direzione sud-ovest e raggiungiamo la Cappella di Santa Croce sul percorso "base" della Via Francigena che conduce ad Ivrea. In questa occasione, senza proseguire verso Ivrea, dalla Cappella pieghiamo a destra e arriviamo sulla strada che sale da Montalto Dora, appena sotto il maestoso castello di Montalto. Ci fermiamo nella piccola area pic-nic per consumare un veloce spuntino e per un po’ di riposo. Riprendiamo il cammino scendendo da questa zona alta e raggiungiamo il centro di Montalto Dora camminando su Via Casana. Ci fermiano in un bar del centro per un caffé e poi riprendiamo il cammino in direzione di Borgofranco d’Ivrea [2] per chiudere l’anello. Seguiamo inizialmente una strada parallela alla SS.26 e poi pieghiamo a destra per avvicinarci alle zone moreniche. Da qui prendiamo la strada che, a sinistra, supera una zona industriale e poi si inoltra in un boschetto. Camminiamo in questo boschetto verso nord-ovest fino a ritornare al bivio con il sentiero che sale verso il Lago Nero [1] . Superiamo il piccolo guado, già incontrato all’andata e pieghiamo a sinistra prendendo il sentiero che ci riconduce alla Via Mulini della frazione Biò. Chiudiamo così l’anello escursionistico seguendo le strade già percorse in mattinata e ritornando al parcheggio di Via Guglielmo Marconi. Riprendiamo l’auto e facciamo ancora un giro, questa volta turistico sulla vettura, per visitare il grande Lago Sirio più vicino ad Ivrea. Poi, soddisfatti del sopralluogo effettuato che mi aiuterà nell’accompagnamento degli studenti delle scuole di Aosta, riprendiamo la strada verso casa. Nel frattempo, pubblico ancora un po’ di foto a ricordo di quest’ultima escursione.
Enea Fiorentini Socio CAI (sezione di Roma) Socio dell’Associazione "Giovane Montagna" (sez. di Roma) Membro accademico del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna), residente ad Aosta ( Sito web: http://www.eneafiorentini.it ) ( E-mail: webmaster@eneafiorentini.it ) ( Note scritte ad Aosta il 27/11/2018 e il 10/06/2022 ) |