Sulle pareti della palestra di Lillaz

(Alcune vie, non difficili, su un’aerea parete accanto alle belle cascate)


La parete vista dal paese di Lillaz
(6578 bytes) La zona centrale della parte
sinistra della parete con il
canale-colatoio verticale
(16157 bytes) La terza cascata
(17620 bytes) I tetti della parte alta
della parete di destra
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 Gruppo:  Gran Paradiso
 Sottogruppo:  Gruppi: Apostoli - Arolla - Séngie (Valeille)
 Cartografia:  Tavolette IGM 1:25.000, fogli: Gran Paradiso, Lillaz;   Carta IGC 1:25.000 n.101: Gran Paradiso, La Grivola, Cogne;   Carta IGC 1:50.000 n.3: Il Parco Nazionale del Gran Paradiso
 Guide:  Guida dei Monti d’Italia: Gran Paradiso (Parco Nazionale)
 Accesso:  da Aosta (m 583), capoluogo regionale della Valle d’Aosta, si segue la statale n.26 in direzione di Courmayeur.  Appena dopo il paese di Sarre (km 6 da Aosta), si raggiunge il bivio stradale per la Valle di Cogne.   Al bivio si prende, a sinistra, la statale n.507 della Valle di Cogne e la si segue fino a Cogne (m 1534), superando varie località famose: Aymavilles, Pondel, Vieyes, Epinel, Crétaz e la Villa (capoluogo comunale di Cogne) (km 26 da Aosta), costeggiando alternativamente la sponda destra e sinistra orografica del torrente Grand Eyvia, il più importante della valle.   Prima dell’ingresso nel centro di Cogne, si prende, a sinistra, la circonvallazione che permette di superare il paese e di raggiungere la sua periferia est, proprio all’altezza del ponte sul torrente Urtier, dove c’è un importante bivio con strade che vanno in varie direzioni.  Si supera il bivio e si prosegue diritto (direzione est) seguendo il vallone dell’Urtier fino a raggiungere, dopo Champlong, il paese di Lillaz (m 1617), distante circa 6 km da Cogne.   Conviene lasciare l’auto nel parcheggio pubblico, appena prima del ponte sul torrente Urtier.   A piedi, si attraversa Lillaz e ci si dirige verso la zona delle cascate, uscendo dal paese e piegando a sinistra (est).   Si segue una carrareccia, inizialmente in piano, che penetra in un bel bosco di larici e poi si comincia a salire bordeggiando le cascate e le pozze d’acqua, superando alcuni risalti su piccoli ponti.   All’altezza della terza cascata si continua verso la sua sinistra (al di là di un altro ponticello) e si supera un costone boscoso su uno stretto sentiero, con qualche difficoltà d’individuazione del percorso.   Il sentiero porta all’attacco delle pareti e termina su un piccolo spiazzo con alberelli isolati (a quota di circa 1700 m), in una bella zona con un panorama eccezionale sulla vallata e sulla terza cascata.
 Considerazioni generali sulle arrampicate:  Le circa 20 vie presenti sulle pareti di questa palestra, che non presenta grandi difficoltà, vengono spesso utilizzate dalle varie sezioni CAI locali come "vie" di allenamento per i giovani Soci che si cimentano per la prima volta su questo tipo di roccia (prevalentemente gneiss con strutture orizzontali).
La parete è praticamente suddivisa, da un verticale canale-colatoio (anch’esso arrampicabile), in due settori principali: quello di destra, più facile con vie monotiro o con 2 tiri; quello di sinistra, più difficile, che presenta monotiri o vie con 3 tiri, alcune molto verticali.   Le protezioni sono effettuate con spit e con vecchi chiodi, mentre quelle per attrezzare la corda doppia sono basate su grossi anelli cementati e resinati.
Alcune vie di più tiri hanno catene in cima ma anche all’altezza del primo tiro, per creare dei monotiri.
 Altezza delle vie:  150 metri per la parte sinistra, circa 50 metri per la parte destra.
 Difficoltà:  vie con passaggi dal III° grado al 5A.
 Data di effettuazione della mia arrampicata, qui proposta:  9 luglio 2000

 Arrampicate:  Dallo spiazzo si possono attaccare direttamente le vie più facili della parete di destra. Michele all’attacco delle
vie della parete destra
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Questa fascia di gneiss (sulla destra della parete) presenta un specie di cengia orizzontale all’altezza del primo tiro. La difficoltà di questo tiro non supera il III° grado.   Sopra, la parete si raddrizza un po’ ma le difficoltà rimangono basse.   Le vie di questa zona terminano su catene per la doppia, proprio sotto una zona di tetti di roccia scura, dove appaiono alcuni chiodi. La difficoltà della salita di questi tetti è incerta ma sicuramente supera il 6C.   Queste vie però non fanno parte della palestra, ma sono (forse) lasciate a disposizione dei più bravi.   Le vie della parte destra della parete sono spesso utilizzate dai ragazzi delle varie scuole locali d’arrampicata.
A sinistra dello spiazzo, la parete sprofonda verso valle e diventa più ripida.  Per raggiungere le vie di questa zona, occorre scendere dallo spiazzo verso sinistra e seguire una specie di canale, attraversando la base di questa parte di parete, al di là di un verticale canale-colatoio che solca l’intera parete. Su una via della parete di sinistra
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 L’attacco delle vie è di facile individuazione, proprio sotto la fila degli spit che la segnano.  Qui ci sono monotiri e vie di più tiri con difficoltà superiori (fino al 5A).
Oltre il limite superiore delle vie, la roccia è piuttosto rotta ed è frammista ad arbusti.   Si può raggiungere questa zona, al di là della sommità delle vie e scendere dalla parete per un piccolo sentiero che aggira la fascia rocciosa sulla sinistra e torna alla base delle pareti con una serie di tornanti, scavalcando una tubazione dell’acquedotto.
E’ senz’altro più semplice, però, scendere in corda doppia (corde da 60 metri), effettuando due o tre doppie a seconda della lunghezza della propria corda.   Se si dispongono di due corde di 60 metri, allora può bastare una sola doppia, per molte vie di questa fascia.
Anche se in Valle d’Aosta esistono molte altre palestre più famose e con difficoltà molto più alte, l’arrampicata su queste vie è divertente e, se si è in zona, consiglio vivamente una visita a queste pareti.


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Aggiornamento - 23/6/2004