La Via Ferrata per il rif. Monzino allo Châtelet

(Un’interessante ferrata che raggiunge il rif. Franco Monzino,
situato nei pressi dell’Aiguille du Châtelet, tra i ghiacciai del Brouillard e del Fréjney)


Veduta del Santuario di Nôtre Dame
de la Guèrison con l’Aiguille
Noire de Peutérey sullo sfondo
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Il Vallone che porta verso il bacino
del ghiacciaio di Fréjney,
verso il rifugio Monzino, con
il Monte Bianco sullo sfondo
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Maria Teresa e Giovanni
in salita nel vallone con alle spalle
l’Aiguille Noire de Peutérey, al di là
del ghiacciaio di Fréjney
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Maria Teresa e Giovanni
impegnati sulla parte centrale
della ferrata
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Scivolo roccioso e ruscelli a valle
del ghiacciaio di Fréjney con l’Aiguille
Noire de Peutérey sullo sfondo
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L’aguzza vetta dell’Aiguille Noire de Peutérey
e la guglia del Pic Gamba, sulla cresta sud,
sovrastano il ghiacciaio di Fréjney
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 Gruppo:  Alpi Graie - Monte Bianco
 Sottogruppi:  Aiguilles Rouges du Brouillard, Aiguille Croux, Mont Rouge de Peutérey, Aiguille Noire de Peutérey
 Cartografia:  Tavolette IGM 1:25.000, fogli: Monte Bianco;   Carta I.G.C. 1:50.000 - n.4: Massiccio del Monte Bianco;  Carta I.G.C. 1:25.000 - n.107: Monte Bianco, Courmayeur, La Thuile;   Carta turistica Kompass 1:50.000 - n.85: Massiccio del Monte Bianco.
 Guide:  Guida dei Monti d’Italia (CAI-TCI): Monte Bianco -Volume I-
 Accesso:  da Aosta, si segue la S.S. n.26 fino a Courmayeur, oppure si può prendere l’autostrada fino a Morgex, quindi si prosegue sulla S.S. n.26 fino a Courmayeur.  Da questa località si segue o la superstrada per il traforo del M.Bianco o la strada che si dirige verso la fraz. di Entréves per circa 1 km., poi si prende a sinistra la strada per la Val Veny che supera la Dora Baltea al Ponte delle Capre. Al di là della Dora, la strada piega a destra e comincia a salire.   A quota 1440 m raggiunge il Santuario di Nôtre-Dame de la Guèrison che si apre su un dosso-belvedere, in alto, sul ghiacciaio della Brenva.   Poco più avanti, la strada raggiunge il pianoro di Plan Ponquet dove, sulla sinistra, si dirama la strada che raggiunge il Rif. Alb. Monte Bianco del CAI-UGET.   La strada si inoltra nella Val Veny e, dopo circa 1 km., raggiunge con una diramazione sulla destra, il ponte della fraz. Portud (m 1489).   Si lascia a destra la deviazione e si prosegue sulla strada di fondo valle per altri 3 km. circa fino a raggiungere un nuovo bivio nei pressi dello Châlet del Miage (m 1569), poco prima della Cantina della Visaille (m 1659).   Al bivio, si gira a destra, si supera la Dora di Veny e si raggiungono i Casolari di Fréjney (m 1589), dove si parcheggia l’auto.   Normalmente, dal 15 luglio al 30 agosto, l’accesso alla valle può venire vietato (spesso nel pomeriggio) oppure regolamentato con l’utilizzo di minibus.   Di notte (dalle ore 23 alle ore 8) è vietato parcheggiare le auto private sulla strada e su altre aree comunali della Val Veny.   Dai Casolari di Fréjney, si prende il sentiero segnalato che porta in direzione del Ghiacciaio del Miage, per poi curvare a destra e risalire i costoloni rocciosi che formano lo zoccolo dell’Aiguille du Châtelet ed il sostegno dei ghiacciai del Brouillard e del Fréjney.   Qui inizia la ferrata che porta, con tre risalti (di circa 300 metri totali), sui ripiani a monte dell’Aiguille du Châtelet, dove è istallato il rif. Franco Monzino (un po’ più a valle dei ruderi del vecchio rif. Gamba).
 Considerazioni generali sul percorso:   Questa interessante ferrata risolve il superamento della fascia rocciosa verticale che sostiene l’Aiguille du Châtelet e i due bacini sospesi dei ghiacciai del Brouillard e del Fréjney.
L’itinerario per raggiungere il rif. Monzino, che parte dai casolari di Fréjney, è costituito da tre porzioni.   La prima parte riguarda un sentiero che risale lo zoccolo della montagna, tra una prateria coperta da pini mughi, seguendo una lunga serie di tornanti.   Esso termina a quota 1900 metri circa, a ridosso delle rocce, dopo aver bordeggiato e lasciato a destra i vari corsi d’acqua (formanti, a volte, piccole cascate) che scendono dal ghiacciaio del Fréjney.   Dopo un ulteriore tratto di sentiero che sale a tornanti, si incontra, alla quota di circa 2000 metri, una nuova fascia rocciosa che viene superata dalla ferrata vera e propria, la quale presenta tratti molto esposti e verticali, attrezzati con catene e gradini in ferro ancorati alle rocce.   Essa ha uno sviluppo di circa 200 metri, ed è percorribile solo da persone esperte e correttamente equipaggiate (con imbracatura, casco, scarponi, due cordini con 2 moschettoni e guanti da ferrata, ecc...).   La seconda parte della ferrata termina a quota di 2200 metri circa, all’inizio di un ulteriore tratto di sentiero che sale a svolte e che si porta verso un tratto verticale, che viene superato da un ultimo tratto di ferrata, fino a raggiungere il pianoro sommitale, nei pressi dell’Aiguille du Châtelet (m 2525).   Su tracce di sentiero si raggiunge facilmente il rif. F.Monzino a quota 2576 m.
 Dislivello e lunghezza:  Il dislivello in altezza, dai casolari di Fréjney (m 1589) al rif. Franco Monzino (m 2576), è di 987 metri, mentre la lunghezza effettiva della ferrata è di circa 300 metri.
 Difficoltà Escursione:  EE
 Difficoltà Ferrata:  PD
 Data di effettuazione della mia escursione,
   qui presentata:
  23 agosto 2001


Giovani soci della G.M. in discesa della Via Ferrata
il 20 giugno 2015, durante la manifestazione
"G.M. Giovani 2015"
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 Aggiornamento 2015:

Il 20 giugno 2015 è stata effettuata una nuova salita su questa Via Ferrata, nell’ambito della manifestazione GM Giovani 2015, organizzata dalla C.C.A.SA. della Associazione Giovane Montagna (G.M.) per l’avvicinamento alla montagna dei giovani e giovanissimi soci della G.M.   La Cronaca della manifestazione e della nuova salita su questa  Via Ferrata  è pubblicata nella sezione dedicata alla   Attività con C.C.A.SA. della G.M. su questo sito web.
Le novità e gli aggiornamenti avvenuti su questa Via Ferrata sono la sostituzione delle catene e dei vecchi ancoraggi con nuovi cavi d’acciaio e con nuovi ancoraggi.   Inoltre, all’inizio della seconda parte della Via Ferrata sono state create brevi varianti più dirette e più difficili che si congiungono al percorso "base" un po’ in alto.   Queste varianti sono indicate da un pannello illustrativo alla base delle stesse.

 

 Escursione:  Dalla zona del parcheggio e dai casolari di Fréjney (m 1589), si prende il sentiero n.16/18 che si dirige verso ovest, in direzione del ghiacciaio del Miage, in una bella prateria. In salita tra i pini
mughi, lungo la morena
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  Si entra, ben presto, in un bosco di larici e si superano vari torrenti su altrettanti ponti.   Si prende quota nel bosco salendo vari tornanti fino a sbucare su un altopiano sassoso con pini mughi.   Si superano diversi torrenti che scendono dal ghiacciaio del Fréjney su alcuni ponti in legno e si raggiunge il bivio con il sentiero (n.18) per il Lago delle Marmotte (situato sulla sinistra orografica del ghiacciaio del Miage, a quota di 1935 m) che prosegue verso ovest. Il bacino del ghiacciaio del
Miage, dai pressi della fronte e
guardando in direzione del lago
delle Marmotte
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  Si tralascia il sentiero che si dirige al lago e si procede diritti, sul sentiero n.16 che sale verso nord lungo la morena laterale che racchiude diversi rami dei torrenti che scendono dal bacino del Fréjney. le prime catene della ferrata
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  A quota di 1900 m circa si tocca una prima fascia rocciosa, dove inizia un primo tratto di ferrata "facile" dotata di alcune catene. La fascia rocciosa con ruscelli a
valle del ghiacciaio di Fréjney
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  Si supera velocemente questa zona e poi si riprende un sentiero che supera con varie svolte un pendìo erboso fino a raggiungere una seconda fascia rocciosa (sulla sinistra) molto più alta della prima. Maria Teresa e Giovanni nei pressi
del rifugio Monzino con l’Aiguille Noire
de Peutérey, il Pic Gamba e il ghiacciaio
di Fréjney sullo sfondo
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  Questa zona di rocce verticali viene superata da una ferrata più impegnativa, che inizia con gradini ancorati alla roccia e da una serie continua di catene.   A quota di circa 2200 m si raggiunge un altro pianoro sospeso e si cammina su un piccolo sentiero che si dirige, con altre svolte, verso sinistra in direzione della parte sommitale dell’Aiguille du Châtelet (m 2525). La lingua terminale del
ghiacciaio di Brouillard
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  Un’ultima fascia rocciosa viene superata con una breve ferrata dotata di catene, fino a raggiungere il dosso prativo a monte dell’Aiguille.   da qui, piegando verso nord, su sentiero, si raggiunge il rifugio Franco Monzino (m 2576).
 Discesa:  Per lo stesso percorso di salita.
 Tempi medi:  3 ore circa per la salita, 2 ore (2 ore e 30 min.) per la discesa.


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Aggiornamento - 23/06/2004
Ultimo Aggiornamento - 30/08/2015