Mappa della Strada Romana delle Gallie e Via Francigena in Valle d’Aosta
Scolari dell’Istituto ITPR C. Gex di Aosta assistono alla conferenza(Foto di E. Fiorentini)
La professoressa Monica Bonetti, organizzatrice dell’incontro, all’Istituto ITPR C. Gex di Aosta(Foto di E. Fiorentini) | Dopo le conferenze "francigene" effettuate in diverse località valdostane in occasione delle manifestazioni poste in essere in tutta Italia dal 16 al 25 aprile 2010 nell’ambito della XII° Settimana della Cultura (vedi schede relative in questa sezione), ho ricevuto un ulteriore invito dall’amica professoressa Monica Bonetti per organizzare una presentazione di questo itinerario storico presso una delle scuola dove insegna. Conosco la professoressa Bonetti ormai da qualche anno, per aver frequentato insieme qualche Corso di Storia e di Geografia della Valle d’Aosta e conosco la sua professionalità e conoscenza su questi argomenti che, insieme con il Turismo, rappresentano anche le sue materie di insegnamento in diverse scuole valdostane. Già alla fine del 2010 mi aveva manifestato l’intenzione di proporre questa mia conferenza in alcune scuole di Aosta. Abbiamo concordato le date e il luogo e si è deciso per una conferenza da tenersi, presso l’Istituto Tecnico Professionale Regionale - Corrado Gex - di Aosta, il martedì 19 aprile 2011, in orario scolastico. Alla conferenza hanno partecipato i ragazzi di alcune classi dell’Istituto insieme con le loro insegnanti, e la presentazione si è tenuta nella grande sala delle riunioni dell’Istituto. Come per le altre conferenze similari, si è iniziato parlando delle varie necessità di spostamento di intere popolazioni in Europa e in Italia nei vari millenni, delle motivazioni del loro cammino e della pericolosità dell’attraversamento delle Alpi, sfruttando tutti i passaggi che, nel periodo dell’Impero Romano e nel Medioevo, erano ancora liberi dai ghiacci. Sono state illustrate le figure dei pellegrini antichi, le cerimonie prima della partenza e le diverse motivazioni che li spingevano ad avventurarsi in un lungo e pericoloso cammino verso i più importanti luoghi della cristianità, riportando a casa, in caso di successo del viaggio, una importante testimonianza personale e la documentazione ufficiale della meta raggiunta. È stato presentato un breve escursus sulla tipologia del cibo utilizzato nel medioevo sia dalle classi povere (rappresentate in grande maggioranza dai pellegrini in viaggio) e sia dalle classi abbienti. Si è proceduto poi con la presentazione del cammino francigeno di Sigerico nel tratto valdostano, di cui si conoscono le sue tre soste provenendo da Ivrea (alla sua epoca chiamata: Mansio XLV Everi), e prima di scendere all’attuale Bourg-Saint-Pierre in Svizzera (conosciuta allora come Mansio XLIX Petrecastel):
- Mansio XLVI Publei = Plout di Montjovet - Mansio XLVII Agusta = Aosta - Mansio XLVIII Sce Remei = Saint-Rhémy-en-Bosses.
Sigerico, l’antico arcivescovo inglese, recatosi a Roma nel 990-994 per ricevere dal papa Giovanni XV il "pallio" (cioè il riconoscimento della sua elevazione alla carica di arcivescovo di Canterbury, cioè di Primate di Inghilterra), lasciò una traccia del suo percorso verso casa - da Roma a Canterbury - sul suo diario di viaggio. Un importante documento questo, che fu fortunatamente rinvenuto solo pochi anni fa, permettendo di stabilire con certezza una delle tre importanti e antiche direttrici europee di fede, di commercio, di movimento di persone e di eserciti. Un itinerario che ha ricevuto nel 2004 dalla "Segreteria Generale del Consiglio d’Europa" il riconoscimento di "Grande Itinerario Culturale Europeo". Sigerico fu il predecessore dell’arcivescovo valdostano Sant’Anselmo (n. 1033 - m. 1109) che divenne suo successore come Primate d’Inghilterra nel 1093, divenendo in seguito "Dottore della Chiesa" e proclamato Santo un po’ più tardi. Il tratto valdostano della Via Francigena si trova a circa metà strada del percorso indicato da Sigerico (lungo circa 1800 km) e in questo tratto montuoso e articolato ci sono molte testimonianze dei transiti dei valichi alpini e del loro attraversamento di moltitudini di popoli per migliaia di anni. Tracce dell’antica "Strada Romana delle Gallie" si trovano in vari punti del percorso valdostano. È stato poi illustrato il percorso attuale, dal Colle del Gran San Bernardo a Pont-Saint-Martin, suddiviso in cinque tappe stabilite sulla base della possibilità attuale di trovare ospitalità per la notte e per la cena per un gruppo numeroso di pellegrini. |