Il Sentiero attrezzato "Panorama"
sullo spartiacque tra Pila, Aosta e Cogne
- Un balcone sul "Paradiso" -

(Un bel sentiero, in parte attrezzato, lungo il filo di cresta spartiacque che separa
Aosta, Pila e la valle centrale della Dora Baltea dalla Valle di Cogne,
partendo dalla Punta del Couis fino alla Punta Valletta)


  Panorama da Pila verso nord-ovest
su una parte del gruppo del Monte
Bianco (nord-ovest)
(3200 bytes)
Panorama da Pila verso nord
sul gruppo del Mont Fallère
(3681 bytes)
Panorama da Pila verso nord
sul gruppo del Grand Combin
(3049 bytes)
La statua in legno del Cristo,
presente all’arrivo della seggiovia
di Chamolé; sullo sfondo si nota la
vetta della Grivola emergere oltre le
creste della Conca di Pila
(5571 bytes)
Panorama verso sud dalle creste
di Pila sul gruppo della Grivola e su
parte delle cime del Gran Paradiso
(4435 bytes)
Panorama verso nord-est
dalle creste di Pila
sulle Alpi Pennine,
dove spicca il Cervino
(3157 bytes)
Panorama verso nord-est
dalle creste di Pila
sulla Becca di Nona, con
sullo sfondo le Alpi Pennine
(2548 bytes)
Panorama verso est
dalle creste di Pila,
verso Punta Chasèche
e Punta Valletta
(3843 bytes)
La bella vetta della Punta Garin
e la lunga costiera di Arpisson
- lunga 3 km-, che racchiude
molte altre cime fino alla
Punta d’Arpisson, viste
dal sentiero -Panorama-
(3290 bytes)
Panorama verso sud
dalle creste di Pila sul
gruppo del Gran Paradiso
(4160 bytes)
Arrivo in vetta
alla Punta Valletta
(8397 bytes)
Bel panorama dalla cima della
Punta Valletta verso sud-est,
sulla Punta Garin (a centro foto)
e sul Mont Valaisan (a sinistra),
che dividono il vallone di Arbole
(a sinistra) da quello di Arpisson,
verso Cogne (a destra)
(4788 bytes)
 

 Gruppo:  Alpi Graie

 Sottogruppo:  Sottogruppo del Mont Emilius

 Cartografia:  Tavolette IGM 1:25.000, fogli: Aosta - F.28 II SO, Mont Emilius - F.28 II SE;   Carta I.G.C. 1:50.000 - n.3: Il Parco Nazionale del Gran Paradiso.

 Guide:  Guida del Mont Emilius - di Osvaldo Cardellina - (CAI, sez. di Aosta).

 Accesso:  da Aosta (583 m), si seguono le indicazioni per la famosa stazione turistica di Pila (1800 m), situata nell’omonima conca sopra la città di Aosta, e si esce da quest’ultima verso sud.   Si supera il fiume Dora Baltea sul grande ponte nella località Pont Suaz (570 m), si sottopassa l’autostrada A5 (Torino-Ivrea-Courmayeur) e si raggiunge un grande trivio appena al di là del ponte, già in territorio di Charvensod.   Si supera il trivio (strade per Pollein, per Pila e per Gressan) e si procede dritti imboccando la Strada Regionale per Pila SR 18, che inizia subito a salire sfruttando molti tornanti.   In breve si raggiunge l’abitato di Charvensod (752 m), lo si attraversa e si continua la salita superando molte piccole frazioni.   Dopo circa 12 km da Aosta si raggiunge la località di Péroulaz (1350 m) e, poco più avanti, quella di Les Fleurs (1380 m).
Poi la strada percorre altri 6 km, superando ancora alcuni tornanti, passando accanto ad altre frazioni: Acquefredde (1549 m, punto di arrivo del trenino che proveniva dalle miniere di Cogne trasportando la magnetite), Cheremoz (1560 m), Rosselin (1600 m) per giungere infine a Pila (1800), dopo circa 18 km da Aosta.
Da Pila partono moltissimi sentieri e sterrate che raggiungono tutte le baite e le cime dell’omonima Conca e in particolare i punti di partenza di seggiovie e di skilift, alcuni dotati di bar.

 Considerazioni generali sul percorso:   Si tratta di una lunga e poco difficile escursione che si svolge sulle creste spartiacque che separano la valle centrale della Dora Baltea (e Aosta), dalla Valle di Cogne.


Galleria di foto dalla
Becca di Nona alla
Testa Nera
(8445 bytes)

Galleria di foto dalla
Becca di Nona alla
Punta del Drinc
(8102 bytes)

Questo percorso aereo, che è stato recentemente (agosto 2003) dotato di protezioni metalliche (cavi e gradini) nei punti più pericolosi, permette di ammirare contemporaneamente tutte le cime più importanti della Valle d’Aosta: dal Gran Paradiso (4061 m) e la Grivola (3969 m) con tutti i loro satelliti, al gruppo del Monte Bianco (4810 m), a quelli del Mont Vélan (3708 m), del Grand Combin (4314 m), del Cervino (4478 m), del Monte Rosa (4637 m) e naturalmente a tutte le vicine vette che fanno parte del gruppo dell’Emilius: il Mont Emilius (3559 m), la Punta Garin (3448 m), la Becca di Nona (3142 m) e a tutte le altre cime che fanno da corona a queste.   La prima parte di questo percorso segue un sentiero di cresta che è protetto solo nei punti più esposti.
Il sentiero supera varie cime e raggiunge un valico: il Colle di Chasèche (2815 m, conosciuto anche come Tsa Sèche, oppure Tsa Setze) che mette in comunicazione la zona di Pila con quella di Cogne.   Il sentiero n.22 raggiunge questo valico partendo nei pressi dell’alpeggio La Nouva sul versante di Pila e permette di accorciare il cammino di circa 1 ora, avvicinandosi più rapidamente al tratto "ferrato".   Oltrepassato il valico, il sentiero qui proposto procede verso est e termina poco oltre, dopo aver raggiunto la sommità erbosa di un primo contrafforte conosciuto come Quota 3070, cedendo il posto al vero tratto di "via ferrata" che affronta le creste finali.   Questo è il tratto più aereo e più entusiasmante che supera speroni rocciosi molto esposti fino a raggiungere la cima della Punta Valletta (3090 m), punto più alto toccato da questa escursione.
Si conclude l’escursione, con un ampio percorso ad anello, scendendo lungo la cresta nord di questa ultima cima, e toccando altre vette intermedie fino a raggiungere la conca del Lago di Chamolé e, in pochi minuti, la stazione alta della seggiovia (vicina a questo lago) che riporta velocemente a Pila.

 Dislivello e lunghezza:  Il dislivello in salita, dal Couis I alla Punta Valletta è di circa 430 m.   Il dislivello del solo tratto attrezzato è di 280 metri, mentre la sua lunghezza è di circa 950 metri.   La lunghezza complessiva del percorso a piedi, dal Couis I al lago di Chamolé, è di circa 8 km.

 Difficoltà Escursione:  Sul sentiero di avvicinamento dal Couis I (2705 m) all’attacco del tratto ferrato a Quota 3070, la difficoltà è: "E", mentre è "EE" nel primo tratto sul sentiero roccioso in discesa sulla cresta nord della Punta Valletta (3090 m) verso il Mont Belleface (2968 m).   Il resto della discesa sul sentiero a ovest della Testa Nera (o Cresta Nera, 2820 m) verso la stazione alta della seggiovia di Chamolé (2309 m), presenta una difficoltà: "E".
Invece, lungo la cresta nord-est "rocciosa" della Testa Nera (2820 m) fino al Colle di Chamolé (2641 m), la difficoltà è: "EE".   La difficoltà ridiventa "E" sul sentiero dal Colle fino alla stazione alta della seggiovia di Chamolé (2309 m).

 Difficoltà del tratto di "Via Ferrata":  AD

 Date di effettuazione delle mie escursioni, qui presentate:
    14 agosto 2004
    04 agosto 2015

 

 Escursione:    Da Pila (1800 m) partono diversi sentieri che si dirigono verso la parte alta della omonima Conca, in direzione degli alpeggi e degli impianti di sci.   In particolare il sentiero n.22 porta verso il Colle di Chasèche (2815 m) dove inizia il vero tratto "ferrato", e il n.19 si dirige verso la cima della Punta del Couis (2662 m), punto di partenza "consigliato" di questa escursione. Mappa del Sentiero -Panorama-,
distribuita da Pila Spa e dal Consorzio
Turistico -L’Espace de Pila-
(21401 bytes)
La scelta di iniziare l’escursione da Pila, seguendo uno di questi due sentieri, permette di realizzare un vero "exploit" escursionistico ma provoca un aumento dei tempi di percorrenza di circa 2-3 ore in salita e di circa 1 ora e 30 min. in discesa, oltre che un maggior numero di km da percorrere a piedi (si può stimare un incremento di circa 4 km a quanto indicato sopra, per un totale di circa 12 km).   Per chi non ha molto tempo a disposizione o per chi è preoccupato di affrontare una escursione troppo lunga, consiglio di sfruttare le seggiovie per il lago di Chamolé e per il Couis I, sempre aperte nel periodo estivo.

Sulla seggiovia per il lago di Chamolé,
di fronte la vetta della Testa Nera;
da notare la pista per le discese in
mountain bike
(21377 bytes) Panorama verso le creste di Pila,
viste scendendo sulla sterrata che
parte dalla stazione alta della
seggiovia di Chamolé, verso il Couis;
da sinistra si notano la Punta
di Montpers e la Piatta di Grevon
(13570 bytes) Panorama verso le creste di Pila,
viste scendendo sulla sterrata che
parte dalla stazione alta della
seggiovia di Chamolé, verso il Couis
(25505 bytes)
In questa scheda viene descritta l’escursione con l’utilizzo delle seggiovie.   Poco prima di arrivare al centro di Pila, si devìa a sinistra e si parcheggia l’auto sull’ampio piazzale antistante la stazione di partenza della seggiovia per il lago di Chamolé.

I cartelli segnaletici per gli
impianti di risalita nella zona
del Couis 1°
(17090 bytes) Sulla seggiovia del Couis 1°; a
sinistra si nota la Piatta di Grevon
(27957 bytes)
Occorre informarsi sull’orario di apertura e di chiusura di questo impianto (nell’estate 2004, l’orario di apertura era: 8,30 - e quello di chiusura era: 17,30).
Conviene acquistare il biglietto di Andata/Ritorno per le seggiovie di Chamolé e del Couis I, poichè tale costo (in agosto 2004 = Euro 11,50; in agosto 2015 = Euro 19,00) è inferiore di quello per le singole salite.
All’apertura di questa seggiovia, si sale e si raggiunge velocemente (in 15 min.) la stazione alta della seggiovia, situata nei pressi del lago di Chamolé (2311 m).

Panorama verso sud, dalla cresta
nei pressi del Couis 1°, verso la
Grivola stupenda cima del gruppo
del Gran Paradiso
(34712 bytes) Panorama da ovest verso nord,
dal Monte Bianco al Mont Fallère
e alle Punte Chaligne sopra Aosta
(18555 bytes)
Dalla stazione di arrivo della seggiovia, inizia la prima breve parte del percorso a piedi.   Si piega a destra (ovest) e si transita davanti al Bar Chamolé e alla statua del Cristo in croce, scolpita in legno da uno scultore valdostano.


Panorama verso nord, dalla cresta
nei pressi del Couis 1°, verso Aosta
e più a Nord verso il gruppo del
Mont Vélan, del Grand Combin e sui
monti che racchiudono e sovrastano
la Valpelline
(21525 bytes) Panorama verso nord-est dalla cresta,
con la visuale, da sinistra sulla Dent
Blanche (4357 m) in Svizzera, sulla Dent
d’Herens (4179), sul Cervino (4478 m)
e, all’estrema destra, sui Breithorn
(4165 m), tutti sul confine italo-svizzero
(22161 bytes) Panorama verso est, dalla cresta
nei pressi del Couis 1°, verso le cime
interessate all’escursione, da sinistra:
Testa Nera, Mont Belleface, Punta
Valletta e Quota 3070.  In ultimo piano,
sempre da sinistra: Becca di Nona,
Piccolo Emilius, Emilius e, all’estrema
destra, si nota la vetta della Punta Garin
(14287 bytes)
Si prende una larga sterrata, indicata col n.19C in campo giallo, che inizia a scendere dolcemente verso la parte centrale della Conca di Pila.   Si entra nel bosco di conifere, si superano diverse vallette e spalloni boscosi, transitando davanti ad alcuni impianti di risalita per lo sci.   Dopo circa 20 minuti di cammino, si raggiunge la località di La Nouva e, poco dopo, le ultime propaggini dello sperone occidentale del Mont Belleface.   In questa zona, si stacca verso sinistra (sud) il sentiero n.22 che risale una valletta molto stretta e raggiunge il Colle Sachèche.   Si continua a scendere sulla sterrata (n.19C) fino a raggiungere, dopo altri 10 minuti di cammino, la stazione di partenza della seggiovia del Couis 1° (2155 m), dotata di piccolo bar.   Si prende questa seggiovia e si raggiunge la cresta di spartiacque nei pressi della vetta della Punta del Couis (2662 m).   Nelle vicinanze della vetta c’è un punto "belvedere" dotato di torretta con lastra in bronzo su cui sono indicate le direzioni e le quote di tutte le cime visibili da questo luogo.   Su questa cresta, in effetti, la visione diventa immediatamente ampia e si vedono le maggiori cime valdostane a 360°.

Panorama verso sud-est, sulle cime
del Gran Paradiso (Gruppo degli Apostoli),
dalla cresta nei pressi della Punta di Montpers,
durante il suo aggiramento, dove si trovano le
prime protezioni con cavi d’acciaio
(22757 bytes) Panorama verso est, sulla 2° parte
del tracciato del -Sentiero Panorama-;
da sinistra si notano: la Punta Valletta,
la piccola e aguzza Anticima, la Quota
3070, il Colle di Chasèche e, in primo
piano la Punta di Chasèche
(21411 bytes)
Abbandonata la stazione alta della seggiovia, si piega a sinistra (est) e si inizia a percorrere il "Sentiero Panorama", che segue esattamente la cresta spartiacue che divide Pila da Cogne.   Per un agevole sentiero, che presenta pochi cavi di protezione solamente nei punti più esposti, si superano alcune cime intermedie che si ergono sulla cresta: Piatta di Grevon (2753 m), Punta di Montpers (2794 m), Punta Chasèche (2824 m), per arrivare finalmente al Colle Chasèche (2815 m), punto di convergenza di vari sentieri.

Panorama verso sud-est, su
Cogne, la sua Valle e il Piano
di Sant’Orso, l’ingresso della
Valnontey e le cime del Gran
Paradiso
(17256 bytes) Panorama verso sud, sulla
Grivola e sul Gran Paradiso
dalla vetta della Punta Chasèche,
seguendo il -Sentiero Panorama-
(32961 bytes)
Fino a questo punto si è camminato per circa 1 ora.   Si prosegue e si continua a salire ancora un po’ per un erto sentiero che raggiunge la sommità di uno sperone, erboso sul lato ovest e sud ma roccioso e dirupato sul lato nord ed est.   Esso è conosciuto come Quota 3070.


Cartelli segnaletici
al Colle Chasèche
(17584 bytes) Sequenza di vette già superate
lungo la cresta oltre il Colle di
Chasèche, verso ovest: Punta di
Chasèche, Punta di Montpers,
Piatta di Grevon e Couis
(33166 bytes) Escursionisti sulla
Vetta di Quota 3070
(30237 bytes)
Da qui inizia il tratto più entusiasmante e impegnativo di tutta l’escursione.   Dopo un tratto in discesa, agevolato da appoggi metallici infissi nella roccia, una serie di passaggi aerei, protetti con cavi d’acciaio, permettono di vincere il bellissimo salto roccioso dell’Anticima.

Tratto di discesa
dopo Quota 3070
(36552 bytes) Tratto di salita
verso l’Anticima
(45304 bytes) Tratto di salita
verso l’Anticima
(38335 bytes) In vetta
all’Anticima
(43393 bytes)
Superata l’Anticima, il percorso supera un successivo tratto molto articolato, facendosi strada tra grandi massi sovrapposti, e termina finalmente in vetta alla Punta Valletta (3090 m), dopo circa 1 ora e 30 min. di cammino dal Colle Chasèche.



Verso la cima
di Punta Valletta
(24092 bytes) L’arrivo in cima
alla Punta Valletta
(28214 bytes) Bel panorama sulla Punta Garin (versante
ovest) dalla Punta Valletta. Ai piedi
della Garin si nota l’omonimo laghetto,
situato nella conca a sud del Col Garin.
A sinistra si nota la Punta Valaisan e una
parte del Vallone d’Arbole
(23033 bytes)
Il "Sentiero attrezzato" Panorama termina qui, su questa vetta che offre un panorama veramente eccezionale.






 Discesa:  Si segue la cresta nord della Punta Valletta che forma verso est una bastionata verticale con rocce rotte e che rappresenta una delle pareti che contengono il Vallone d’Arbole e i suoi laghi prima, e poi quello del Comboé.

I laghi d’Arbole e il rifugio,
nell’omonimo vallone
(29378 bytes) In discesa lungo la
cresta nord di Punta
Valletta
(23712 bytes) Ultimo sguardo sul versante
del Gran Paradiso e sulla
Grivola, prima della discesa
dalla Punta Valletta
(36606 bytes)
Durante la discesa di questa cresta, vengono toccate e superate altre cime intermedie: Mont Belleface (2968 m), Testa Nera (2820 m).   Raggiunta questa ultima vetta (croce in cima), si scende un aereo e ripido sentiero lungo la sua cresta nord-est e si raggiunge il Colle di Chamolé (2641 m), uno dei valichi più frequentati della zona, che permette il passaggio dalla Conca di Pila all’altopiano di Arbole per le ascensioni alle vette importanti della zona: Mont Emilius e Punta Garin.

Panorama sul lago di Chamolé
dalla vetta della Testa Nera
(28272 bytes) In arrivo alla Testa Nera,
alle spalle: Punta Valletta
e Mont Belleface
(24261 bytes) Panorama sull’Emilius, versante
sud-ovest e cresta ovest. A sinistra
si nota il Piccolo Emilius e, in primo
piano, il Mont Ross di Comboé
(40574 bytes)
Dal colle si scende ancora, sempre con direzione nord, seguendo numerosi tornanti, fino a raggiungere la conca che contiene il Lago di Chamolé (2311 m).   Raggiunto il lago nei pressi del suo bordo orientale, lo si contorna, si piega verso sinistra (ovest) risalendo un piccolo rilievo e quindi, rapidamente, si raggiunge la stazione alta della seggiovia di Chamolé.   Se si è stanchi e se la seggiovia è ancora in funzione, allora si può decidere di utilizzarla per scendere in circa 15 min. a Pila.

Panorama sul lago di
Chamolé, quasi al termine
della lunga escursione
(23271 bytes) Ultimo panorama sul Vallone
d’Arbole. Da sinistra si notano:
l’Emilius, la Punta Valaisan, la
la Punta Garin e la sua lunga
cresta d’Arpisson
(28405 bytes)
Altrimenti si può scendere a piedi, lungo la pista che segue i piloni della seggiovia e si può sfruttare il percorso delle due piste di mountain bike: percorso che raggiunge anch’esso Pila, proprio nella zona della stazione di partenza della seggiovia.   Nel caso di discesa a piedi, occorre prevedere un tempo aggiuntivo di circa 1 ora e 30 min. a quello dell’intera escursione.

 Tempi medi:  3 ore circa per la salita (sfruttando il transito in seggiovia fino alla cresta del Couis), 2 ore circa per la discesa fino alla stazione alta della seggiovia di Chamolé.   Se si parte a piedi da Pila e si torna a piedi in questa località, occorre prevedere un tempo totale di circa 9-10 ore.


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Aggiornamento - 29/09/2004
Ultimo Aggiornamento - 03/09/2015