Il Sentiero attrezzato per il rif. Dalmazzi
nel bacino del Triolet

(Un facile e divertente sentiero attrezzato che raggiunge il rif. Cesare Dalmazzi,
situato sulla morena del ghiacciaio del Triolet)


Denis, Corrado e il bacino
del ghiacciaio di Triolet
(4390 bytes) Canale con nevaio e cime
del Mont Rouge de Triolet
(11726 bytes) Vista dall’alto della lingua
terminale del ghiacciaio di
Triolet
(10712 bytes) Primi spezzoni di corde fisse
nella parte centrale della ferrata
(10790 bytes) Il Mont Creuvetta (3677 m),
al di là del bacino glaciale, dal
sentiero che va a superare lo
spigolo del canale
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 Gruppo:  Alpi Graie - Monte Bianco
 Sottogruppi:  Mont Greuvetta, Aiguille de Talèfre, Aiguille Savoie, Aiguille de Triolet
 Cartografia:  Tavolette IGM 1:25.000, fogli: Monte Bianco;   Carta I.G.C. 1:50.000 - n.4: Massiccio del Monte Bianco;  Carta I.G.C. 1:25.000 - n.107: Monte Bianco, Courmayeur, La Thuile;   Carta turistica Kompass 1:50.000 - n.85: Massiccio del Monte Bianco.
 Guide:  Guida dei Monti d’Italia (CAI-TCI): Monte Bianco -Volume II-
 Accesso:  da Aosta, si segue la S.S. n.26 fino a Courmayeur, oppure si può prendere l’autostrada fino a Morgex, quindi si prosegue sulla S.S. n.26 fino a Courmayeur (1200 m).   Da questa località si segue la superstrada per il traforo del M.Bianco oppure la strada che raggiunge ed attraversa la fraz. di Entrèves (1306 m).   La strada proveniente da Entrèves confluisce nella superstrada per il traforo del Monte Bianco proprio all’altezza di una grande curva a sinistra di quest’ultima.   A metà di questa grande curva, si piega a destra entrando sulla strada della Val Ferret, nei pressi della località di La Palud (1370 m circa).   Si percorre la strada della Val Ferret, seguendo iniziali tornanti e toccando alcune famose località turistiche, come Plampincieux (1598 m), Lavachey (1640 m), situate sul lungo altopiano della valle.   Finalmente, si raggiunge l’ultima frazione della valle servita dalla strada asfaltata: Arnouva (1789 m).   Si parcheggia l’autovettura nel largo piazzale della frazione, di fronte ad un ristorante e a un bar-campeggio.   Dai Casolari di Arnouva, si prende una carrareccia segnalata (n.23 e poi n.32) che porta in direzione del Ghiacciaio di Pré de Bar e del Col Ferret; la si percorre per circa 1 km fino ad incontrare un bivio all’altezza di una curva a destra e poi a sinistra della strada principale.   Qui inizia il sentiero per il rif. Cesare Dalmazzi.
 Considerazioni generali sul percorso:   Questo facile sentiero attrezzato è il percorso principale che collega il rif. Dalmazzi al fondo della Val Ferret.   Il sentiero supera subito la Dora di Ferret, poi una serie di massi che fanno da spalla alla parete laterale della valle e che rappresentano la testata della morena sulla sinistra orografica del bacino del ghiacciaio di Triolet.   Il sentiero si innalza e raggiunge la sommità della morena sinistra percorrendola tutta fino a raggiungere le rocce, spesso coperte da un nevaio, che sorreggono la parete dove si trova il rifugio a quota di 2590 m.   Il rifugio rappresenta il più importante punto di partenza per la salita alle maggiori vette del bacino del ghiacciaio del Triolet.   Tra le cime più importanti di questa zona, che si possono raggiungere dal rif. Dalmazzi, ricordo: Mont Greuvetta (3677 m); Aiguille de Leschaux (3758 m); Aiguille de l’Eboulement (3609 m); Aiguille de Talèfre (3730 m); Aiguille Savoie (3604 m); Pointe des Papillons (cima Sud 3638 m; cima Nord 3641 m); Aiguille de Triolet (3874 m); Monts Rouges de Triolet(lunga cresta con varie quote da 3432 m a 3289 m).
Le quote di 3289 m e quella di 3236 m dei Monts Rouges de Triolet sovrastano il rifugio Dalmazzi con una placconata liscia, dove sono aperte varie vie di arrampicata.
Alla data dell’escursione erano in corso lavori di ampliamento del rifugio, di consolidamento dell’ampia terrazza metallica a sbalzo che è presente davanti al rifugio e di rimozione e ricostruzione delle parti rotte (a causa di una recente slavina) del casotto adiacente al rifugio, adibito a toilette e lavabo.
Oggi (agosto 2003), tutto il rifugio è stato ampliato e ristrutturato per accogliere numerosi escursionisti ed alpinisti.
 Dislivello e lunghezza:  Il dislivello in altezza, dai casolari di Arnouva (1789 m) al rif. Cesare Dalmazzi (2590 m), è di 801 metri, mentre la lunghezza effettiva della parte attrezzata è di circa 200 metri.
 Difficoltà Escursione:  EE
 Difficoltà Ferrata:  PD
 Data di effettuazione della mia escursione, qui presentata:  28 agosto 2001

 Escursione:  Dalla zona del parcheggio e dai casolari di Arnouva (1789 m), si supera un ramo di un torrente che proviene dalla Dora di Ferret su un primo ponte in legno. In salita nella parte
alta del canale
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  Si piega a destra in direzione del Col Ferret e si cammina su una larga carrareccia per circa 1 km.   All’altezza di un tornante a destra della carrareccia (qualche casolare nei paraggi), si arriva al bivio dove parte, a sinistra, il sentiero per il rif. Dalmazzi (un cartello indica: Rif. Dalmazzi ore 2,30 sentiero n.23, ma sulle cartine è riportato il n.32). Bacino glaciale del Triolet con le
cime del versante orogr. di destra
(versanti settentrionali), dal Mont
Greuvetta, Aiguille de Leschaux,
Aiguille de L’Eboulement, fino alla
Aiguille de Talèfre
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  Si prende il sentiero a sinistra e si scende verso il letto della Dora di Ferret che si supera su due piccole passerelle in legno.   L’itinerario piega verso sinistra, inoltrandosi attraverso grossi massi e una ricca vegetazione (alberi, cespugli e colonie di rododendri), prendendo rapidamente quota.   Si raggiunge così il dosso erboso dell’inizio della morena laterale sinistra (orogr.) del ghiacciaio di Triolet.   Si segue il filo di cresta della morena, su un sentiero ben segnalato da bolli e tratti (frecce) gialli in leggera salita. Corde fisse sul traverso verso
sinistra, nella parte alta del canale
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  Si raggiunge il culmine della morena fino a trovarsi ai piedi di un gran canale roccioso con zolle erbose che sale verso destra.   Alla base di questo canale è quasi sempre presente un conoide di nevaio.   In questa zona, si abbandona la morena e si risale il nevaio lungo il bordo destro (orogr.) del canale, poi lo si attraversa in alto spostandosi da sinistra a destra (Est) dove si ritrovano le rocce e le tracce di sentiero.   Nella parte alta del canale, questo diventa più ripido e il sentiero transita tra grossi roccioni a risalti; a tratti si incominciano a trovare spezzoni di corda fissa ancorata alla parete con chiodi e fittoni. Enea sul diedro finale
dopo lo spigolo
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  Attraversato e risalito il canale per sentiero e tracce, si traversa verso sinistra (Nord-Ovest), si supera uno spigolo del canale e si arriva sotto ad un salto roccioso, a forma di diedro e poi di camino, che si supera utilizzando altre corde fisse e scalini metallici ancorati alla parete.   Si sbuca così su prati e su placche rocciose e con un nuovo traverso su sentiero verso destra, si raggiunge il piccolo spiazzo dove è situato il rif. Dalmazzi (2590 m).   Il rifugio si trova in posizione molto panoramica e domina dall’alto la lingua terminale del ghiacciaio di Triolet.
Da qui è possibile raggiungere il bacino alto del ghiacciaio seguendo un sentiero pianeggiante che si allontana dal rifugio in direzione Nord-Ovest per alcune centinaia di metri, fino a raggiungere la sponda della morena sinistra del ghiacciaio. L’Aiguille de Triolet (3874 m)
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  Si risale facilmente questa morena fino a raggiungere la sommità e si ha, come premio, una stupenda visuale sulle cime che circondano il ghiacciaio di Triolet e sulle seraccate proprio adiacenti la morena stessa. Il rifugio Cesare Dalmazzi (2590 m)
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 Discesa:  Per lo stesso percorso di salita.  Il sentiero attrezzato con corde fisse è corto e facile, ma è utile soprattutto in discesa e con terreno ricoperto da neve o ghiaccio.
 Tempi medi:  2 ore e 30 min. circa per la salita, 1 ora e 45 min. (oppure 2 ore) per la discesa.


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Aggiornamento - 23/6/2004