 Particolare della carta topografica che rappresenta la via ferrata di Covarey: punti blu -> avvicinamento; traccia rossa -> via ferrata; punti verdi -> ritorno
 Aldo all’attacco della Via Ferrata di Covarey
 Aldo all’attacco della Via Ferrata di Covarey
 Sulla 1° alta scala della Via Ferrata di Covarey
 Aldo sulle rocce a fine 1° scala della Via Ferrata
 Nella zona rocciosa intermedia della Via Ferrata
 Nella zona rocciosa intermedia della Via Ferrata
 Sulla fascia rocciosa finale della Via Ferrata
 Aldo sulla scala finale della Via Ferrata
 Sulla scala finale della Via Ferrata
| Settore: - Emilius-Rosa dei Banchi
Gruppo: - Mont Avic
Sottogruppo: - Mont Barbeston
Topo-Carte: L’Escursionista Editore in scala 1:25.000 1)- Parco Naturale Mont Avic 2)- Valle di Champorcher e Parco Mont Avic - n.11
Topo-Carta: Istituto Geografico Centrale (IGC) - in scala 1:50.000 - Ivrea, Biella e Bassa Valle d’Aosta - n.9
Guide: - Guida dei Monti d’Italia: Emilius, Rosa dei Banchi e Parco del Mont Avic di G.Berutto-L.Fornelli - 2005
Accesso: La Via Ferrata "di Covarey" è stata realizzata nel 2009 da guide valdostane su uno sperone roccioso che sovrasta la frazione di Covarey, situata nella parte alta della Valle del torrente Chalamy sopra Champdepraz (m 512 slm), al di sopra del bosco conosciuto come Bois di Ban de La Corda. Dalla strada statale n. 26 della valle centrale della Valle d’Aosta, si devìa verso Champdepraz, appena 2 km. dopo Verrès salendo verso Aosta, si supera il fiume Dora Baltea svoltando a sinistra su un ponte, e si prosegue su strada asfaltata, attraversando la fraz. Fabbrica, dove ci sono la sede e gli uffici amministrativi del Parco Naturale Mont Avic. La stessa località di Champdepraz si raggiunge con l’autostrada A5, uscendo al casello di Verrès e poi dirigendosi verso Aosta per 2 km fino al ponte sulla Dora Baltea che permette l’accesso a questo comune e alla parte alta della valle del torrente Chalamy. La strada raggiunge e supera Champdepraz, sede del capoluogo comunale (bar, trattorie, ed alberghetti in zona), poi prosegue percorrendo numerosi tornanti, guadagnando quota. Ogni tanto si notano cartelli indicatori del Parco Naturale Mont Avic che segnalano l’inizio di alcuni itinerari escursionistici. Si continua a salire fino a raggiungere la fraz. Covarey (m 1264 slm, situata nella più vasta località di Chevrère [m 1257 -> m 1298 slm], alle porte e al confine nord-est del Parco Naturale Mont Avic), dove si parcheggia l’auto. Nei pressi del piazzale, c’è il Museo Naturalistico del Parco Naturale Mont Avic con il Centro Visitatori (tel. 0125-960643, orario 9-17,30), che merita una visita. Consiglio anche di dare uno sguardo al grande plastico del Parco posto all’esterno del Museo, sotto una tettoia, costruito in scala 1:5000. Poco più avanti si erge il nuovo complesso dell’Hotel Parc Mont Avic, ristrutturato nel 2007, con bar e ristorante (notizie sul sito web: http://www.hotelparcmontavic.it ). La partenza della Via Ferrata di Covarey inizia proprio di fronte all’ingresso del Museo del Parco.
Avvicinamento all’attacco della ferrata: Di fronte all’ingresso del Museo del Parco, sull’altro lato della strada e nei pressi di una fontana (a c. m 1268 slm), inizia una rampa selciata che risale i prati in forte pendenza dirigendosi verso una baita in legno scuro. Appena prima di questa baita, la rampa selciata termina; si supera un fosso su una lastra in cemento e si prosegue in salita lungo uno stretto sentiero che contorna e supera la baita stessa. Ben presto il sentiero diventa solo una traccia e penetra in un fitto bosco tra sassi e rami. Si prosegue seguendo i bolli e le frecce pitturati in giallo su rocce: colorazione che spesso risulta poco evidente (alla data della nostra salita). Il percorso diventa ripido e a tratti anche impervio, ma le vicine bastionate rocciose forniscono un evidente segnale di riferimento. In circa 30 minuti di cammino, si raggiunge l’attacco della Via Ferrata (a c. m 1393 slm), di fronte ad un roccione dove c’è ancorato il primo cavo d’acciaio e alcuni pini che sono utilizzati come ancoraggio di una piccola prima scaletta e di un corto ponte delle scimmie.
Considerazioni generali sulla ferrata: Si tratta di una via ferrata molto breve che presenta alcune particolarità. È formata da due lunghe scale, una all’inizio e una alla fine, costruite con tronchetti di legno per l’appoggio dei piedi, ancorati a due cavi d’acciaio posti ai lati. Queste scale sono quindi molto "mobili" e danno il senso "aereo" della salita. Ci sono cavi d’acciaio per l’ancoraggio dei moschettoni e qualche grosso cavo in fibra sintetica o in canapa (i "canaponi"). In questa ferrata non ci sono i tradizionali gradini ad "U", formati con tondini ritorti d’acciaio infissi nella roccia, ma ci sono solo semplici tasselli in legno (bordati in ferro) ancorati alle rocce. Spesso si sale sulle rocce avvalendosi dei loro appigli e con il solo aiuto delle corde. C’è un piccolo strapiombetto verso la parte alta della ferrata che permette di superare uno spigolo. La scaletta finale porta in cima ad un evidente sperone roccioso dove termina la via ferrata, alla quota di circa m 1480 slm, dopo aver superato i circa 90 metri di dislivello della ferrata e dopo circa 1 ora (scarsa) di salita. Il ritorno a Covarey si effettua verso destra, per via intuitiva nel bosco, transitando al di sopra di altri speroni rocciosi e dirigendosi verso le baite Vallée, senza raggiungerle, ma arrivando ai prati sottostanti con pendii ripidi e con alcuni terrazzamenti. Piegando verso destra e seguendo tracce di sentiero nei prati si torna alla zona della rampa selciata, vicino alla baita in legno, e su questa rampa si torna all’abitato di Covarey in circa 40 minuti di cammino.
Breve descrizione della Via Ferrata: Dopo aver ancorato i moschettoni al primo cavo d’acciaio della partenza, si raggiunge sulla destra il vicino albero che sorregge una piccola scaletta con pochi gradini ricavati da tronchetti di legno e, su questa, si raggiungono i cavi di un piccolo ponte delle scimmie ancorato, un po’ più in alto, allo stesso albero da un lato e ad un roccione strapiombante dall’altro lato. Superato il ponte e raggiunta la sommità del primo roccione, si affronta la salita della 1° scala "mobile" (alta circa 10 metri) anch’essa con i gradini formati da tronchetti di legno e ancorati sui due lati a cavi d’acciaio. Al di sopra di questa scala, si raggiunge un primo roccione da cui parte il percorso intermedio della ferrata, abbastanza sinuoso, che supera zone rocciose verticali. Prima si prosegue diritti e poi si piega verso destra, seguendo il percorso delle corde e dei tasselli di appoggio dei piedi che appaiono ben visibili ancorati alle rocce. Una rampetta nella parte alta della via ferrata porta sotto uno spigolo strapiombante che occorre superare sulla destra. Sulla sua sommità si raggiunge rapidamente, su facili roccette, la seconda alta scala (di c. 7 metri) con gradini formati da tronchetti di legno che supera l’ultimo sperone roccioso della ferrata e che conduce al termine della stessa alla quota di circa 1480 metri slm. Alla data della nostra salita, sopra o nei pressi del roccione finale della ferrata, non ci sono indicazioni utili per effettuare la discesa. Come detto sopra, abbiamo effettuato la discesa risalendo prima poco evidenti tracce nel bosco e poi piegando verso destra con una breve traversata in discesa in direzione dei sottostanti prati, cercando di evitare zone boscose con altri risalti rocciosi, transitando nel bosco un po’ più in alto delle stesse, per poi scendere dove possibile, raggiungendo i prati. Raggiunti i prati, si torna a Covarey piegando a destra e sfruttando tracce di sentiero che collegano vari terrazzamenti.
Difficoltà Escursione su sentiero: E
Difficoltà Ferrata: D
Dislivello: 90 metri
Sviluppo: 120 metri
Tempi: - Avvicinamento: c. 30 min - Salita Via Ferrata: c. 1 h - Ritorno a Covarey: c. 40 min
Date di effettuazione della Via Ferrata di Covarey: 11 luglio 2010 10 maggio 2015 29 settembre 2018
Fotografie di: Enea Fiorentini
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