Sabato 2 dicembre 2006,
è stato inaugurato il primo rifugio del Club Alpino Italiano
(CAI) situato nel versante calabrese del Parco Nazionale del
Pollino, intitolato al professore Biagio Longo.
La manifestazione, dopo i saluti di rito del sindaco di Mormanno
Gianluca Grisolia, della preside dellIstituto
Comprensivo Dott.ssa Teresa Barletta e del sindaco Michele
Mele di Laino Borgo, della Dott.ssa Paola Peila
Direttore Generale del CAI, e di Nino Falcomatà Presidente
Regionale del CAI, ha avuto inizio a Mormanno presso il
cine teatro comunale, con una relazione sul ruolo dei rifugi in
montagna, tenuta dallArch. Samuele Manzotti, Presidente
della Commissione Centrale Rifugi del CAI.
Il Prof. Eugenio Iannelli, Presidente della sezione CAI di
Castrovillari, ha fatto una cronistoria della scelta di
Campolongo di Mormanno per il primo rifugio del Club Alpino
Italiano sul versante calabrese del Parco Nazionale del Pollino.
Infine, la relazione principale sul perché il rifugio è
stato intitolato al professore Biagio Longo è stata
tenuta dal Dott. Luigi Troccoli, Ispettore scolastico ed
esperto botanico, co-autore, insieme con Emanuele Pisarra,
della Guida: "In cammino sul Pollino".
Le conclusioni dellincontro sono state tratte dal Presidente
Generale del Club Alpino Italiano - prof. Annibale Salsa,
insigne antropologo oltre che camminatore, il quale si è
soffermato molto sul concetto di camminare come significato del
viaggiare.
Quindi la necessità di avere un luogo dove fermarsi (leggasi
rifugio) per riprendere fiato, godere dei luoghi, dei cibi e delle
bellezze del creato.
"... Camminare utilizzando il cosiddetto <cavallo di San
Francesco>, alias i nostri piedi, è dunque da sempre uno dei
gesti più naturali per luomo.
Non bisogna poi mai dimenticare - ricorda Salsa -
che camminare significò anche per generazioni e generazioni di
montanari, fatica, fatica vera, fatta di lunghe transumanze al
seguito delle greggi o di cacce, e di migrazioni transvallive con
gli armenti alla ricerca degli alpeggi migliori...".
Oggi con laumento del tempo libero, del grado di istruzione,
assieme ad altri fattori hanno contribuito alla richiesta di nuove
domande di risorse ambientali.
Infatti, ogni fine settimana una moltitudine di persone abbandona
la città per recarsi in montagna.
Ecco la necessità di avere un punto di appoggio come il
rifugio.
Il CAI con i suoi 737 rifugi e bivacchi (con il Biagio
Longo, 738) in proprietà per oltre 11.000 posti letto
risulta essere di fatto il più grande tour operator italiano
del turismo "verde" e naturalistico.
Per fare un solo esempio, nei soli 32 rifugi CAI-Sat della
Provincia di Trento abbiamo una media di pernottamenti nei tre mesi
estivi di oltre 1000 escursionisti a rifugio, con punte di 6000 per
i maggiormente frequentati.
I soci volontari del CAI curano inoltre la tracciatura e segnatura
dei sentieri, un compito questo fondamentale per consentire la
pratica dellescursionismo.
Sono oggi oltre 72.450 i km di sentieri segnalati e in adozione
permanente da parte delle Sezioni dellAssociazione.
Il nuovo rifugio Biagio Longo è il frutto di
una ristrutturazione completa di una scuola rurale che il CAI di
Castrovillari (nuovo proprietario e gestore), grazie ad un
finanziamento del Ministero dellAmbiente, ha recuperato e reso
agibile con riscaldamento, corrente elettrica, bagni, docce e acqua
corrente.
Oggi, il rifugio può ospitare, fornendo colazione e
pernottamento, fino a 20 persone.
Vi si accede dalla località di Campotenese
(casello di uscita dellautostrada Salerno-Reggio Calabria).
Esso è situato in posizione centrale nellarea
del Parco del Pollino, sul Piano Campolongo di Mormanno
(m 1354 slm) e, dallo stesso rifugio, è possibile
raggiungere, in breve tempo, i più importanti punti di partenza
per i più belli itinerari escursionistici.
Esso si trova a ridosso di una area wilderness di eccellenza:
lOrsomarso, dove è possibile praticare una
molteplicità di attività sportive ecocompatibili
(escursionismo, alpinismo, arrampicata, torrentismo, canoa e rafting,
mountain bike).
In inverno, è unideale base di partenza per percorsi
di sci da fondo escursionistico e con racchette da neve.
La sua posizione geografica costituisce un punto di forza di un
settore del Parco privo, fino ad oggi, di rifugi, strutture ricettive
e informative.
La figura di Biagio Longo, professore emerito di
botanica, preside di facoltà, fondatore di orti botanici e,
soprattutto, scopritore del Pino Loricato emblema del
Parco Nazionale del Pollino, è stata tracciata da
Luigi Troccoli, il quale ricorda che egli sin da piccolo
amava erborizzare tra i territori di Mormanno e Laino
Borgo (suo paese nativo) e, ancora studente, illustrò la
flora locale.
Biagio Longo fu promotore nel 1920 dellistituzione di
un parco nazionale in Calabria da istituirsi in Sila.
Uomo dalla forte personalità, dal profondo senso della
giustizia e dal forte attaccamento alla famiglia, agli amici e alla
Patria, nacque a Laino Borgo nel 1872, compì gli studi
classici a Cosenza e si laureò in Scienze Naturali a
Roma dove iniziò la carriera nellOrto Botanico.
Nel 1906 vinse la cattedra di botanica nellUniversità
di Siena, insegnandovi per nove anni e fondando
lIstituto Botanico.
Nel 1915 venne chiamato allUniversità di
Pisa, dove rimase quindici anni e fu anche preside della
facoltà di Scienze e Presidente della Società Toscana
di Scienze Naturali.
Nel 1942 divenne professore emerito
dellUniversità di Napoli.
Nel primo pomeriggio, un folto gruppo ha effettuato il
trasferimento al Rifugio "Biagio Longo", per il taglio del
nastro e per il concerto del coro della sezione di Cosenza del
Club Alpino Italiano.
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